Sulla falsariga dell’episodio precedente, possiamo inserire questo episodio cuscinetto di Legends of Tomorrow. Infatti si è ancora una volta insistito sul punto che non è l’armatura che rende migliore un uomo, ma l’uso che ne fa chi la indossa.
Da segnalare la nascita di Steel per opera del siero rubato ai nazisti (in verità portato da Eobard) e manipolato da Ray Palmer. Il giovane Nate psicologicamente si sente come un bambino che dopo aver ammirato per anni gli eroi dei fumetti con i loro fantasmagorici poteri, adesso li possiede veramente. Purtroppo del bambino non ha solo l’entusiasmo e trascinato da quell’altro babbione di Ray (genio e imbecillità insieme), riescono a catapultarsi fuori dalla Waverider e finire dritti dritti nel Giappone Feudale dell’epoca Tokugawa (1603 – 1868).
Si è detto un episodio transitorio che non ha abbandonato del tutto la storyline principale, tenuta viva da Jax and Stein che, ma tu guarda la memoria, si ricordano che la Waverider ha 35 scomparti e non 36 (la cura di fosforo ha fatto bene a Jax). Cosa conterrà la misteriosa 36ma camera dei segreti? Per il momento sentiamo la voce di Flash dal 2056, ma non riusciamo a scoprire molto di più perché i due preferiscono tacere della cosa perfino a Sara Lance e sinceramente, non so come abbiano fatto, perché se Sara mi guardasse così io confesserei anche di aver pugnalato Cesare.
Senza entrare troppo nella trama, che ha avuto un andamento piuttosto classico, proviamo a concentrarci su alcune cose che secondo me proprio bene non hanno funzionato. Innanzitutto la scelta del periodo dove ambientare l’episodio necessitava di qualche informazione storica in più. I cosiddetti Gaijin nell’epopca Tokugawa e nel bel mezzo del Giappone non solo erano praticamente impossibili da incontrare, ma di certo non potevano commerciare alcunché visto che in quel periodo ci fu una totale chiusura e rifiuto di qualunque ingerenza del mondo esterno.
Inoltre per quanto sanguinario, una Shogun non avrebbe mai e poi mai saccheggiato un villaggio già sotto il suo dominio, a meno di pensare alla rivolta del riso che però arrivò solo nei primi anni del 900 ben lontano dallo Shogunato. Altra cosa che davvero non si può vedere è Ray Palmer prigioniero. Basta veramente. Non ne possiamo più di vederlo legato, ammanettato, torturato. Fate prigioniero qualcun’altro ogni tanto. Su 3 imprigionamenti di Leggende Atom fa quasi sempre filotto.
Anche Sara Lance, inversione Itto Ogami, pur stupenda come sempre, viene definita un Roonin, senza forse nemmeno indagare troppo sul significato del termine forse perché fa figo dirlo, in una puntata ambientata nel Sol Levante, un po’ come Ninja. Roonin era un samurai senza padrone, un guerriero destinato a lottare per la sopravvivenza affidandosi solo alla sua bravura di spadaccino e Sara per quanto bravissima con le lame ( e non solo con quelle) poteva essere tutto tranne un Roonin.
Abbiamo però apprezzato stilisticamente la scena finale in cui Sara si scontra con il tirapiedi dello Shogun e chi è amante dei manga e in particolare di quelli con protagonisti samurai sa per quale motivo è stata molto gradita.
Cosa mi è piaciuto? Sicuramente la scelta di un periodo così particolare per descrivere la crescita e la consapevolezza di Nate nei confronti dei suoi nuovi poteri. D’altronde, come ci insegna Karate Kid, sganassoni e massime orientali sono la ricetta ideale per fornire al nostro nuovo eroe delle leggende un ruolo adeguato e una nuova immagine.
Altra parte davvero forte è stata l’inserimento nel team di Vixen che si è presentata inca**ata come una iena, menando però come uno scaricatore di porto (o era un gorilla???). Lei e Rory non si sono dichiarati amore eterno, ma di certo dopo l’episodio la stima reciproca è cresciuta, tanto da far finire l’episodio con uno “Shuriken” omaggiato a Mick da Vixen come prova definitiva dell’esistenza dei Ninja.
Concludendo, possiamo dire che la puntata è stata un piacevole intermezzo nel quale si è potuto far meglio la conoscenza con Nate e Vixen e credo sia stata la scelta migliore per evitare che la vicenda principale soffocasse troppo questo aspetto dei nuovi arrivati. Il Giappone è servito solo come sfondo a un’azione che poteva svolgersi in qualunque epoca ma che il sapore d’oriente ha sicuramente reso più gradevole ed esotico.
Cosa ha detto Flash del futuro a quei due scampanati? Non lo sappiamo ancora, ma di certo sembra il preludio a un mega crossover già da tempo promesso ai fan. Se pensiamo a come sono stati gestiti gli altri nelle stagioni passate, non possiamo far altro che accogliere positivamente la cosa perché nella confusione supereroistica, Berlanti sa tirare fuori il meglio dai nostri eroi e il numero non spaventa quando la storia è ben scritta e ben adattata.
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