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L’eroe mutante di Legion, David, si è finalmente sbarazzato del mostro che lo ha torturato fin dall’infanzia e ha preso il pieno controllo dei suoi poteri, ma non aspettatevi che inizi da un momento all’altro a salvare il mondo.
Nel finale di stagione ricco di azione, David, con l’aiuto del dispositivo a forma di aureola creato da Cary, è riuscito a bloccare l’agguato della Division 3 e infine si è liberato del parassita malvagio, conosciuto come il Re delle Ombre, che soggiornava nel suo cervello. Ma il parassita (sotto forma di Lenny) si è semplicemente attaccato al neo scongelato maritino di Melanie, Oliver, come conferma una delle ultime scene che mostra i due dirigersi allegramente verso “un posto caldo“. Inoltre, in una scena dopo i titoli di coda, una sfera galleggiante maligna ha catturato David, intrappolandolo all’interno del globo, ed è volata via verso un luogo sconosciuto. David non può avere neanche un momento di trionfo, eh?
“Abbiamo voluto mantenere la tensione alta” ha detto ai giornalisti nel corso di una conferenza questa settimana il creatore di Legion, Noah Hawley. “Dalla padella alla brace, è un buon approccio alla narrazione“. Hawley ha anche voluto seguire la “fiera tradizione” della scena post titoli di coda dei film Marvel e “dare alle persone la sensazione di guardare i titoli di coda per fargli assorbire in modo completo la storia che hanno appena guardato, e poi dargli un’anticipazione di quello che accadrà nella seconda stagione“.
Un’altra anticipazione che ci ha dato il finale: la scena di Oliver che si allontana in macchina con Lenny sul sedile del passeggero. Hawley ha detto che nella seconda stagione vedremo David scontrarsi con il Re delle Ombre, sotto forma di Oliver: “Sarà qualcosa di complicato andare in guerra con sé stessi, davvero. Ora abbiamo creato un cattivo per David quindi vale la pena di costruirci tutta una storia intorno“. E sì, ha anche confermato che la guest star Jemaine Clement, che interpreta Oliver, sarà “abbastanza importante per la nostra storia” nella seconda stagione: “Ho parlato con Jemaine ed è molto contento di tornare, quindi penso che lo vedremo spesso in futuro“.
Riusciremo mai a vedere il Professor X però? Il suo nome non è ancora stato pronunciato ad alta voce in Legion, ma è stato pesantemente implicato che, come nei fumetti, il padre naturale di David è il famoso fondatore degli X-Men. “Qualsiasi persona che apprende di essere stata adottata prima o poi si pone queste domande e vuole trovare i suoi veri genitori“, ammette Hawley, aggiungendo: “Questo è sicuramente qualcosa che andremo ad indagare“. Ma l’introduzione di Professor X come un personaggio di Legion richiederebbe “una conversazione aziendale” con gli studi della Fox che controlla i diritti di X-Men: “Ancora non mi sono tuffato in questo dilemma, ma certamente bisognerà che cominci a pensarci”.
Hawley ha anche spiegato la filosofia che ispira la scena di apertura dell’episodio finale, nella quale Clark (Hamish Linklater), agente della Division 3, viene ritratto da un punto di vista sorprendentemente simpatico, mostrando il suo doloroso recupero dell’attacco di David nella premiere: “Ho pensato che sarebbe stato molto interessante iniziare questo episodio dal suo punto di vista, quindi non è solo un cattivo orribilmente bruciato che cammina su uno schermo. È una persona che ha perso qualcosa, e sta lottando per tenersi attaccato alla sua umanità. Ora ha un’energia molto più in sintonia con lui, nella sua mente David è il cattivo”.
La seconda stagione di Legion probabilmente avrà dieci episodi, ha detto Hawley, piuttosto degli otto che aveva la prima stagione: “La mia sensazione con la prima stagione, dato che è una serie così complessa, era che gli otto episodi fossero la giusta quantità. Ora che la serie ha una sua identità, abbiamo l’opportunità di ampliare un po’“. Hawley spera di riuscire ad avere la seconda stagione pronta per il prossimo febbraio, ma questo dipende dagli impegni che avrà, attualmente è sta lavorando alla terza stagione di Fargo, di cui è anche lo showrunner. “Tutto ciò significa molto più lavoro per me in futuro”, ammette, aggiungendo con una risata, “ma non ho nessuno da incolpare se non me stesso”.
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