Per questioni di tipologia telefilmica, io e The CW non andiamo molto d’accordo, ma ci sono e ci sono stati degli show che ho amato sin dal primo minuto in cui sono stati trasmessi, uno tra questi è Beauty and the Beast. Ma oggi, dato che si parla di rabbia nei confronti della cancellazione di un determinato telefilm, voglio soffermarmi su Ringer.
Per me l’autunno del 2011 è stato il periodo Once Upon a Time, Revenge e Grimm, ma nello stesso tempo è uscito Ringer che insieme agli altri tre è entrato nel mio cuore sin da subito. Vuoi per la presenza di Sarah Michelle Gellar, vuoi per i misteri che si celavano dietro le protagoniste… fatto sta che la storia mi aveva affascinato. Sì, per carità, niente di eccezionale, però boh, trovavo intrigante tutto e tutti di quel telefilm! Insomma, il classico guilty pleasure pieno di assurdità che però ha quel “non so che” che ci fa rimanere incollati allo schermo a scoprire fin dove si spingeranno gli eventi.
La Gellar interpreta il ruolo di due gemelle, Bridget e Siobhan, molto diverse tra loro, sia a livello psicologico che, soprattutto, a livello di rango sociale. Bridget è un’ex alcolista, ha sempre condotto una vita al limite della legalità e adesso si ritrova ad essere il testimone chiave di un omicidio, quindi viene protetta dall’FBI, rappresentata dalla figura dell’Agente Speciale Victor Machado (Nestor Carbonell), e accompagnata nel suo percorso di disintossicazione dal suo sponsor, Malcolm Ward (Mike Colter).
Siobhan vive apparentemente una vita splendida e felice. È sposata con Andrew (Ioan Gruffudd) che ha una figlia, Juliet (Zoey Deutch) – avuta durante il suo precedente matrimonio con Catherine (Andrea Roth) – che non ama particolarmente Siobhan. Andrew è un uomo d’affari e piano piano si scopre che anche lui ha i suoi scheletrucci… La sua socia è Olivia Charles (interpretata da una sempre magnifica Jaime Murray!).
Parlavo di vita apparentemente felice perché anche Siobhan, come la sorella Bridget, ha tanti segreti e scheletri nell’armadio. Intanto, come prima cosa, le due sorelle si rivedono dopo 6 anni di silenzio, in quanto Siobhan riteneva Bridget responsabile della morte di suo figlio. A quel punto, dopo l’incontro tra le due, durante una gita in barca, Siobhan cada dalla barca e Bridget, una volta rientrata a casa della sorella, pensa bene di prendere la sua identità, scappando così dalle sue responsabilità, credendo che nei panni di Siobhan vivrà una vita perfetta. Peccato però che si deve rendere subito conto di qual è la realtà dei fatti, scontrandosi, in primis, con Henry (Kristoffer Polaha), l’amante di Siobhan, nonché marito della sua migliore amica Gemma (Tara Summers). Insomma… non è proprio una santa la sorellina.
Naturalmente questo scambio di persone fa scattare altri meccanismi all’interno della serie, che mettono in pericolo chiunque faccia parte della vita di queste due donne.
L’elemento che attira i telespettatori è questa patina di bella vita, belle case e bei vestiti, che però rappresenta soltanto una facciata di ciò che si nasconde dietro le protagoniste e dietro tutti coloro che girano attorno a loro. Pur sapendo che non è stato il capolavoro dell’anno, devo dire che comunque tutti i gli intrighi e i misteri della serie – chiamateli pure scontati – a me son piaciuti! Certo, c’è pure da dire che se la protagonista non fosse stata la Gellar, probabilmente non l’avrei iniziato… Diciamo che The CW ha voluto puntare in alto con un cast eccezionale, ma ha toppato alla grande con la sceneggiatura, che spesso è stata piena di buchi narrativi. Eppure… questa serie era proprio da buttare? Non credete che si poteva dare una seconda chance? Come sempre gli ascolti non sono stati d’aiuto e purtroppo la CW ha deciso di troncare questa serie che quindi conta solo di 22 episodi.
E niente… mi sa che prima o poi farò un rewatch… “Siobhaaaaaaaaaaaaaaaan!!!!!!!!!!”