Lucifer – Recensione 2×02 – Liar, Liar, Slutty Dress on Fire

Dopo una première più che convincente, Lucifer entra nel vivo della narrazione incentrando il secondo episodio sul controverso rapporto fra il protagonista e sua madre: l’espediente di inserire in maniera fisica e percettibile la figura genitoriale si dimostra vincente già dal principio, in quanto non fa altro che approfondire l’esame dell’umanità e delle debolezze del Diavolo, in barba al mito precostituito attorno a questa figura.
Si evince infatti con chiarezza che Lucifer è diviso fra la volontà di rispedirla all’Inferno, un po’ per paura, un po’ per vendetta e per rispetto dell’accordo fatto con suo Padre, e la necessità di trovare risposta a quell’inspiegabile abbandono subito millenni or sono da parte di colei che “nel momento del bisogno avrebbe dovuto stargli vicino”. Impossibile a questo punto non empatizzare con lui, giacché i conflitti genitori-figli sono all’ordine del giorno in qualsiasi famiglia: grazie anche alla magistrale interpretazione di Tricia Helfer, per un momento Mum ha convinto anche me della sua innocenza, sebbene Lucifer continui a mantenersi ostile a confronti e spiegazioni. Secoli di distacco e risentimento non sono facili da superare e già la decisione di farla rimanere sulla Terra rappresenta un segno di apertura e volontà di lavorare sulla loro relazione (prevedo diverse sessioni dalla povera Linda) – ma ne varrà la pena? Tutti i miei sentori positivi nei confronti del personaggio sono venuti meno nell’ultima scena, quando Mum, ottenuto da Lucifer quel che voleva, rivolge all’ex marito nell’alto dei cieli uno sguardo di sfida. Non potevamo aspettarci altro da una donna che, nonostante le innumerevoli torture, non si è mai voluta sottomettere a Maze.
Un altro pregio di questo show Fox è che, per quanto sia indiscutibile la centralità di Lucifer e della sua storyline, riesce sempre a trovare il tempo di caratterizzare con altrettanta cura anche gli altri personaggi e le loro storie. In particolare mi affascinano Amenadiel e Maze, ex amanti entrambi alle prese con due percorsi di riscoperta delle rispettive identità, a riprova del fatto che, forse, quando avranno risolto le rispettive questioni, troveranno un modo per riavvicinarsi: paradossalmente la loro vita passata era ben più semplice, in quanto rivestivano ruoli assegnati loro dall’alto, con una limitata possibilità di arbitrio e quindi una certezza nel vivere che non è invece data agli esseri umani. Adesso si trovano dinanzi ai dilemmi che tutti noi conosciamo bene: chi sono? Dove vado? Cosa voglio? Sarà indubbiamente interessante vederli alle prese con tutto ciò, capire perché i poteri di Amenadiel pare stiano sparendo (straziante la scena in cui mostra le ali in via di decomposizione) e se Maze può davvero vivere una vita senza Lucifer.

In questo modo, lo show si conferma un gioiellino nell’attuale panorama televisivo, in quanto attua un misurato connubio fra la leggerezza, che lo rende piacevole da guardare, e la trattazione sempre più approfondita di temi tutt’altro che marginali, quali il libero arbitrio e il bene e il male. E ancora, qualcuno ha notato lo sguardo semi-stupito che Mum rivolge prima a Chloe e poi a Lucifer, quando si rende conto di come il figlio guarda e parla della detective? Come ogni madre, conosce bene la propria prole e non c’è dubbio che sfrutterà questo suo punto debole a proprio vantaggio, nella maniera subdola e sotterranea che abbiamo capito la contraddistingue.
Insomma, siamo rimasti sull’elevato livello qualitativo della passata stagione, quindi non ci rimane che sederci e gustarci quest’altro viaggio. Nel frattempo, vi invito a passare dalle pagine affiliate Lucifer Italy e Lucifer Italia e a dirmi con un commento cosa ve ne è parso di questo episodio!