A noi piace fare gli alternativi, a maggior ragione con una serie come Lucifer che danza in bilico fra fumettone, dramma, commedia e poliziesco. Quindi partiamo dal fondo dell’episodio e scopriamo che mammina si rende conto che pur dentro un involucro umano, sa ancora usare la sua forza di dea.
Mammina è un personaggio ancora incerto, da definire ma sappiamo già che sarà fonte di guai per il nostro amato Morningstar e lo dimostra il fatto che già il suo disorientamento nel mondo degli umani è già sufficiente a dare grattacapi non da poco al capo degli inferi. All’apparenza sembra davvero un pesce fuor d’acqua, ma a noi vien subito da pensare che se il buon Dio l’ha relegata all’inferno, ingabbiata e fatta tormentare da Maze, una qualche ragione la deve aver avuta.
Noi in realtà non sappiamo che faccia abbia in realtà mammina. Charlotte è un contenitore (gran bel contenitore tra l’altro) ma non è il suo vero volto e questo consentirà agli sceneggiatori di giocare un po’ con il vero aspetto della mamma di Amenadiel e Lucifer.
Detto questo, l’episodio si può tranquillamente dividere in 3 macrostorie: i delitti da risolvere, il rapporto fra Lucifer, Amenadiel, Maze con Charlotte/mamma e le questioni personali di Chloe, costretta a prendere decisioni importanti per il suo futuro e quello di Trixie (Adoro quella bambina!).
Ancora una volta la parte poliziesca è un po’ una via di mezzo fra l’investigativo e il riflessivo. Mi spiego meglio: i casi da risolvere nell’episodio sembrano emblematici di come forse l’inferno non sia più quello in cui comandava Lucifer, ma si sia in qualche modo trasferito sulla terra e tutto ciò, sebbene non sorprenda più di tanto il nostro protagonista, lascia in noi o almeno in me qualche piccolo turbamento.
Abbiamo notato che questa volta l’affiatamento fra Chloe e Lucifer non è stato dei migliori, ma credo sia una cosa voluta per dare peso alle loro personali problematiche. Lucifer sembra un po’ fuori dai giochi riguardanti i problemi di Chloe con Dan e la gestione del loro rapporto nei riguardi di Trixie. Notiamo però che Lucifer però ha un grande feeling con la piccola, che davvero non vede in lui nulla che possa far pensare al capo dei demoni e le loro scenette sono sempre divertenti da vedere.
Il divorzio chiesto da Dan, spiazza un attimo Chloe che se sembra decisa e risoluta nel suo lavoro lo è molto meno per quanto riguarda le cose di famiglia. Forse avrebbe bisogno di qualcuno che le restituisca qualche certezza in più anche nel privato oltre che nella sua attività poliziesca. Voi cosa ne pensate?
Altra formula che funziona e direi bene è l’affiatamento fra Lucifer e la nostra Doc Ella, un personaggio che non ha avuto problemi a inserirsi nel climax della serie e che ha dato quale qualcosa in più alle indagini che forse mancava nella prima stagione. Ella è come detto in un’altra recensione, molto stereotipata come Medico legale, ma l’elemento disturbante o se vogliamo di rottura è determinato proprio dall’inusuale partner investigativo che riesce a stravolgere persino un ruolo che inserito in un’altra serie sarebbe risultato pedante e noioso. Invece Lucifer come con Chloe, riesce a deformare positivamente le vicende, mette quel pizzico di follia nei dialoghi e nelle situazioni più impensabili e rende ogni scena una sorta di regalo a sorpresa perché davvero non sai come andrà a finire.
Amenadiel si sta ritagliando un ruolo diverso da quello della prima stagione. Lo abbiamo visto perdere le sue sicurezze, le sue ali diventare fragili e i suoi poteri ridursi notevolmente. Vivere sulla terra è per lui un piccolo inferno e forse la differenza sta nel fatto che Lucifer ci vive volontariamente, lui solo per dovere. Anche l’incontro a 3 fra lui, Lucifer e la madre è sintomatico di come il gioco sia condotto più dagli ultimi due che da Amenadiel. Eppure lui fra i 3 è l’unico in teoria che segue o tenta di seguire le direttive del Padre eterno.
Possiamo dire, in conclusione, che l’episodio ci ha portati un passo avanti nella complicata vicenda che possiamo definire infernale fra Lucifer e mammina, si sono anche definite delle basi entro le quali forse lo stesso capo degli inferi potrà in qualche modo rientrare nelle grazie di Chloe anche nell’ambito extra lavorativo e infine i delitti della puntata odierna ci hanno fatto capire che le devianze degli umani, la brutale certezza di ergersi a giudici/giustizieri, cozza tremendamente con la fragilità del nostro essere. Questo sconcerta Lucifer più dell’efferatezza dei crimini: Troppe volte piccoli uomini si permettono di giudicare e condannare, un ruolo non destinato a loro ma a lui e a suo padre.
Tutto questo mi ha fatto riflettere: Se Lucifer manca dagli inferi non può più punire chi ha fatto del male in terra. I morti di questa puntata in un modo o nell’altro erano persone spregevoli che hanno avuto dei tormenti che in realtà avrebbero dovuto subire da demoni come Maze o lo stesso Lucifer. Che Dio abbia in qualche modo deciso che in assenza della persona preposta a ciò (Lucifer), queste persone subissero comunque da vive i tormenti che da morte non avrebbero avuto all’inferno?
Meditate gente meditate e nel frattempo passate anche dalle nostre pagine amiche Lucifer Italia e Lucifer Italy.
Passo e chiudo.