Come tutte le settimane, aspetto l’episodio di Lucifer per godermi i divertenti duetti fra Chloe e Morningstars, seguire le sorti della mammina impegnata nella vita da umana e godere della presenza di Maze sullo schermo. Certo, poi vedo l’episodio nel suo insieme per poi scrivere in queste righe le mie sensazioni.
In questo episodio si è respirata un’aria diversa. Sono subentrate delle varianti che hanno reso la puntata un po’ fuori dagli schemi a cui questa seconda stagione ci stava abituando. Di colpo il clima si è fatto pesante, le battutine sono scomparse e il tutto ha assunto l’aspetto di acuto dramma. Ora non sappiamo se questo clima sarà mantenuto anche negli episodi prossimi, ma di certo la reazione del capo dei demoni a fine episodio è stata devastante.
Eppure la puntata era iniziata anche bene, o meglio, non proprio bene, ma almeno abbiamo capito che Chloe si era solo fatta un graffietto dopo la violenza dell’incidente con cui si era chiuso l’episodio 4. Quello che non avevamo capito era che Uriel, uno dei fratelli di Lucifer e Amenadiel era sceso sulla terra per reclamare Chloe dopo il mancato accordo fra Dio e Lucifer a proposito della mammina.
Poi il solito omicidio, il solito caso da risolvere, le solite battutine di Lucifer, insomma, il clima a cui siamo abituati a godere per questa serie TV costruita con dei meccanismi recitativi e narrativi davvero ben oliati. Eppure mai come in questo episodio abbiamo sentito forte l’ingerenza delle cose ultraterrene nello sviluppo della puntata. Da segnalare la presenza come guest di 3 attori molto conosciuti come Charisma Carpenter (Angel, Buffy), Michael Imperioli (Sopranos) e Mark Dacascos visto recentemente nella season 3 di Agents of SHIELD.
Amenadiel mette a nudo la sua fragilità nel drammatico scontro con Uriel, lui, l’angelo vendicatore dalle ali possenti, è ormai ridotto a poco meno di un umano. Persi i poteri, persa la dignità di fronte al padre, il personaggio vive una difficile transizione da essere angelico a quasi demone. In realtà non sappiamo davvero da cosa sia dipeso il suo indebolimento, forse dalla concorrenza di tanti fattori incluso quello di aver fatto sesso con una diavolessa come Maze, di certo ora Amenadiel ci piace più di prima e questa sua debolezza lo rende, a livello di storia, un elemento interessante su cui è possibile sviluppare una vicenda che si incastri meglio con il clima della serie, cosa che sarebbe stata più complicata se l’angelo avesse mantenuto intatti i suoi poteri quasi divini.
D’altro canto Chloe è entrata nello status “Non è vero ma ci credo” nel senso che pur non prendendo troppo sul serio le attenzioni di Lucifer, nel dubbio o forse inconsciamente dopo l’episodio in cui si è vista un fucile spianato in faccia, ha cominciato a pensare che forse dargli retta non è poi così folle come credeva, ma in fondo la bella detective non ha forse aumentato la sua fiducia in Morningstar? Insomma, sa che è fatto così, è strambo, diretto, divertente, ma sa anche che tiene a lei, tiene alla sua piccola e se la mette in guardia per qualcosa, perché non dargli retta?
Venendo al nocciolo dell’episodio, capiamo che Uriel è venuto letteralmente a portare la spada non il ramo d’ulivo, egli rappresenta un po’ la volontà divina sulla Terra, magari con qualche sua libera interpretazione volta a procurare più male di quanto il divino Padre gli abbia concesso di fare.
Lucifer è costretto ad affrontarlo in prima persona, ma la vita terrena ha indebolito sia lui che Maze. Uriel sembra destinato a portare lo scompliglio in una vita, quella dei demoni, mamma inclusa e Amenadiel ormai quasi abitudinaria.
Ma la svolta drammatica che l’episodio prende quasi d’improvviso è di quelle che rendono superfluo o quasi parlare del caso di omicidio, delle battute divertenti e via dicendo. Lucifer, per proteggere l’ignara Chloe, è costretto ad uccidere il suo stesso fratello, un atto che lo devasta. L’angelo ribelle alza la mano contro il proprio fratello reo di voler compiere, in fondo, il volere di Dio. Lucifer si sente doppiamente in colpa: ha ucciso un fratello ed è venuto meno ad un patto importante con il Padre e questo ha portato a delle conseguenze tragiche.
Tom Ellis, il nostro amato Lucifer, è stato chiamato ad una prova d’attore straordinaria, un cambio di registro recitativo da levare il fiato. Una bravura nel rendere anche visivamente la devastante portata del suo atto, davvero notevole. Dov’è il sorrisetto diabolico, la sfrontatezza, la sua quasi insopportabile sicurezza di fronte alla vita? Scomparsa nello sguardo perso di un personaggio distrutto per quanto accaduto e che come un bambino si abbandona fra le braccia della mamma in cerca di un rifugio sicuro che tenga lontani i suoi sensi di colpa.
Negli episodi successivi vedremo come si svilupperà questo aspetto della trama che rischia di coinvolgere in modo più netto Chloe. Noi speriamo solo che la serie, pur voltando verso una chiave più seriosa, non perda quella sua leggerezza, quell’ironia divertita che noi amiamo tanto.
Ringraziamo le Pagine amiche Lucifer Italy e Lucifer Italia per il supporto.
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Passo e chiudo.