Ci eravamo lasciati con un episodio dal tono più drammatico rispetto al solito, con la dipartita di Uriel per mano di Lucifer, e ci ritroviamo in uno scenario parzialmente cambiato e sicuramente emotivamente più instabile e profondo.
I nostri personaggi sovrannaturali sono infatti alle prese con la gestione del senso di colpa per la perdita di un membro della loro famiglia e, proprio come gli esseri umani, affrontano il lutto in maniere diverse. Per la prima volta in assoluto vediamo un Lucifer quasi completamente privo di controllo – non oso immaginare cosa sarebbe se abbandonasse del tutto i freni inibitori – e avviato lungo una spirale discendente, alla ricerca di una qualsiasi punizione in grado di farlo soffrire per l’omicidio commesso. Come sempre, il caso della settimana rispecchia il suo stato d’animo interiore ed è funzionale al raggiungimento di una nuova consapevolezza da parte sua. Amenadiel e Mum, invece, reagiscono in maniera in un certo senso più stereotipata, lui con il fardello derivante dall’essere il maggiore dei figli e lei con la consapevolezza di non averli potuti proteggere nonostante sia la figura genitoriale.
Anche se le storyline si sviluppano separatamente, la scena nella radura, bellissima a livello di regia e recitazione, rappresenta un punto d’arrivo per loro unitario: come Lucifer prima di lui, anche l’altro ex angelo sceglie di dissociarsi da un padre descritto come assente ed esigente, imperscrutabile nelle sue scelte anche alla sua stessa prole. Non mi è ancora chiaro se questo rappresenti tutto un piano di Mum per assemblare forze contro l’ex marito, ma è certo che la questione dell’inspiegabilità dei piani divini sta tornando troppo spesso per non rientrare in un disegno più grande ad opera degli autori. Sarà interessante vederne lo sviluppo.
Da un’altra prospettiva, nonostante fra i due ci siano stati diversi scontri nel corso dell’episodio, è degna di attenzione l’insistenza di Chloe nel voler sapere cosa non vada in Lucifer: non solo si è accorta che qualcosa fosse diverso dal solito, ma non si è nemmeno arresa dinanzi alla sua evidente malavoglia nel parlarne. Il nostro protagonista potrà anche essere assolutamente impossibile certe volte con alcuni suoi atteggiamenti, ma la bella detective è decisa a superare questi muri facendogli presente che sarà comunque sempre lì per lui. È un deciso segnale del fatto che il loro rapporto sta crescendo ed evolvendo, dove esattamente dovrà arrivare dipende solo dall’andamento generale della storia.
Infine, finalmente viene compiuto un gigantesco passo in avanti per la crescita di Lucifer e per il prosieguo della sua permanenza sulla Terra: egli mostra le sue vere sembianze alla dottoressa Martin, fidandosi del fatto che costei avesse dichiarato di non volere più menzogne nel loro rapporto. La sofferenza sul suo volto dinanzi al terrore che ottiene (giustamente) in risposta e il fatto che non si sia mai azzardato a fare una mossa così decisiva con Chloe, probabilmente per paura di perderla, mi fanno pensare che Lucifer sia ben consapevole della sua solitudine e della distanza che comunque permane fra lui e gli umani. Un po’ come tutti noi, però, è solo alla ricerca di qualcuno che lo accetti per quello che è veramente – e chissà che questo qualcuno non sia proprio la detective Decker. Qualcuno ha poi notato il parallelismo fra questa vicenda e Maze? Come il suo ex boss, anche la bellissima demonessa sceglie di mostrare le sue vere fattezze, dopo un attimo di esitazione per timore di esser rifiutata: sarà la magia di Halloween o l’innocenza dell’infanzia, ma la piccola Trixie reagisce più che bene e questo è l’inizio di un bel rapporto fra le due.
Questa settimana Lucifer ci ha proposto un episodio introspettivo, che ha calcato pesantemente la mano sui rispettivi percorsi che i personaggi stanno compiendo (l’unica che continua a rimanere “statica” in tal senso è Chloe, cosa che posso spiegarmi solo dicendo che forse ci stanno riservando il meglio per dopo); il tutto è stato condito dal consueto humor, che ha stemperato un po’ i toni bui, ma l’empatia nei confronti di questi esseri divini, allo sbando tanto quanto noi, rimane forte ed io non vedo l’ora di vedere cosa succederà nel prossimo episodio.
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Le tue recensioni mi piacciono sempre molto, complimenti!
“Lucifer” è un prodotto ottimo, la prima stagione mi aveva davvero colpito!
Sulla seconda ho però un un’unico dubbio… Non è che forse la piega drammatica o comunque seria rischia di capovolgere gli intenti iniziali? O allontanarci troppo dalle idee gettate nel corso della prima? Come ad esempio il fatto che ancora non sappiamo come mai Chloe renda Lucifer vulnerabile… Non vorrei che perdessero questi elementi per strada!
Temo che una serie TV partita con un tono scanzonato e leggero, pur comunque con dei contenuti molto solidi e anche profondi, rischi di cadere su sè stessa per l’incapacità di seguire il suo nuovo filone (vedi la terza stagione di “The Musketeers”).
Puntate come la 1×09 sono state eccellenti, ora però questa svolta più “drammatica” non sempre mi convince… Questa seconda stagione non trovi che si stia un po’ appesantendo?
Innanzitutto grazie per i complimenti e per il commento! Per quanto riguarda i toni più seri, io penso che stiano incrementando questo aspetto dello show perché, in parallelo, Lucifer per primo sta compiendo un percorso di introspezione e crescita personale (e con lui tutti quanti gli altri): più andiamo avanti più ne vediamo i risultati. L’equilibrio fra aspetto serio e aspetto scanzonato in questo episodio mi è sembrato il compromesso ideale, però sicuramente è una questione di gusti personali! Concordo con te in merito alla preoccupazione che si perdano certe cose per strada, mi rassicura solo il fatto che la seconda stagione ha da poco avuto un ordine completo a 22 episodi e questo fa ben sperare per un rinnovo; in sostanza, mi auguro che non intendano portarla avanti all’infinito e che abbiano in mente un percorso ben chiaro per sbrogliare la matassa, inclusa la questione di Chloe.