Piccola scimmietta. Un vezzeggiativo passato di padre in figlia, un modo dolce per chiamare la propria bambina, il bene più prezioso. E non importa se la nostra scimmietta è cresciuta tanto da fare un film non proprio per tutti. Agli occhi di un padre sarà sempre “Little Monkey”.
Lucifer non fa molto uso dei flashback, anzi quasi mai. Ma quando lo fa racconta un passato che va nel futuro, un passato che chiede giustizia al presente e al futuro. Lo abbiamo visto nella prima stagione e lo ritroviamo in questa puntata, incentrata totalmente sul passato di Chloe e di suo padre, l’agente di pattuglia Decker, ucciso senza pietà da un presunto ladro.
L’episodio ha un andamento da montagne russe, cosa non rara in questa serie. Da un lato abbiamo un Lucifer in formato smagliante che vede nel Detective Espinosa una sorta di modello da seguire per uscire un po’ dal suo cliché da demone ricco e figo, dall’altra seguiamo il dramma di Chloe che vede scarcerato e misteriosamente ucciso l’uomo che fu accusato della morte del padre. Uno scarto drammatico che in altre serie avrebbe provocato sconquassi indicibili alla trama, e che qui invece, per quanto sembri incredibile, si incastra alla perfezione.
La momentanea infatuazione di Morningstar per Dan permette agli showrunner di lasciare Chloe sola con i suoi ricordi, con la sua personale indagine. Lucifer sarebbe stato ridondante in coppia con la bella detective e giustamente è stato spostato, in modo geniale direi, su Espinosa con il quale devo dire forma una bella coppia.
Per quanto non possa essere una prova definitiva sulla sua bravura, ho apprezzato molto l’interpretazione di Lauren German. So che non è una cima e non vincerà l’Emmy Awards come migliore attrice, ma in questo episodio mi ha trasmesso davvero, con grande capacità, il dolore e la rabbia di una figlia diventata madre che vede l’assassino (poi si scoprirà non essere così) del padre tanto amato messo in libertà.
Ho letto il dolore (e lo scrivente sa cosa si prova) di Chloe nel non aver potuto far conoscere il nonno alla piccola Trixie. Forse nemmeno sa che il nomignolo “Little Monkey” con cui Chloe la chiama è un modo per ricordarle il padre morto e il nonno che la piccola ha potuto conoscere solo in fotografia.
Lucifer ci ha regalato momenti di pura ilarità come quando si è vestito e pettinato come Dan Espinosa, ma quando c’è stato bisogno di una spalla su cui piangere, una presenza per ora solo amichevole con cui smettere i panni di poliziotta dura e pura e lasciarsi andare, il nostro capo dei demoni c’era.
Apro un capitolo a parte per la bella storia di amicizia fra Maze e Linda. Linda è sconvolta dalla visione di Lucifero, d’altronde se l’è cercata, e ora Maze le fa paura. Non ho mai visto Maze così indifesa e tenera come in questo episodio. La sua amicizia con Linda era importante per lei ed ora non vuole perderla, non vuole di nuovo restare sola, ora che ha scoperto quanto sia bello che un’altra persona si preoccupi per te, divida con te gioie e dolori e resti sobria per guidare quando sei ubriaca.
Maze non può certo negare l’evidenza, ma alla fine riesce a far comprendere a Linda che sia lei che Lucifer, anche se nascondono il loro aspetto demoniaco, sono gli stessi di sempre, le stesse persone un po’ strambe con cui ha diviso sedute di psicanalisi e drink nel locale di Lucifer. Mi ha quasi commosso la scena in cui Linda riapre la porta a una sconfortata Maze. Proprio vero che il diavolo non è poi così brutto come lo si dipinge.
Insomma, un episodio pieno di buoni sentimenti, di giustizia, di divertimento e che per un momento ha messo da parte le questioni divine e demoniache per lasciare spazio ai sentimenti umani: da quello della vendetta a quello dell’amicizia passando per l’amore filiale e per i toast con pane hawaiano.
Non sappiamo se l’abbraccio con lacrime di Chloe possa essere l’inizio di qualcosa che potrebbe portare a dove sappiamo noi, di certo il loro rapporto sta evolvendo, ma non sappiamo bene quale direzione possa prendere negli episodi successivi. Chloe sembra felice di essersi tolta un peso dallo stomaco e sa che ora non è più sola.
Non c’è solo Dan, Lucifer, Maze ma anche la Dottoressa Ella Lopez che nell’episodio si mostra davvero molto dolce nei confronti di Chloe e il cui personaggio si è incastrato alla perfezione nei meccanismi della serie, tanto da sembrare incredibile come se ne sia potuto fare a meno per un’intera stagione.
L’allungamento degli episodi è segno che la Fox crede nel prodotto e ne ha ben ragione. Io resto qui a darvi le mie sensazioni sulle puntate della seconda stagione, ma adesso fatemi abbracciare il mio piccolo orsetto di casa perché dopo un episodio simile se ne sente davvero la voglia.
Un saluto alle nostre pagine amiche Lucifer Italy e Lucifer Italia.
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Passo e chiudo.