Lucifer doveva reimmettere nella storyline principale il personaggio di Maze e quale idea migliore se non quella di renderla sospetta di omicidio e mettere in evidenza i contrasti con il suo capo infernale?
Se penso al personaggio di Maze, la prima cosa a cui penso è che è poco sfruttato. Insomma è quel genere di personaggi che incontriamo spesso nelle serie TV, quei comprimari che però non hanno lo spazio adeguato alla profondità e bellezza del personaggio. Mi viene in mente Alexis la figlia di Richard Castle per esempio, insomma quel genere di caratteri che avrebbero tutti i requisiti per una serie Tv tutta loro e che la serie della quale fanno parte non li mette in evidenza a sufficienza.
Nell’episodio che stiamo analizzando, Maze doveva scrollarsi di dosso una serie di schemi che la stavano relegando al ruolo di baby-sitter e cacciatrice di taglie, per riassumere il suo vero ambito e cioè quello di essere, per quanto stupenda fisicamente, un diavolo con tanto di codona puntata e coltelli affilati.
Lei vorrebbe tornare a casa. Delusa dall’amica Linda, delusa e mortalmente annoiata dalla terra in generale, Maze chiede esplicitamente a Lucifer di aprire le alucce da angelo perduto e riportarla all’Inferno a seviziare dannati. Questo porta ovviamente a un contrasto molto pesante con Lucifer che, come vedremo, ha altre gatte da pelare sul fronte Pierce/Chloe.
Credo che le tempistiche di questa sorta di ribellione di Maze siano state un tantino ritardate per l’importanza del personaggio e che alla fine si forzerà parecchio la mano per affrettarsi su alcuni aspetti della storyline principale a discapito della completezza e fruibilità del finale di stagione.
Maze è insofferente e arriva addirittura a offendere la piccola Trixie. Malgrado ciò, Chloe che in certi momenti fa davvero pensare che sia un vero angelo (ma in fondo lo è no?) prova a capirla e perdonarla, prova a usare le parole giuste e tutta la sua umanità per dare a Maze la possibilità di restare con lei, con Trixie nonostante tutto.
Se Maze fosse stata umana, le parole di Chloe sarebbero scese fin dentro l’animo e il cuore della persona e tutto si sarebbe risolto in lacrimoni e abbracci. Ma non essendo così, tutto questo perdonismo (neologismo), comprensione da parte di Chloe, che rappresenta l’ostacolo che impedisce a Maze di tornare all’Inferno perché Lucifer la vuole con se sulla Terra, finisce per acuire ancor di più la rabbia di Maze che proprio per il suo comportamento e per alcune prove piuttosto evidenti, viene sospettata di omicidio.
Questo espediente narrativo consente agli autori di far interagire continuamente gli attori principali. Da Lucifer a Pierce da Chloe a Espinosa. Ma esaurita la parte dedicata a Maze, l’episodio ha regalato un altro paio di interessanti perle.
Lucifer nel frattempo, deve prendere atto che fra Chloe e Pierce/Caino le cose si sono fatte piuttosto chiare. Chloe, complice lo stupido orgoglio demoniaco di Lucifer, si riavvicina a Pierce e questa volta non viene respinta, anzi, il nostro amato/odiato Caino ha dei piani che vedono Chloe come parte integrante e Lucifer non può far altro che cercare di stare in guardia per evitare che Chloe, come Abele, diventi carne da macello per l’eterno Caino convinto che in questo modo la sua permanenza terrena possa finalmente avere fine.
Ho la netta sensazione che Dio, cioè il padre di Lucifer e Amenadiel conosca fin troppo bene Pierce/Caino così come conosce l’ottuso orgoglio del figlio caduto e sappia anche il valore che Chloe ha nel suo piano divino. Penso quindi che per quanto si impegni, Caino ha una condanna da scontare e per quanto faccia, difficilmente potrà salvarsi da essa.
Il problema è che non sappiamo, ed è questo il bello di Lucifer come serie TV, in che modo e attraverso quali vie Lucifer o persino Dio, le cui vie lo sappiamo, sono infinite, arriveranno a una conclusione. In che modo Maze si metterà di traverso trovando un accordo con Caino, che prezzo pagherà Chloe per essersi innamorata di lui e a quale compromessi con il padre dovrà scendere Lucifer per salvarla.
Tutto questo mi sembra di per sé molto interessante e malgrado qualche giro a vuoto, anche questa stagione di Lucifer si avvia ad essere nel complesso, molto positiva.
Chiudo la recensione parlando di Charlotte e di come alla fine, sia Amenadiel che Lucifer si rendano conto che la donna ha bisogno di vedere per credere e che capisca l’importanza che il suo corpo ha avuto nei due Angeli. Mostrarsi con le ali avrebbe forse reso folle chiunque, ma Charlotte dentro di se ha la capacità di accettare persino l’impossibile per dare razionalità al suo malessere interiore ai dubbi portati dal vuoto di memoria.
Ho pensato che Charlotte all’inizio della stagione 3, fosse inutile e superflua. Devo ricredermi alla luce di questi episodi che mi hanno fatto notare come anche Charlotte ha il suo valore e la sua forza e che la sua storia alla fine si integra perfettamente nella serie TV, tanto da farle assumere sempre maggiore importanza.