Lucifer – Recensione 3×21 – Anything Pierce Can Do, I Can Do Better

Eh sì ragazzi. Il confronto fra Pierce/Caino e Lucifer si sposta inevitabilmente e decisamente su Chloe e sui suoi sentimenti in un episodio che ha legato molto le linee narrative dei protagonisti e che ha come comune denominatore Dio e i suoi progetti.

Forse sarà un caso che i protagonisti coinvolti in questi ultimi episodi della stagione, siano più meno stati dirottati da Dio verso determinati destini: Lucifer, l’angelo maledetto che prova a ribellarsi a Dio ma che scopre invece di essere solo una pedina nel grande disegno divino che riguarda i suoi sentimenti e la sua permanenza sulla terra. Nelle scorse stagioni abbiamo visto come Dio sia in grado di intervenire pesantemente su Lucifer e tutto questo ha creato nel capo degli Inferi, una specie di corazza emotiva, un orgoglio che gli impedisce di prendere atto che l’angelica Chloe non è un oggetto, una pedina messa lì dal Padre, ma una donna vera, reale che chiede solo di essere amata per quello che è.

Anche Pierce, marchiato da Dio, comprende per primo che Chloe non è uno strumento da utilizzare per giungere alla morte tanto agognata, ma qualcosa per cui valga la pena invecchiare insieme, una vera donna che non è un angelo. D’altro canto la scomparsa del famoso segno di Dio sull’assassino del fratello Abele, è un qualcosa a cui il personaggio di Pierce, ottimamente interpretato in questa stagione da Tom Welling, non è preparato.

Pierce è sincero o fa tutto parte del suo piano per diventare mortale e morire?

Per una strana ironia della sorte, ora che, dopo migliaia di anni in cui il desiderio di morte è stato l’unico scopo, Pierce/Caino si ritrova non solo a non volerlo più ma persino a considerare l’idea di vivere il resto della vita mortale con Chloe e questa volta, si legge la sincerità nei suoi occhi o è talmente bravo da nascondere le sue vere intenzioni anche a un’angelica detective come Chloe.

No Luci…mi sa che non vuol morire per mano tua.

Tom Ellis è stato capace in queste 3 stagioni di caratterizzare un personaggio complesso come Lucifer in un modo così perfetto, che adesso anche le performance recitative migliori dei singoli episodi, li diamo per scontati. Ma ragazzi, Lucifer non è un personaggio semplice. Il dramma, l’ironia che sfiora la comicità, il lato sentimentale, sono parte integrante di Lucifer. Nello specifico, l’episodio che stiamo analizzando, è stato sublime per le variazioni di registro di Ellis che è passato dal comico, all’ironico, dal sentimentale al drammatico. Ammetto che lo sguardo di Lucifer da dietro la vetrata mentre assiste alla dichiarazione di Pierce mi ha gelato il sangue.

La grande capacità di Tom Ellis.

C’è una vecchia canzone di Vasco Rossi intitolata “Giocala” che dice più o meno così: Vai e F***itene dell’orgoglio, ne ha rovinati più lui del petrolio” . Ecco penso che l’orgoglio abbia accecato Lucifer. Per orgoglio ha rifiutato Chloe la prima volta, non voleva essere uno strumento del gioco divino, ma ha finito per deludere l’unica persona mortale che stava per amare il Diavolo.

La dichiarazione di Pierce a Chloe…

Il caso della puntata ha riguardato la morte di una ballerina, ma è stato in realtà una proiezione delle situazioni vissute dai protagonisti. Per il troppo amore a volte si commettono tragici errori, come quello di uccidere una collega per la convinzione di dover dimostrare all’altro i propri sentimenti e scoprire poi che in realtà si tratta di sentimenti corrisposti.

Nel frattempo Charlotte e Amenadiel provano a farsi perdonare da Dio.

Sempre per orgoglio in questa puntata non è riuscito ad andare oltre il fatto materialistico, riducendo la conquista di Chloe ad una mera gara a chi ce l’ha più lungo con Pierce e anche questa volta il buon Dio si sarà fatto delle grasse risate. Ci voleva l’intervento di una mortale come Linda per aprire gli occhi a Lucifer, metterlo davanti ad una realtà davvero semplice: le sue scelte non sono sotto il controllo di Dio, la sua libertà di scegliere Chloe non può essere controllata. Forse Dio l’ha davvero messa nella vita di Lucifer per qualche strano disegno divino, ma è lui che ha scelto di viverci accanto, di essere mortale al suo fianco, di condividere parte di ciò che è con lei e di innamorarsi.

La faccia di Lucifer davanti alla delusione di Chloe.

Tutto il piano del Padre si sarebbe disciolto come neve al sole se Lucifer avesse ucciso Chloe, se ne fosse allontanato per via del fatto che lo rendeva debole e troppo umano o avesse fatto scelte diverse che avrebbero ,alla fine, disatteso i piani Divini. Tutte le scelte fatte da Lucifer sono nate da sue libere valutazioni ma ci voleva Linda per aprire gli occhi al diavolo, peccato che il portatore di luce arrivi troppo tardi.

Aggiungo, prima della conclusione sull’episodio, qualche parola su Amenadiel e Charlotte. A me questi due personaggi piacciono. Sono stati funzionali alla puntata perché hanno messo in evidenza come la ricerca di perdono presso Dio, può portare persino a commettere degli sbagli e questo ben si inserisce nella logica di questo episodio. Poi Charlotte in versione badass che ruba la moto con una ginocchiata è stata mitica, così come il tentativo di sedurre Pierce (io avrei ceduto sappiatelo).

Chloe non vuol nient’altro che amare.

Lucifer in questa stagione ha avuto molti alti e bassi, in parte per colpa della programmazione suicida di Fox e in parte per alcuni episodi che hanno palesemente girato a vuoto per allungare il brodo di una storia che alla fine e abbastanza chiaramente, avrebbe finito per ruotare intorno al dualismo Pierce/Lucifer e al loro rapporto con Chloe, ignaro angelo mandato da Dio per controllare il destino di entrambi.

Linda apre gli occhi al Diavolo ma forse è troppo tardi.

Purtroppo non sappiamo se Lucifer otterrà una nuova stagione, ma quel che è certo è che probabilmente il finale di questa stagione potrebbe avere il sapore della fine definitiva. Vedremo a maggio le scelte della FOX.

Vi invito a passare da Lucifer Italy 

Passo e chiudo.

About Michele Li Noce

Nato nell'universo alternativo di Fringe diversi secoli fa. Mio padre alternativo mi ha iniziato alla visione delle serie tv fin dal 1975 con Kojak. Da quel momento le serie TV sono entrate nella mia vita. Top 5: Castle, Fringe, X files, Game of Thrones, Once upon a time. Hobby: Archeologia, misteri, cinema, anime e manga, lettura e scrittura.

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