Mad Men – Recensione 7×11 – Time & Life

Siamo a meno tre puntate dalla fine di tutto e in una puntata diretta da Jared Harris (l’attore che interpretava Lane Pryce) Mad Men dà un colpo di mano silenzioso che sconvolge gli equilibri di tutto quello che abbiamo dato sempre per scontato.

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In “Time & Life” arriva veramente la fine di un’era, come recita lo slogan di questa ultima stagione di Mad Men. La McCann ha assorbito definitivamente la SC&P, facendola scomparire per sempre. E non possono fare niente a proposito se non arrendersi alla cosa. Don pensa di scappare di nuovo a ovest, nonostante la California sia un posto da dove è scappato più volte nella sua vita, di trasferire gli uffici lì per essere una entità unica e indipendente e per avere qualcosa che sia ancora loro senza essere assorbiti dalla politica dei grandi brand moderni citati, mentre tutti e 5 stanno seduti davanti i capi della McCann che descrivono il paradiso in cui sono appena entrati, dicendo loro che dovrebbero essere grati per questa opportunità. in fin dei conti potrebbe davvero essere una grande opportunità per loro, visti i grossi nomi per cui dovranno lavorare (Coca Cola ad esempio).

Probabilmente questa è stata l’ultima presentazione di Don, sempre capace di affascinare, di vendere qualcosa con la sua dialettica. Era riuscito a non farsi manipolare 10 anni prima dalla McCann attraverso Betty e ora è costretto a cedere senza dover battere ciglio.

Per Joan è una totale sconfitta: confortata da Pete sul futuro, ha paura di quello che le aspetta, di perdere una posizione che aveva guadagnato facendo sacrifici inestimabili. Lei è l’unica a cui non viene nominato nessun brand famoso all’incontro, come se fosse ancora una bellissima bambola e niente di più.

Pete è proprio quello che non vuole arrendersi a conti fatti, che non accetta un no come risposta, in ambito lavorativo e non solo. Quel pugno al preside che non accetta la figlia per via di una faida secolare è il sintomo di quello che sta provando per questa storia ed è anche un chiaro esempio della sua crescita. Agli inizi era un personaggio infimo, odioso come poche cose; durante gli anni è maturato incredibilmente, forse perdendo un bel po’ di capelli per strada. È l’unico che va da Peggy per informarla subito della notizia dell’assorbimento, proprio mentre lei sta lavorando con dei bambini per una pubblicità, riaprendo una vecchia ferita che in Peggy non è mai guarita del tutto.

È arrivato il momento anche per lei di fare i conti con la realtà, su cosa vuole veramente, su cosa si è lasciata dietro, quindi confessa tutto a Stan, un segreto che si tiene dentro da anni che solo Don e Pete sapevano, chiedendosi che fine abbia fatto, se stia bene alla fine di tutto.

Ritornando a Don Draper, poteva sembrare che la sua caduta si fosse fermata in questa puntata, vedendolo fare il possibile per salvare qualcosa che ancora lo identificava come la sua azienda, ma oramai è come se non lo ascoltasse più nessuno. Ci vuole Meredith a dargli una svegliata, quando scopre quello che sta succedendo, in uno scontro verbale che ha del comico ma che lo pone davanti ad una realtà inevitabile. Al fronte di aver perso una moglie, una casa e l’azienda, in un certo senso ora abbandona pure la segretaria fedele che lo aiuta nella vita di tutti i giorni?

E la scena finale è la più simbolica della situazione, in cui comunicano la situazione della SC&P a tutto lo staff, facendo scoppiare il panico, creando un pandemonio dove Don prova a calmare tutti dicendo “It’s the beginning of something… not the end”. Ma è un’enorme bugia, verso coloro che lavoravano lì e verso noi spettatori, perché sappiamo che non siamo più all’inizio ma alla fine di questa fantastica storia.

Mancano ancora tre puntate alla conclusione della serie e questa puntata ha cominciato a porne le basi. Probabilmente è la migliore di questa parte, forse una delle migliore di tutta la serie per come si è posta. Per come ci fa vedere che la fine è arrivata davvero e ci accorgiamo di questo solo a fine puntata, riempiendoci il cuore di un’immensa tristezza.

A seguire il promo della prossima puntata e l’invito a passare dalla pagina Mad Men Italy

Wilfred

Quando nel 2007 ho scoperto che per vedere le ultime due stagioni di OZ dovevo usare i sub in inglese, è stato l'inizio della fine.

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