A prescindere dalla sua cancellazione, la storia di Hannibal Lecter (Mads Mikkelsen) portata sul piccolo schermo da Bryan Fuller rappresenta una delle serie tv più brillanti degli ultimi anni.
Con l’uscita del Blu-ray e DVD della terza stagione di Hannibal, Mads Mikkelsen ha rilasciato un’intervista nella quale affronta le tematiche dell’ultima stagione, come il controverso e amatissimo rapporto con Will Graham (Hugh Dancy).
IGN: La prima metà della terza stagione è stata molto diversa, con una location differente e Hannibal e Bedelia da soli. Ti è piaciuto cambiare così le cose?
Mikkelsen: Penso che tutti quanti non vedevamo l’ora di spostarci da un’altra parte. Da quanto ne so, in tutti i telefilm nella terza stagione cercano sempre di smuovere le cose, ma devono anche cercare di mantenere l’atmosfera originaria dello show. E questo è ciò che abbiamo fatto. Ci siamo basati sui libri, ovviamente. Siamo andati in Europa ed è stato fantastico, ho trascorso molto tempo a filmare con Bedelia, Gillian Anderson, e ci sono state scene molto intense. Sì, è stato un cambiamento per lo show sotto molti punti di vista, poi siamo tornati a qualcosa di più familiare.
Mi sono sempre chiesto che cosa pensasse Hannibal delle persone con le quali interagiva. Da una parte sembrava che… beh, non so se la parola giusta è “rispettare”, ma di sicuro doveva sentirsi affascinato da Bedelia altrimenti l’avrebbe semplicemente uccisa piuttosto che passare così tanto tempo con lei, giusto? O era solo curioso di quanto in là avrebbe potuto spingere qualcuno e cambiarlo?
È la combinazione di queste cose. Ne abbiamo parlato, io e Bryan. Ne abbiamo parlato per cercare un accordo, ma era sempre la combinazione di più cose. Hannibal non è mai razionale nelle cose che fa e nel guardarlo puoi pensare “questo è solo il ruolo che interpreta; vuole giocare al gatto e al topo”. Ma penso che, in generale, non avrebbe mai fatto certe cose se non avesse provato rispetto per lei. Prova rispetto per tutte le persone che gli si avvicinano. Ovviamente non sono al suo livello secondo lui, ma di sicuro le trova interessanti. E nel caso di Bedelia, loro due hanno dei trascorsi, hanno un passato. Hanno qualcosa che li unisce e siamo riusciti a portarlo in parte alla luce durante questi episodi.
Di solito, a causa del budget e di ragioni logistiche, a molte serie tv non è possibile andare oltreoceano, ma voi lo avete fatto. Hannibal è sempre visivamente stupendo, ma quanto è stato bello per voi trovarvi realmente in quell’atmosfera, anche se per poco, e aggiungerla allo show?
Non c’è niente come andare davvero in certi luoghi. Siamo stati a Toronto per tre stagioni e non solo è stupendo ma sono stati molto molto generosi con noi… ma lì fa anche freddissimo! [Risate] Quindi andare a Firenze in pieno dicembre e trovarsi a 18 gradi è stato davvero meraviglioso. E trascorrere del tempo nel vero Duomo, nelle vere cappelle e nelle vere strade, è stato senza dubbio speciale.
Non era difficile vedere gli aspetti romantici nel rapporto tra Hannibal e Will, ma è stato interessante vederlo diventare più diretto negli episodi finali. Lo stesso Will si chiese “e se Hannibal fosse innamorato di me?” e in un certo senso il significato sottinteso è diventato il significato principale.
Beh, è sempre stato parte del telefilm. È stata una bromance dall’inizio e per me non c’è dubbio sul fatto che Hannibal, non appena ha posato gli occhi su Will, se ne è innamorato. Non necessariamente in maniera fisica, ma si è sentito legato. È sempre stato parte dello show sin dall’inizio e se il pubblico lo vuole interpretare come tensione omoerotica che non è mai riuscita ad avere sfogo o come una connessione emotiva tra due persone, quello dipende da loro. Per noi non era essenziale entrare nello specifico, ma che negli ultimi due episodi ci troviamo nel limbo tra fisico e mentale, è vero.
Siamo riusciti a vedere diverse sfaccettature di Hannibal ma non mi è mai sembrato di leggere redenzione nelle sue azioni. Non mi sembra che avrebbe mai smesso di uccidere. Come ti sei sentito nel renderlo più tridimensionale pur mantenendo l’idea che lui rimane un mostro in moltissimi aspetti?
Credo che per lui non ci sia nessuna cura perché non ha una malattia. Lui è l’angelo caduto che vede la bellezza dove tutti vedono l’orrore. Non significa che non può provare empatia, non significa che non può provare emozioni. Può vivere delle giornate normali, ma vede le cose secondo una prospettiva diversa. E se diciamo che esiste una cura, esiste per lui un modo di redimersi, allora rendiamo il personaggio meno interessante. Sarebbe solo un altro caso da risolvere.
Anche nel finale, per quanto si percepisce che vorrebbe scappare con Will, continua a minacciare Alana e la sensazione è quella che vuole mantenere la sua promessa.
È proprio così. Sfortunatamente… ha fatto una promessa [ride] e la manterrà. Non c’è speranza che si tiri indietro, è un uomo di onore, è un uomo che mantiene la parola data.
[Ride] È un uomo di parola, il che può essere molto pericoloso! Volevo chiederti della scena finale, dove succede così tanto. E quando dico scena finale, intendo da prima dell’arrivo del Dragon – e poi dello scontro in sé. Quanta preparazione ci è voluta, data la piega che ha preso?
È stata una scena complicata per più ragioni. Quanto eravamo feriti? Quanto eravamo in grado di lottare? Abbiamo dovuto trovare un modo per far quadrare tutto. Mi sparano e allo stesso tempo mi alzo e sono di nuovo letale, poi sono quasi morente alla fine, no? E lo stesso succede a Hugh. Quindi abbiamo dovuto trovare un modo per far coincidere tutto. Sono state giornate lunghe. C’era molto molto freddo in Canada e abbiamo girato all’aria aperta per più giorni, ma è così che si fanno le scene pericolose [ride].
Byran ha parlato apertamente del suo desiderio di continuare, in qualche modo, questa storia. A te ha detto qual è la sua idea di ciò che verrà dopo, dato che la fine sembrava piuttosto definitiva?
Sì, per prima cosa, colpiremo delle rocce molto morbide.
[Ride] Molto spugnose!
Questo è il primo ostacolo che dobbiamo affrontare, ma aveva detto qualcosa riguardo dove sarebbe andata a parare la quarta stagione, o almeno da dove sarebbe cominciata. E, come sempre, è pieno di sorprese! È molto, molto interessante.
Quanto credi che sia possibile vedere più di Hannibal? Ovviamente c’è molta passione per lo show sia da chi l’ha fatto che da chi lo ha visto; pensi che ad un certo punto riusciremo ad avere un continuo della storia?
Penso che sia una di quelle cose che può succedere… ma credo anche che per succedere dovrà essere abbastanza presto, perché tra tre o quattro anni l’energia potrebbe non esserci più… quella urgenza di farlo da parte di tutti quanti e da parte dei fan. Quindi se deve succedere dovrà essere il prossimo anno, credo. Dipenderà da cosa staremo facendo e da cosa starà facendo Bryan. Sono in molti a voler continuare e per questo ci sono state molte voci a riguardo, ma nessun fatto. Insomma, penso che se si farà, tutti noi che ne abbiamo fatto parte cercheremo di mettercela tutta per esserci e se non dovesse succedere, saremo tutti molto molto felici di aver avuto tre meravigliose stagioni di uno show così radicale ed interessante a tal punto da aver scioccato sin dall’inizio. Siamo felici di esserci fermati prima di stancarci. Insomma, comunque vadano le cose, andrà bene.