Ieri sera è andato in onda il finale di stagione – diviso in due parti – di Major Crimes, che ha riportato, in carne ed ossa, Phillip Stroh, il viscido avvocato/stupratore seriale/assassino che spesso ha attentato alla vita di Brenda Leigh Johnson, moglie di Fritz Howard, in The Closer.
In effetti, nel finale della serie, Stroh aveva attaccato Brenda in casa sua. Per questo motivo la sua ricomparsa – come parte dell’ultimo twist nel caso che ha introdotto Rusty nell’universo di The Closer e Major Crimes – causa dei ricordi in Fritz. Jon Tenney ha condiviso con TVLine anticipazioni riguardo il ritorno dell’uomo.
Per prima cosa, congratulazioni per l’ultimo episodio di Major Crimes che hai diretto. Ti hanno affidato un episodio piuttosto succoso [due settimane fa, in cui Flynn salva uno uomo con un passato sospetto che si vuole uccidere saltando dal ponte].
Sì, era un copione scritto da Damani Johnson molto divertente. Lui è uno dei nuovi scrittori dello show, e cavoli, ha fatto proprio bene.
Come regista, quale è stata la sfida più grande dell’episodio?
È stata una sfida perché l’episodio è iniziato con un uomo che voleva buttarsi, quindi siamo andati in giro in cerca di location e abbiamo trovato questo ponte magnifico sulla superstrada. L’ho guardato ed ho detto “Beh, sì. È spaventoso essere quassù, ma come faranno a mettere un attore dall’altra parte ringhiera sulla superstrada 110?”. E loro hanno detto, “Oh, gli metteremo un’imbracatura…”. E poi, ovviamente, due giorni dopo sono arrivati dicendo “Non possiamo farlo”. Quindi alla fine abbiamo deciso di usare lo schermo verde, ma sul posto, quindi abbiamo dovuto costruire una sezione del ponte sul ponte, arretrare e poi portare una gru fin lì… È stato un vero puzzle.
Adesso il viscido Phillip Stroh ritorna per il finale. Devo immaginare che è particolarmente emozionante per te, dato che è stato una parte chiave della storyline finale di Brenda in The Closer.
Oh, sì – e penso che sarà soddisfacente per i fan perché lo conoscono già da prima. Ho più o meno avuto la possibilità di riportare a galla tutta quella storia, che in un certo senso ha alimentato la storia con un’energia extra.
Fritz ha la possibilità di dire la sua a Stroh di persona?
Ha delle relazioni dirette con lui, sì, il che è un bene. Ed è una storia interessante perché Stroh è stato in prigione, e adesso sta cercando di negoziare una sentenza migliore dando informazioni su un imminente omicidio. Si presenta dicendo “Ehi, sapete che c’è? Ho raccolto informazioni durante il mio periodo in prigione su un imminente omicidio seriale che adesso posso darvi”. Quindi viene affrontato un problema: Come si fa davvero a negoziare con questo cattivo? E poi, ovviamente, gli omicidi iniziano, quindi il tempo inizia a scorrere…
Parlando di S.O.B., quel è il ruolo della squadra in questi due episodi?
Quando quegli omicidi con cui sta negoziando iniziano davvero ad accadere, e c’è un elemento seriale in essi, fanno intervenire lo Special Operation Bureau. Il motto che hanno usato sullo Special Operation Bureau – che dicono davvero nella vita reale – è “Quando Los Angeles ha un cattivo, si chiama il dipartimento di polizia. Ma quando la Polizia di Los Angeles ha un cattivo, si chiama la S.O.B.”. Hanno un’unità SWAT, una squadra di sommozzatori, un’unità aerea… Tutti i tipi di giocattoli. Sono addestrati per affrontare le cose in maniera immediata, e quindi per qualcosa del genere, in cui il tempo scorre su omicidi che stanno per potenzialmente succedere a degli orari stabiliti, Major Crimes necessita di una mano extra.
Quando ho parlato con il creatore della serie James Duff un paio di settimane fa, ha detto che con la transizione nella gestione alla TNT, lo status del potenziale spin-off S.O.B. era un po’ in aria. Anche tu la pensi così?
Beh, siamo ancora nel bel mezzo del processo di discussione. Loro [alla TNT] hanno fatto i conti con la loro ricostruzione interna, quindi certe cose sono state messe in attesa – non necessariamente in correlazione al progetto, ma solo perché stanno più o meno sistemando la baracca, e poi inizieranno a prendere decisioni. Credo che si deciderà sullo spin-off molto presto.
So che ormai interpreti Fritz da un bel po’, ma probabilmente sarà emozionante interpretare questa versione di lui più attiva.
James è molto, molto bravo a mantenere le cose vive, fresche e sempre in evoluzione, e quando ne abbiamo parlato la prima volta, gli ho chiesto “Ci sono storie che vuoi raccontare? Non riguarda solamente tenere qualcosa in vita, tipo un franchise?”. E lui ha davvero tante cose da raccontare, quindi, da attore, è una cosa emozionante. In più, è sempre emozionante lavorare con scrittori che ti conoscono da tanto tempo. Non capita spesso in questo lavoro.
Major Crimes stesso non è mai stato nel limbo come quando si è trattato di rinnovi. Sei sorpreso che lo spin-off sia andato molto lentamente il quel senso? Perché, lo ammetto, io ero scettico. Quando l’hanno annunciato, ho detto “Mh… non è che sfidiamo troppo la fortuna?”
No, comprendo del tutto lo scetticismo. Credo che qualsiasi nuova ripetizione, ogni show, in qualche modo deve trovare se stesso, e credo che questo show l’abbia fatto. È stato molto incoraggiante che i fan abbiano amato questi personaggi e voluto passare del tempo con loro, e a conti fatti, questi pezzi spinti dai personaggi sono le cose per cui la gente si sintonizza sul canale. Non è solo la trama particolare. Credo che sia stata una decisione fatta all’inizio del processo, quella di rendere lo show un procedurale spinto dai personaggi in opposizione a quello spinto dalla trama. Basta guardare il mio personaggio: ha rinunciato al suo lavoro nella FBI e adesso sta dirigendo la S.O.B., ed inoltre hanno fatto emergere dei problemi di salute… È molto interessante quello che James sta facendo.
Se S.O.B. verrà realizzato, è qui che Jon Tenney potrebbe richiedere un favore appassionato da Kyra Sedgwick e farle fare un indispensabile cameo?
Beh, in realtà siamo stati a cena insieme l’altra sera… Non si può mai sapere. Siamo ancora molto uniti, quindi questa è una buona cosa!