#ManCrushMonday – Benedict Cumberbatch

Una voce inconfondibile e a prova di qualsiasi perplessità. Profonda senza essere pesante, avvolgente senza essere affettata, con un accento british molto elegante, quello che conserviamo di stereotipico degli abitanti dell’isola. Un attore versatile, che troviamo sia sul grande e piccolo schermo, sia sui palchi teatrali. Sempre con parti da gentiluomo intellettuale, genio incompreso, quel tipo di personaggio che ce lo immaginiamo dietro ad una scrivania a comporre versi o a trovare la formula di un nuovo composto chimico. Per gli amanti di Sherlock, è difficile vederlo al di fuori dei panni che veste in Baker Street, magari nella voce di un drago o nella veste di uno schiavista un po’ pusillanime ed incapace di sovvertire un sistema ingiusto pur avendo una certa sensibilità. Ma Benedict è così: quando pensi di averlo capito, ecco che ti sfugge di mano. Ultimamente lo si vede dappertutto e questa sua onnipresenza è stata anche bersaglio di frecciatine o di facile ironia, ma, proprio per questo, segnale della caratura della sua bravura.

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Perché lui è prima di tutto un cervello pensante. Al di là della maschera da sex symbol che gli vogliono affibbiare le sherlocked sparse nel mondo. Lui stesso non si capacita della forza magnetica che, a detta di altri (o dovrei dire altre?), sprigiona da ogni poro: lui si vede una lontra antropomorfa.

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Ed effettivamente il paragone ci sta: non è una bellezza scontata, quella di Benedict. Ed ha qualcosa di accogliente, di morbido, niente a che vedere con il classico belloccio che incute soggezione. Lui è fluido come il cappotto di Sherlock, pronto ad adattarsi rispetto a chi ha di fronte, invece che imporsi. Un viso che potrebbe essere quello di un personaggio uscito dalla matita di Quentin Blake, un’impalcatura ossea che ci riporta ai tempi di Mr. Darcy, agli small talks davanti ad una gentile tazza di té: difficile separare Benedict dal suo essere britannico, le due cose sono inscindibili. Mr. Darcy mi è sempre piaciuto, per cui cadrò ancora una volta nella trappola parlando della mia crush per Benedict. Vietato ascoltare un suo doppiaggio, mi raccomando!

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About Mustaelide

Mustaelide
La gattara nerdeggiante Top 5: Fargo, Sherlock, The Big Bang Theory, Mozart in the Jungle/Broadchurch/The Hour, New Girl/The Knick Ha strane (ed inquietanti) affinità con Sheldon Cooper. Drogata di tè e gattara nell'anima, vive per metà in Italia e per metà in UK, conducendo una vita nomade. Dopo il trauma infantile di non aver ricevuto risposta alla sua letterina indirizzata ad Angela Lansbury, non demorde comunque nel suo apprezzamento delle serie investigative. Più il personaggio principale è allegramente disfunzionale, più è innamorata della serie.

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