Marvel’s Inhumans – Recensione 1×05 – Something Inhuman This Way Comes…

Nuovo appuntamento con la serie Marvel’s Inhumans arrivata al quinto episodio e che si appresta alla sua corsa verso il finale.

Nuovo appuntamento con la serie Inhumans, nuovo appuntamento con la noia.

Questa serie partita male: già prima della première era stata stroncata dai critici tanto che la serie ha subito un drastico cambiamento passando dalla dicitura “la serie Inhumans” a “la serie completa” per farci capire l’intento di liquidare il tutto in soli otto episodi. E meno male, mi sento di aggiungere perché questa corsa che ci dovrebbe essere verso il finale è stanca, zoppicante e soprattutto lenta. Ma non quel lento bello che ti coinvolge e riesce a tenerti incollato allo schermo per meglio apprezzare ogni singolo momento (non un lento alla Breaking Bad, per capirci) ma uno di quelli noiosi e scontati.

Il sistema narrativo è sempre lo stesso: parentesi tonde. Ogni personaggio viene presentato all’interno di una parentesi come se appartenesse a un mondo tutto suo e non in un universo narrativo unico e questo si sente. Questa puntata prova inoltre a mettere in luce dei conflitti (interiori come quelli di Karnak) o esteriori (Medusa e Freccia Nera) ma sono scontri che era possibile intuire da tempo, dalla prima puntata e che, sinceramente, non mi hanno coinvolto neanche per un istante. Un po’ come se qualcuno vi raccontasse tutta la storia saltando un capitolo quasi marginale e poi tornasse dopo diverso tempo a dirvi quella parte: interessante (dipende), buon filler ma nulla di più.

Freccia Nera e Medusa finalmente si sono ritrovati ed è giusto regalare a loro una visione assieme sulla scena. Qualche frame di puntata non una buona quindicina di secondi dove lui accarezza i capelli rasati di lei e con uno sguardo da pesce lesso che lascia trasparire tutto fuorché delle emozioni. E dei sentimenti dovrebbero esserci! Hai appena ritrovato tua moglie, le hanno tagliato i capelli e il tuo regno viene comandato da tuo fratello. A tutto questo uniamoci il sole che dolcemente cade alle loro spalle e sembra di trovarsi in un teen drama di bassa lega, non di certo in una serie di formazione.

In tutto questo hanno anche una prigioniera inumana – lancia ultrasuoni per geolocalizzare le persone chiusa nel bagagliaio.

Maximus in questa puntata è arrabbiato per una miriade di motivi: i suoi seguaci non hanno successo (che strano gli eroi riescono sempre a vincere), alcune persone non lo vogliono come re (ancora più strano) e bonus dalla puntata precedente: non vogliono che si esponga a una nuova terregenesi (già, chissà tra quante puntate ci sarà questo colpo di scena?). La sua risposta a tutto è: inviare altri guerrieri a terminare la missione, il che ricorda tanto i cattivi di certe serie degli anni ’90.

Poteva mancare la storia di una ragazza che parte con pregiudizi (tutti gli umani sono cattivi) per poi trovare il belloccio di turno che invece le fa gli occhioni a cuore per dimostrarle che non è così e che esiste il male ma anche il bene? Poteva mancare una love story inumani-umani che bloccano la ricerca della famiglia reale (per fare un bagno) e che soprattutto non aggiunge nulla alla trama se non momenti di imbarazzo mentre lui – non ricordo il nome visto lo spessore del personaggio – urla i motti delle Hawaii con tanto di gesto per meglio far comprendere il tutto? Chiaramente no e tutto questo ha un nome: Crystal.

Non che la situazione di Karnak sia migliore: cade, picchia la testa, non riesce più a usare il suo potere ma grazie al potere dell’amore (amore nato in mezza giornata e condito da frasi talmente scialbe che neanche nei romanzetti rosa o per adolescenti si troverebbero), riesce a recuperare le forze e a comprendere che non bisogna programmare tutto nella vita ma che il dubbio va bene.

Dubbio concretizzatosi in: lanciati a capofitto nell’accampamento nemico con il dubbio che potresti restare ucciso visto che non sai esattamente cosa ci sarà lì. Senza senso è anche la scena dove riesce a percepire la traiettoria del proiettile, deviarlo a destra ma con Jen che viene colpita lo stesso pur trovandosi a sinistra.

Jen forse fa la sola cosa buona di tutti: capire che non è utile alla storia e quindi andarsene con una scena che non trasmette, tanto per cambiare, alcuna emozione.

Unica nota di merito: Lockjaw. Ti prego, teletrasportati via al più presto!

About Ikki

Ikki (nome vero sconosciuto) nasce vicino Milano e passa la sua giovinezza tra Hogwarts, La Contea e come capo supremo sulla Morte Nera per scoprire poco dopo la sua passione per i videogiochi e le serie tv. Si rappresenta ovunque come una spirale gialla, al pari del protagonista della sua seguitissima (circa) web comic!

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