Secondo appuntamento con i gialli della Mary Higgins Clark Collection, serie francese, trasportati sullo schermo italiano da FoxCrime!
Eccoci tornati alla recensione del secondo episodio di questi sette TV movie ispirati ad alcuni libri di una delle scrittrici americane più famose di sempre e trasportate sulle schermo da FoxCrime: Mary Higgins Clark.
Sebbene la puntata precedente mi avesse lasciato con l’amaro in bocca per il finale troppo affrettato e frettoloso, ho deciso di dare alla serie una nuova possibilità.
Che si può dire di questa nuova puntata? Decisamente migliore della precedente, vi consiglio di vederla! Ma andiamo con ordine.
Prima di tutto non dimentichiamo che sebbene questa sia una serie antologica (il che vuol dire che gli attori, il setting e il plot cambiano ad ogni puntata, alla Black Mirror per intenderci), la struttura di fondo è sempre la medesima. Una famiglia dall’apparenza normale viene sconvolta da un evento straordinario e loro da soli (o con l’aiuto della polizia) devono indagare, scoprire, giungere alle conclusioni compiendo un’evoluzione interiore e nei rapporti con gli altri.
Fatte le debite premesse, passiamo alla puntata.
La puntata.
L’evento, questa volta, è più duro del precedente. Se nella prima puntata si partiva da un omicidio (vero o presunto non ve lo dico, guardatela!) accaduto 16 anni or sono, qui si parte dal rapimento di due gemelle di sei mesi al fine di chiedere un riscatto, per di più gemelle con problemi respiratori. Non nego che il mio primo pensiero sia stato: “eh va beh, nulla di nuovo”.
Interessare invece notare come si sia riuscito a prendere una trama già vista e rivista e trasformarla in altro, riuscendo a coinvolgere: un’impresa all’apparenza estranea al fatto, dei licenziamenti avvenuti addirittura in un altro luogo e la morte del capo della suddetta azienda.
Tutta una serie di elementi all’apparenza casuali e scoordinati ma con un elemento in comune, seppur marginale: il padre delle gemelle.
Nota a parte, meritano due personaggi a prima vista lontani (non si incontreranno mai nella puntata) ma terribilmente vicini. Da una parte, proprio lui, il padre, forse l’unico che davvero riesce a compiere un’evoluzione completa. Da padre premuroso ma con segreti anche nei confronti della moglie a uomo disperato alla ricerca delle proprie figlie, specialmente nella scena finale dove affronta il rapitore mettendosi in pericolo e facendo probabilmente leva su quel sentimento genitoriale che accomuna tutti coloro che hanno figli: meglio essere uccisi ma salvarli piuttosto che vivere senza di loro.
Dall’altra, invece, Sévérine: una delle rapitrici. Al di là del gesto, mi è piaciuta la sua caratterizzazione, per quanto perversa possa essere. Se gli altri “antagonisti”, diciamo così, della serie compiono il tutto per denaro, lei è l’unica a farlo per colmare una mancanza. Quale non ci è dato saperlo se non questa assenza di un figlio / voglia di averne uno, e questo lo vediamo dalle cure che comunque presta a una delle gemelle (Léa) cambiandola, cullandola e dandole delle medicine per affrontare la febbre.
Una puntata quindi che tocca un argomento più duro, realizzata meglio a mio parere e senza un finale frettoloso.
Spero che le prossime non mi deludano!
P.S. Per concludere: finalmente la Mary Higgins Clark compare sulla scena con un piccolo cameo dove sta facendo… indovinate cosa? Cerca uno spunto per scrivere proprio la storia che stiamo guardando!