Masters of Sex – Recensione 2×04 – Dirty Jobs

Lavori sporchi. Perché un titolo del genere per questo quarto episodio, vi starete chiedendo. Semplicemente perché il principale tema affrontato è quello della fiducia e se uno non si fida cosa fa? Mente, principalmente per proteggere se stesso. Questo è ciò che viene narrato in Dirty Jobs, episodio che si muove sullo stesso filo conduttore del precedente, Fight, e quindi continua l’esplorazione psicologica dei personaggi, ma lo fa con una certa disillusione.

Disillusione nei confronti, soprattutto, di Bill e Virginia che in “Fight” si sono completamente svelati l’uno all’altra mostrando quanto è profondo e speciale il loro rapporto – le parole di Austin ci aiutano ancora di più a farlo – e che per quanto vogliano ridurlo a una relazione lavorativa, non lo è affatto. Tutto ciò però si scontra con quello che avviene in questa puntata, in cui la gran parte dei personaggi viene messa di fronte alla dura e amara verità.

Cominciamo con Virginia e Bill che, più di tutti, si scontrano duramente con la realtà dei fatti che consiste nel fatto che la loro relazione non diventerà, quasi sicuramente, concreta. Gini è afflitta da incubi che sembrano reali e che turbano la sua coscienza mentre Bill è ancora più determinato a tenere nascosta la loro storia, ma comunque a portarla avanti, inconsapevole di ciò che potrebbe perdere e della famiglia che dipende da lui. Per quanto i due si ritengano in grado di tenere segreta la loro storia, viene dimostrato tutto il contrario, quando Austin li sorprende in hotel. Il Dott. Langham, che a causa delle numerose scappatelle ha distrutto la sua famiglia e ha quasi perso i figli, si sente in dovere di parlare con Bill e ad aiutarlo a non commettere lo stesso errore. Significativo e molto bello il suo discorso. Ne vale la pena perdere la famiglia a causa di Gini e della loro relazione? Questa la domanda a cui Bill deve trovare una risposta e di conseguenza stabilire le sue priorità. Ci pensa la stessa Libby ad affrontare il problema. La moglie esplode e sputa in faccia al marito le sue preoccupazioni, una volta venuta a sapere che ha perso anche l’ultimo lavoro. Gli importa della sua famiglia? Vuole provvedere a loro? Perché in realtà non sembra affatto così, soprattutto se si pensa che Bill ancora non è riuscito a legare con il figlio. Qui Michael Sheen dà una delle migliori prove del suo talento e il personaggio che conosciamo come il Dott. Masters, vestito bene e sempre impeccabile, ha una reazione del tutto al di fuori del suo personaggio. Di fronte alle pressioni che le mette la moglie, e all’idea di perdere tutto, quasi non riesce più a respirare e sarà Libby a rassicurarlo e a fare l’ennesimo passo verso di lui promettendogli che andrà tutto bene. Libby decide così di fidarsi ancora una volta dell’uomo che ama.

Sulla stessa linea comune di personaggi che mostrano un lato di se stessi che mai avevano rivelato, si trova la stessa Libby. La moglie del Dott. Masters, per quanto snob, è stata sempre una donna comprensiva e tollerante ma stavolta viene messa a dura prova. Il fatto di aver messo al mondo un figlio, egoisticamente per salvare il suo matrimonio, le si sta ritorcendo contro e il controllo che ha sulla sua vita è sempre minore. Dalla nascita del bimbo le cose non sono affatto cambiate, anzi, Libby si trova a fianco un marito che non è mai a casa, troppo preso dal suo lavoro, e che non riesce a instaurare un rapporto con il figlio. La sua valvola di sfogo è Coral, la tata, che involontariamente le sbatte in faccia la sua bravura con i bambini e questo alimenta il suo senso di inadeguatezza e impotenza che si trasforma in un atteggiamento meschino nei confronti della ragazza. La zittisce di fronte alle amiche, si picca sulla sua pronuncia dell’inglese ma soprattutto la priva di ogni dignità quando la obbliga a farsi lavare capelli perché accusata di aver portato i pidocchi in casa, minacciata dal licenziamento. La ragazza non ha scelta e tutto ciò che le rimane in mano sono l’elemosina di Libby, che le dà 5 dollari per rifarsi la piega.

Anche la Dott. De Paul affronta un’importante presa di coscienza che la porta a cedere il suo prezioso studio. Venuta a sapere da Austin che la sua relazione con il Dott. Masters sta andando avanti, capisce di conseguenza che Gini sta facendo di tutto per essere reintegrata nello studio del dottore. La loro diversa visione sull’importanza di veder scritto il proprio nome su uno studio di ricerca ci fa capire tutto: Virginia è determinata a raggiungere il successo come importante assistente di ricerca e si sta battendo perché il lavoro che ha svolto finora sia riconosciuto; la De Paul, invece, preferisce cederlo, purché sia in buone mani e venga sviluppato anche se questo comporta l’assenza del suo nome su di esso. Tuttavia, prima di prendere questa importante decisione, Lillian decide di mettere alla prova l’amica, e di verificare se realmente si fida di lei, sollecitandola indirettamente a rivelare un suo segreto – la relazione con Bill – ma, se pur tentata, lei non cede in quanto ci sono troppe cose in ballo e rivelare un segreto del genere potrebbe far andare tutto all’aria: lo studio, il matrimonio di Bill e la sua carriera lavorativa. La Dott.ssa De Paul si sente tradita e colpita nel vivo dall’amica con la quale si è aperta completamente, e la conclusione è che se lei non si fida abbastanza da comunicarle la sua storia con il Dott. Masters allora lei non si fiderà di Gini con lo studio, e lo cede.

La ricerca del Dott. Masters non procede nel migliore dei modi e quello che doveva essere l’ospedale che gli avrebbe permesso di sviluppare il suo studio e progredire nella ricerca, si rivela solo un insieme di ominidi idioti e decerebrati che la scambiano come un filmetto porno a cui assistere per riempire i momenti di noia. Se ci mettiamo poi che le richieste di Bill, come quella di reintegrare Virginia nello studio, non vengono minimamente ascoltate, allora la situazione diventa complessa. Prima di mandare tutto all’aria, il Dott. Masters cerca di allontanare Granthouse dallo studio inventandosi una balla da quattro soldi per cui se un gruppo di uomini assiste a tali atti sessuali ciò può far emergere comportamenti omosessuali fra loro. Tuttavia, ciò non funziona e al tentativo di Granthouse di sottomettere alle sue direttive e richieste Bill, le cose si mettono male e il dottore non ci sta e abbandona il lavoro, non prima di aver dato spettacolo con una scazzottata. Anche qui rientra l’evoluzione del personaggio di Bill, che in situazioni di forte pressione alterna momenti in cui dimostra la sua forza a momenti in cui svela che questa corazza non nasconde altro che la sua fragilità. La perdita del lavoro lo porta ad approdare al Buell Green Hospital e a presentare al nuovo ospedale il suo lavoro.

Ma questa puntata sviluppa anche storyline secondarie, in particolare quella di Gene e Betty. Il loro matrimonio è messo a dura prova dalla rivelazione che Betty già sapeva di non poter avere figli e di conseguenza Gene si sente tradito e raggirato. Anche qui è la fiducia fra i due che viene messa a dura prova. I due sono protagonisti di una delle scene più belle dell’episodio, ossia quella che li vede cenare di fronte alla tv. Segue un’altra importante rivelazione, ovvero che Gene già sapeva del suo passato da prostituta perché da ragazzo, avendo difficoltà con le ragazze, decise di aiutarsi andando in un bordello e la vide: “I knew you weren’t a good christian girl; I just thought you were the love of my life.” Tra il silenzio e la costernazione che si legge negli occhi di Betty si intravede la nuova consapevolezza che Gene l’ha amata, da sempre, per quello che è veramente ma che per il suo inganno e per la mancata fiducia nei confronti del marito potrebbe perderlo.

In tutto questo, Virginia continua a seguire la sua strada per l’autodeterminazione, in cui deve cavarsela da sola senza l’aiuto di nessuno. E cerca di insegnare alla figlia la stessa cosa, sullo stesso filo conduttore della storia del principe azzurro di qualche puntata fa, per cui la donna non deve far dipendere la propria vita da un uomo ma ha le capacità e l’intelligenza per andare avanti da sola, in netto contrasto con il modello di vita dell’epoca.

Tutta questa mancata fiducia porta a tante, tantissime, bugie perché è mentendo che si protegge se stessi: Bill e Virginia mentono su quello che è realmente il loro rapporto; Bill mente al suo capo per proteggere la sua ricerca; Gini mente per vendere pillole dimagranti perché costretta per sopravvivere; Betty mente al marito perché non crede che possa accettarla per ciò che è veramente.

Masters of Sex dimostra di saper costruire episodi ad hoc, con una struttura narrativa coerente che segue temi diversi e riallacciando le diverse storyline fra loro. Lo show della Showtime è un period drama che racconta le vicende di questo studio di ricerca sul sesso, tanto fuori luogo per la società dell’epoca, ma con questa seconda stagione ci si è un po’ allontanati da tutto ciò per far posto all’introspezione dei personaggi e al loro sviluppo psicologico sempre e comunque in relazione allo studio (primo su tutti il rapporto fra Bill e Virginia). La scelta non può essere più azzeccata dato che il cavallo di battaglia di Masters of Sex è proprio l’esplorazione dei suoi personaggi.

Vi lascio con il promo della prossima puntata, in cui a quanto pare, se ne vedranno delle belle!

VN:F [1.9.22_1171]
Rating: 10.0/10 (1 vote cast)
VN:F [1.9.22_1171]
Rating: +1 (from 1 vote)
Masters of Sex - Recensione 2x04 - Dirty Jobs , 10.0 out of 10 based on 1 rating