Capiamoci bene: Mistresses non è una serie leggera. Certo inganna un po’ questa sua ambientazione californiana, queste protagoniste belle e affermate, questi uomini veri con tanto di tartarughe in bella vista. Ma ogni episodio, va analizzato, scrutato, capito e se per una ragazza il compito per comprendere l’universo femminile può sembrare semplice, per un uomo come me, seppur avanti con gli anni, la cosa non sempre risulta facile.
Ma le sfide mi piacciono e quindi proverò anche questa settimana a capire cosa si nasconde dietro, i trucchi ben elaborati, i vestiti eleganti e l’apparenza tranquilla delle nostre amanti. Partirei subito da quella che a me sta piacendo tanto in questa stagione e cioè April.
April ha un rapporto un po’ complesso con l’altro sesso e non lo scopriamo certo ora. Lei a volte è un po’ come una liceale entusiasta e si butta sulle sue passioni senza tenere minimamente conto che dall’altra parte potrebbe suscitare dei sentimenti molto diversi dall’amicizia. Così dopo essersi impegnata nella realizzazione di un arredamento consono con il suo cliente, scopre che l’unico interesse di quest’ultimo è solo quello per lei e nient’altro. Non è bello per una persona che si è dedicata anima e corpo (lavorativamente parlando) a un’attività scopra poi di aver avuto questa opportunità solo perché ha delle gambe o un bel seno. Io credo che in fondo in fondo certe cose possono deprimere anche chi sa di essere comunque una bella donna.
Se poi a tutto questo ci aggiungiamo il fatto che Mark si imbatte nella sua ex e che il suddetto cliente la bacia furtivamente, capite bene che April non passa un grande momento. Mark con lei è stato sincero nei riguardi della sua ex, ma lei non riesce a confessare forse per orgoglio di aver avuto torto e che Mark aveva ragione sulle vere intenzioni del facoltoso cliente. April non riesce a dirgli che sì anche questa volta la sua passione, il suo amore per l’arredamento, il gusto estetico, la pittura sono state distrutte senza nessuna pietà.
Io credo che alla lunga tra April e Mark ci saranno attriti. Inoltre Mark a stretto contatto con la sua ex quanto potrà durare? Mah diamo fiducia al ragazzo che sembra sinceramente innamorato di April e andiamo a vedere che combina Karen.
La nostra psicoterapeuta si sta ormai specializzando in problemi legati al sesso di coppia. Tutto questo a scapito del suo rapporto con Robert, il quale cerca di provare a ritagliare dei pezzi di intimità con lei, ottenendo però solo due di picche. Karen sembra completamente assorbita dal lavoro e dai suoi clienti tanto da rinunciare al suo nuovo amore persino in orari assurdi. Tempi duri per il nostro amico Ultraman non c’è che dire, ma io credo che a sbagliare sia Karen che adesso dedica anima e corpo al lavoro senza minimamente pensare che per una vita sana e regolare non basta mangiare fibre e fare ginnastica la mattina, serve anche un po’ di vita da vivere lontano dal lavoro e dagli impegni.
Piccola digressione per Kate che come personaggio, fatica a mio parere a inserirsi nelle meccaniche della serie. Per carità a me piace con questa sua aria a metà fra il disincantato e il diabolico, ma al momento non riesco a vederla ben inserita con le altre 3. Kate dimostra sicuramente un personalità molto forte e molto indipendente, ma a tratti è fragile come lo è un bicchiere di cristallo.
Ma veniamo a lei, la mia preferita da sempre: Josslyn. Lo so lo dico a ogni recensione ma lo considero un po’ il mio motto per questa serie. Joss è incapace di comunicare il suo dolore, la sua paura alle sue amiche e non c’è riuscita per un anno, facendo finta che tutto andava bene, sì qualche piccolo problemino ma nulla che un po’ di lavoro, l’amore di Harry non potessero risolvere.
Nella realtà invece quello che vive Joss è un vero inferno. Si sente ancora insicura, debole e non riesce ancora a canalizzare correttamente la sua rabbia, quella derivata dal dramma vissuto a causa di Calista Raines. Così accade che di fronte a una difficoltà sul lavoro, non esita a rovinare un concorrente pur di soffiargli il cliente e lo fa senza poi pentirsi più di tanto. Un esempio di come la sua rabbia passi pure per comportamenti eticamente discutibili. L’unico aiuto possibile per evitare di cadere sempre più nel baratro, sarebbe quello di aprirsi con chi la ama, con chi sa ascoltarla ma non vuole che si sappia cosa passa nella sua testa e preferisce far riferimento al Fight Club femminile, un luogo dove scopriamo si svolgono anche sedute di ascolto per le donne che hanno subito traumi, come violenze fisiche e verbali.
Alla fine della fiera, posso dire che la serie ancora non decolla. Sta ancora rollando sulla pista ma ancora non la vedo in volo sopra le nuvole. Alcune cose si stanno ancora definendo e gli spunti sono sicuramente interessanti, ma non ho ancora trovato quei fili narrativi forti e resistenti capaci di sostenere poi tutto il resto come per esempio era successo nelle altre stagioni.
Noi però amiamo troppo questa serie e le sue protagoniste come amiamo la nostra amica pagina Mistresses Italia.
Passo e chiudo.