I ritorni dai viaggi sono spesso momenti frustranti. La luminosità e ventata di novità con le quali si affrontano i problemi si sciolgono velocemente come neve al sole. Il fischio all’orecchio di Rodrigo continua e sanguina: un segnale di pericolo. Si può dire che questa puntata segna per parecchi personaggi una destabilizzazione dei loro centri di riferimenti: la morte dell’ex moglie di Thomas, il quale così vede andare in fumo il suo desiderio di mettere in scena la sua ultima composizione; firmare le carte del divorzio da parte di Rodrigo, il quale, a sua volta, non può più contare, almeno per il momento, su Hailey; indossare gli orecchini della nonna di Rodrigo ad un appuntamento con l’aitante mecenate conosciuto qualche episodio fa per Hailey.
Tutto è all’insegna delle contraddizioni. È come se, dal suggerimento del titolo, per poter compiere delle scelte decisive nella propria esistenza si dovessero abbandonare le proprie certezze e convinzioni passate. Ultimamente, gli episodi di questa seconda stagione conservano fino alla fine un carattere sibillino, alludendo ad un qualche acme o colmo che si raggiungerà, non si sa quando. Intanto, lo spettatore deve pazientemente immagazzinare tutta la tensione derivata dall’attesa e dalla formulazione degli scenari più diversi.
Se non altro, gli è però concessa un po’ di ironia. Le scene di Rodrigo che firma le carte del divorzio sul petto dell’improbabilissima novizia Ana Maria hanno qualcosa di eccentrico e, al tempo stesso, parossistico. Ovvio che nella realtà una novizia non può né essere vestita con un velo che copre a malapena i capelli, un abito scollato con un grande crocefisso dorato, che sembra essere lì più per alludere alle ascendenze messicane di Ana Maria che per spirito pio di abnegazione del convento, né baciare con folle passione Rodrigo di fronte ad una pletora di suore impiccione. Ma per il personaggio di Ana Maria ci si può aspettare di tutto, persino la subitanea morte di un pettirosso.
Hailey continua ad avere l’ultima parola sulle sorti della trama di Mozart in the Jungle e, sinceramente, il gioco sta cominciando a tediare lo spettatore voglioso di un quindi e di un allora.