My Mad Fat Diary – Recensione 2×01/2×02/2×03

Si sa che le serie “made in UK” hanno una marcia in più a livello di qualità e di modalità con cui trattare gli argomenti, con estrema leggerezza e sarcasmo intelligente anche quando l’argomento è tutt’altro che leggero. E in fatto di teen drama gli inglesi hanno molto da insegnare agli americani, che quando mai ne hanno sfornato uno come questo o come Skins? Infatti, My Mad Fat Diary è trasmesso da E4, stesso canale su cui veniva trasmesso Skins, e si muove più o meno sulla sua falsa riga: adolescenti problematici, un po’ allo sbando e con dinamiche familiari particolari. Sicuramente una delle novità più carine e interessanti dell’anno scorso, che quest’anno torna più scoppiettante e “unpolitically correct” che mai. È passato un po’ di tempo ed è giusto rinfrescarsi la memoria: la serie è tratta da un libro “My Fat Mad Teenage Diary”, della vera Rae Earl, edito nel 2007 e narra le vicende di Rae, diminutivo di Rachel, ragazza sedicenne con problemi di obesità che esce dall’ospedale psichiatrico dopo quattro mesi, dopo aver avuto incidenti di autolesionismo; Rae dovrà rapportarsi di nuovo alla vita, ricominciare a vivere, e tornare alla vita reale in un mondo che la spaventa e le fa paura. L’ambientazione è negli anni ’90.

2×01 – Alarm

“I’m still fat and I’m still mad.”

Tutto comincia da dove era terminato e Rae appare felice, come lei stessa si definisce. È estate, a breve ricomincerà il college, e la ragazza si sta godendo la famiglia, con la madre che sembra finalmente felice, gli amici, e il suo nuovo ragazzo: Finn. L’atmosfera è serena e tranquilla ma per l’intera durata dell’episodio c’è un’ombra, qualcosa che aleggia nell’aria, qualcosa di non detto che esploderà alla fine. Oltre che felice, Rae si scopre coraggiosa, come ha dimostrato nel finale della scorsa stagione, e adesso si trova ad affrontare le conseguenze della verità che ha rivelato ai suoi amici con la costante paura che Finn non la veda veramente per quello che è, ma la veda tramite il filtro della malattia.
La puntata scorre raccontando la storia d’amore tra Finn e Rae: primo appuntamento, primo bacio, e primi approcci al sesso. Ed è qui che iniziano prima i piaceri e poi i dolori. Perché nonostante l’iniziale determinazione di Rae a compiere la missione di perdere la verginità e la dolcezza con cui Finn le si approccia organizzando il tutto in modo romantico, Rae non riesce ad andare fino in fondo. Riemergono, anzi non sono mai spariti ma piuttosto erano sopiti, i problemi riguardo l’accettazione del proprio corpo e la propria autostima.  E la società che propina i soliti modelli di perfezione fisica tramite le pubblicità, e non solo, non aiutano affatto (vedi quando Rae va con le sue amiche a comprare la biancheria intima).
Lo spettro che aleggiava sulle teste di Rae e di Kester è la morte di Tix e la scena finale è emblematica in questo senso. Per la prima volta, Kester scoppia in lacrime davanti a Rae, che è a sua volta in lacrime, e non riesce a dare una risposta alle problematiche della sua cara paziente e ad aiutarla, se non consigliarle di dire addio all’amica. Così Rae perde un punto di riferimento, l’amica che la capiva anche dal punto di vista della malattia e inizia a perdere quell’equilibrio che sembrava aver acquistato, e se ci mettiamo anche il primo giorno di college che non riesce ad affrontare a causa degli sguardi che si sente puntata addosso, ecco che Rachel, quando sembrava aver fatto un passo avanti ne fa cento indietro e inizia a ripercorrere la strada dell’autodistruzione.


Chicca riservata ai fedeli amanti della musica è la scena in cui vediamo Rae scappare tra i corridoi della scuola, a causa dell’attacco di panico, e attivare l’allarme antincendio. Se ci avete fatto caso, lei indossa una maglietta degli Oasis, mentre la marmaglia di ragazzi tra cui si fa strada indossa la stessa identica maglietta dei Blur. La cosa è probabilmente volta a sottolineare il sentirsi diversa e inadeguata in un contesto dove tutti si assomigliano, e sono in un certo senso “omologati”, o almeno è lei che li vede così. E soprattutto si fa riferimento alla famosa faida e rivalità che a quel tempo vigeva fra i due gruppi.

2×02 – Radar

Affrontare il college. È questa la sfida a cui Rae deve fare fronte, ma non ce la fa e piuttosto di andarci preferisce fare buca, ma la madre, strana ma non scema, la scopre. Rischia di essere rimandata perché giudicata non all’altezza di affrontare il college, ma alla fine se la cava con un richiamo. A questo punto si trova costretta a far fronte alla situazione e c’è solo una regola per sopravvivere ad esso: “Stay under the radar” (non farsi notare). È Archie che suggerisce questa soluzione, è necessario evitare di fare qualcosa di strano e non essere se stessi, in pratica fingere. Archie è costretto a nascondersi, a fingere di essere chi non è, a causa della sua omosessualità. Tale intreccio apre una finestra interessante su una questione particolare, ossia cosa voleva dire essere gay negli anni ’90, per di più in un piccolo paesino inglese come il Lincolnshire dove le chiacchiere sono all’ordine del giorno. Nonostante siano passati parecchi anni, ma nemmeno tantissimi, le cose erano assai diverse.

Ma il problema per Rae è un altro: come può non farsi notare se sta insieme al ragazzo più carino della scuola? Emergono quindi i suoi problemi riguardo al giudizio delle altre persone, quello che pensano di lei, le sue manie riguardo il proprio corpo, e collegate ad esse le manie legate al rapporto con Finn. Rae, infatti, prova ancora molte e molte volte a risolvere le sue difficoltà con lui, ma ancora una volta non riesce ad andare fino in fondo. Per Kester è subito chiaro che le sue insicurezze nascono dal fatto che a Rae non piace il proprio corpo, e quindi non concepisce come può piacere a Finn e, di fronte alla sua richiesta di soluzioni a breve termine, le da tre opzioni: 1) Cominciare ad affrontare le sue paure, fregarsene di quello che pensa la gente e cominciare a piacersi 2) Lasciare il college 3) Lasciare Finn. Ed è chiaro che le ultime due opzioni non sono ragionevoli e quindi Rae è costretta a fare i conti con le sue paure e quindi continuare la terapia. Ci prova, con tutta se stessa, ce la mette tutta, ma non ci riesce, ed arriva a non voler farsi vedere con Finn a scuola. Lo affronta pure sull’argomento, chiedendogli per quale assurdo motivo sta con lei, perché gli piace e lui giustamente risponde: “You don’t tell me who I can and can’t fancy, all right?” 



Tutto sembra tornare alla normalità ma niente è come sembra e Rae cerca di affrontare le sue paure un ultima volta senza riuscirci e il fatto di essere rimasta bloccata in bagno con Finn non aiuta. Tutti stanno parlando di lei e l’hanno etichettata con maligni soprannomi e semplicemente non regge. Così, per assurdo, arriviamo al finale in cui Rae giunge alla conclusione che mollare Finn sia la soluzione migliore. È così che scopriamo che Rae è ricaduta ancora una volta nel baratro e allontana quello che doveva essere il suo appiglio, il suo punto di forza, ciò che la rende felice. Semplicemente non riesce a spogliarsi di ogni corazza, segreto, paura di fronte al ragazzo che ama, e spogliarsi significa questo, non avere più niente da nascondere. E emblematica è la scena in cui la protagonista immagina di dare fuoco alla pubblicità di intimo che titola “Hi Boys” con una bellissima ragazza in lingerie e simbolo di tutto ciò che Rae non è ma che forse vorrebbe essere e rappresentativa di una società, compresa la scuola, che il più delle volte impartisce modelli sbagliati, decide per te come devi essere, e impedisce di essere se stessi.

Nell’episodio è rappresentata anche la situazione opposta e contraria: Chloe! La ragazza, migliore amica di Rae e suo completo opposto, è disposta a tutto pur di raggiungere i vertici della scala sociale a scuola e pur di essere popolare. Così diffonde per la scuola le immagini del suo book fotografico, in cui è praticamente seminuda e indossa biancheria intima, in cui rende il suo corpo un misero oggetto, uno strumento per adempiere i propri obiettivi. Chloe si mostra così estremamente superficiale.

Archie scoprirà a sue spese che fingere di essere qualcun altro non è la scelta migliore. Viene sorpreso infatti da Rae, a prenderla in giro con gli altri ragazzi della scuola. La ragazza non sopporta e non regge di fronte alle malignità dei ragazzi a scuola, ma sentirsi presa in giro anche dal migliore amico è troppo. Il sentirsi tradita insieme alle altre complicazioni che è costretta ad affrontare, proprio non le ci voleva.

A Rae rimane solo Liam, da cui la vediamo andare alla fine dell’episodio, che sia la sua ancora di salvezza?!

Dear diary, it’s easy to be brave and it’s easy to be confident, if you look good, if you feel sexy and if you fit in. And it’s not just that people stare and call me names, that I can’t fit when we’re togheter. It’s that I’d rather break up with the man of my dreams, then take my clothes off in front of him, then let him sook me up like I do him. So Kester might think I’m running away, but he give me the options and in a way, I’m facing my fears. I’m doing the thing I’m most afraid of.” 

2×03 – Girls

Accettazione. Questo il tema esplorato da “Girls”: cosa si è disposti a fare pur di sentirsi accettati e farsi accettare, in questo caso dalle ragazze più “in” della scuola? Cosa si è disposti a fare pur di sentirsi parte di qualcosa, di un gruppo? Archie e Rae ne sanno qualcosa: il primo fingendosi etero per essere accettato dai ragazzi a scuola, la seconda cambiando totalmente personalità per piacere alle “amiche” di Chloe. E in un certo senso, entrambi superano il limite.

Rae, reduce dalla rottura con Finn, deve farsi nuove amicizie e non frequentare il vecchio gruppo per lasciargli spazio. Stacey, la queen bitch della scuola, la soccorre quando il bullo di turno le da fastidio, e da quel momento viene giudicata “ok” per uscire con loro. La prima uscita non va affatto bene, perché Rae è totalmente diversa da loro, non si veste griffata e ascolta un altri generi musicali e non gli osannati Backstreet Boys, in pratica non hanno niente in comune. Ma la scalata verso i vertici della scala sociale scolastica non può fermarsi per Chloe e nemmeno per Rae, che pur di entrare a far parte della cerchia di Stacey cambia totalmente look: tacchi, trucco e vestiti. Questa non è assolutamente la Rae che conosciamo.

Rachel riesce anche ad aprirsi e parlare di cose che non aveva mai detto a nessuno, con Stacey (ex ragazza di Finn, tra l’altro), come il suo problema di non riuscire a mangiare in pubblico, e infatti inizialmente sembra essere entrata nelle sue grazie per poi scontrarsi con la schiacciante realtà: Stacey è una “mean girl“, che si circonda di persone vulnerabili per poter apparire superiore e per parlare male alle spalle, chiaramente non si può parlare di amicizia. Rae riesce comunque a prendersi la sua rivincita mandandola a quel paese quando tenta di sputtanarla rivelando il suo problema di fronte alle ragazze. Ma la rivincita maggiore la ottiene Chloe, la vera bitch per antonomasia, che sputtana Stacey una volta per tutte di fronte alle altre ragazze. Chloe ha infatti registrato tutte le cattiverie perpetrate dalla biondina ai danni delle sue presunte amiche.

Rae tornerà a essere stessa, gettando gli abiti da fighetta e tornando a comprare buona musica. Ma, insieme ad Archie, vince il premio per la grande capacità di fingere. Archie si fa perdonare da Rae con una tenerissima serenata ma le premesse per tornare ad essere amici è che lui non deve più fingere di essere quello che non è ed essere vero. Il problema è che non accade niente di tutto ciò e il ragazzo ricasca nel “mi fingo etero per piacere agli altri” ingannando e prendendo in giro Lois, la sua ragazza. A Rae questa cosa non va affatto giù, non può essere amica di una persona finta, e dopo avergli fatto ingiustamente la predica, perché lei sta ugualmente fingendo, lo costringe a venire allo scoperto e di fronte alle remore di Archie, rivela lei stessa la sua omosessualità di fronte a Lois. Rachel non doveva comportarsi in questo modo, in fondo era una scelta che doveva fare solo ed esclusivamente Archie, trattandosi della sua vita e di certo non di quella di Rae, ma probabilmente, essendoci già passata, non ha potuto stare ferma a guardare.

Liam non è molto presente ma vediamo che i due stanno stringendo un legame sempre più forte, e per ora di amicizia. Il lato positivo della situazione è che Rae ha superato la fobia del magiare in pubblico, e quello negativo è che vediamo pochissimo anche Finn, dato il suo non essere pronto a essere amico della sua ex. E la morale della favola è che fingere di essere qualcun altro, e non essere se stessi, non è la soluzione ai problemi dei protagonisti; indossare una maschera, una corazza che fa sentire adeguati è una soluzione temporanea, atta a rimandare il fatidico momento dell’affrontare le proprie paure. Anzi, la sfida è proprio questa per Rae, spogliarsi di ogni corazza e maschera e riuscire ad accettarsi e ad essere se stessa, ce la farà la nostra eroina?

Per ulteriori approfondimenti e news, passate da Nico Mirallegro Italia

Sabrina

Sabrina. 24 anni. Segni particolari: Musica e telefilm dipendente. Cresce a rock e serie tv e i suoi grandi amori del passato sono: Dawson's Creek, Beverly Hills 90210, The O.C e Veronica Mars ma anche Queen, Beatles, Rolling Stones e U2 con cui la mamma l'ha cresciuta. Perennemente alla ricerca di nuove serie da vedere, la sua è proprio una malattia. Le sue attuali fisse telefilmiche sono: Doctor Who e Mad Men. Tra le serie tv preferite invece ci sono: Game of Thrones, Sons of Anarchy, The Walking Dead, Mad Men, Fringe...ma la lista potrebbe continuare ancora e ancora. Le sue passioni, musica e serie tv, spesso si intrecciano e tra le sue best soundtracks ever ci sono: The OC, Game of Thrones, Veronica Mars, Sons of Anarchy. Se invece parliamo di attuali influenze musicali la lista è ancora più lunga ma per citarne alcune: Coldplay, Muse, Arctic Monkeys, Bon Iver, Mumford and Sons, Band of Horses, Florence and The Machine...è un caso irrecuperabile, qualcuno la aiuti! Come Amy Pond, attende disperatamente che nel suo giardino atterri il Dottore insieme al suo TARDIS!

5 Comments

  1. Grazie Ambraaa <3

    Concordo su tutto quello che hai detto! Rae è un personaggio fantastico e ben studiato nei minimi dettagli. Nonostante i suoi problemi, ognuno può benissimo immedesimarsi in lei! *__*
    Anche io mi sono innamorata a prima vista di questa serie, è fantastica!

  2. Bravissima Sabry, ottima recensione, sono felicissima che tu abbia deciso di iniziare a scrivere di My Mad Fat Diary ,è uno di quei telefilm che mi ha conquistata dal primo momento.
    Comunque per la parentesi AMMMORE quando Rae ha mollato Finn ho davvero sperato fino all’ultimo che non lo facesse, che riuscisse a non aver paura. Ora confido solo che tornino insieme 🙂
    Rae comunque è una personaggio meraviglioso, pieno di sfaccettature e autentico, per certi lati ricorda moltissimo i personaggi di Skins, come facevi notare anche tu, ma secondo me è ancora più autoironica nonostante la sua situazione non sia delle migliori.
    Bellissimo comunque, ultimamente è una delle mie delle mie serie preferite perchè riesce a commuovermi e a divertirmi tantissimo! 😉

  3. Wifeeeeeee, ma io ti lovvo <3

    Io dico solo una cosa, peccato che non sia tanto pubblicizzato, altrimenti avrebbe molto più successo!

  4. Bello bello bello! <3
    Amo troppo questa serie. Rae è terribilmente vera, realistica e senza peli sulla lingua con i suoi pensieri, le sue paure, le sue aspettative e le sue problematiche. OGNI adolescente si può tranquillamente rispecchiare in lei!

    E quoto in pieno quando dici che le serie made in UK hanno una marcia in più!

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