Glee – 5×05 – The End of Twerk
L’Homo Telefilmicus è un animale abitudinario e, difatti, è solito iniziare sempre le sue giornate rispettando un rituale ben preciso: accende il computer e, sorseggiando il suo tazzone fumante di caffè, inizia ad avviare i download degli episodi delle innumerevoli serie che segue. Mentre il fidato Torrent fa il suo lavoro, l’Homo Telefilmicus azzarda anche un giro di perlustrazione su Facebook dove, dribblando abilmente gli spoiler, va alla ricerca delle prime impressioni sugli episodi andati in onda durante la notte.
Ed è secondo questo schema che ho iniziato la mia mattinata, ma i problemi sono sorti quando sono arrivata al punto “Facebook”. La mia home era un tripudio di post, gifs, immagini, commenti pieni di sospiri, subbugli interiori, crisi isteriche e quant’altro.
Saggiamente non mi sono avventurata nel turbine Twitter e di Tumblr per verificare in che condizioni versassero.
Poi ho visto l’episodio e ho capito. E ho tratto alcune conclusioni.
Punto primo: Ryan Murphy ha passato molto tempo in compagnia di Julie Plec. Ne sono certa, come sono certa dell’eternità di Beautiful.
Si sono visti, hanno sorseggiato tè, parlato della crisi economica e del cast di Fifty Shades, poi Julie lo ha invitato a cena, cucinandogli le sue famose lasagne; a Ryan sono rimaste sullo stomaco e ha sfogato il suo malessere su Glee. Rimessosi in salute e resosi conto del pasticcio che aveva combinato, ha skypato con la sua BFF e lei gli ha dato qualche suggerimento per porvi rimedio.
Ed arriviamo così al punto secondo: i consigli della Plec.
Dovete sapere che quando in The Vampire Diaries la Julie non sa più che pesci pigliare, prende Ian Somerhalder e lo piazza mezzo nudo per 3/4 dell’episodio, distraendo il 98% del pubblico dal non sense della storyline.
E così ha fatto anche il nostro trollone Ryan, che, regalando alle fangirl più agguerrite due avvenimenti degni di nota – Kurt senza maglia e Blaine che scuote il sedere – ha distratto il pubblico dal non-so-dove-voglio-andare-a-parare dell’episodio.
Ma procediamo con ordine.
McKinley High: Incoraggiati dalla peggiore idea del secolo proposta di Mr Shue di mostrare ai giudici delle Nazionali che loro non hanno paura di ribellarsi (Fase A dell’operazione Veni, vidi, vici er trofeo), il Glee club invade aule e corridoi del liceo a colpi di fianchi, sulle note di Blurred Lines. Ma a guastare la festa dei mini Miley Cyrus ci pensa il provvidenziale intervento, misto a una buona dose di buon senso, di una belligerante Sue Sylvester che, tra il Sue’s Corner e la minaccia di licenziamento alla quale segue la promessa di appello al consiglio di amministrazione della scuola da parte di Shue, riesce a vincere la disputa. Principal Sue 1 – Mr Shue 0.
Sue si riconferma il personaggio più esilarante, sia per le battute sagaci e velenose, sia per la parentesi ironica che la porta a far inchiodare un bagno chimico viola mirtillo nell’aula canto, sdrammatizzando un po’ il problema del bullismo che vede vittima Unique. Anche quest’ultimo risolto positivamente dalla stessa Coach.
Particolarmente toccanti due momenti: quello dell’assolo di Unique, che si esibisce in If I Were a Boy e quello del dialogo con Mr Shue davanti al bagno insegnanti.
«You just need to keep finding the place you belong and the people you belong with, and then you’ll have an army to fight alongside of you until the world is finally brave enough to accept you for who you are.»
Parliamo dei Jarley. Lo so che siete andati tutti a googlare per scoprire chi fossero! Non vergognatevi. L’ho fatto anche io.
Marley viene a scoprire di avere più corna di un cervo a primavera nientepopodimenoche da quella cavallona insopportabile di Bree, che le sbatte in faccia il fattaccio come se stesse parlando dell’ultimo paio di scarpe acquistate su Zalando. E Marley che fa? Si lascia umiliare, senza manco darci la soddisfazione di darle due pizze in faccia, di smolecolarla a suon di ceffoni e rimolecolarla al contrario. Mai na gioia.
E che fa poi? Va a scovare Jake brandendo una mazza chiodata?! Manco questo! Piuttosto lo molla nel bel mezzo del corridoio e se ne va in auditorium a sfogare la rabbia su un muro a colpi di Wrecking Ball. Se volete ristrutturare casa e dovete demolire qualche parete chiamate Marley, che ve lo butta giù anche a mani nude. Miley Cyrus e la tua wrecking ball, FATEVI DA PARTE.
New York: Rachel si presenta alle prove di Funny Girl con il caschetto alla Raffaella Carrà, ma il taglio non convince in un primo momento papà Cullen, costretto poi a ricredersi dopo averla vista duettare con Mister Fantastic. Keep calm guys! Era tutta una burla! La chioma della Berry è salva! Tornata a casa, trova Kurt che poltrisce beatamente sul divano (ma questi non c’hanno mai lezioni alla NYADA?! non c’hanno gli esami di fine semestre?! BAH!) e decide di coinvolgerlo a fare con lei qualcosa di folle. Prendono i libri e si mettono a studiare?! Ma anche no!
Complice una bottiglia di limoncello, i due, un po’ alticci, si dirigono dal tatuatore. Passata la sbronza, Kurt si ritrova la sua unblemished, alabaster skin deturpata da un tattoo non sense: “It’s Get Better”. La Drama Queen torna dal tatuatore e, dopo un discorso sui rischi e sui gesti folli, si convince a farselo sistemare. Risultato? “It’s Got Bette Midler”. Peggio de prima. E ci guadagna pure un piercing alla lingua, del tutto gratuito. WTF?! Completamente out of character. Kurt è del tutto snaturato da quello che era il suo personaggio delle prime stagioni. Un personaggio che ho sempre amato per i suoi outfits eccentrici, per le sue crisi isteriche da diva in menopausa, per il suo orgoglio e il suo essere fiero di sé stesso. È cresciuto durante le stagioni, è vero, ma ultimamente ha perso se stesso, ha perso quel quid che me lo faceva tanto piacere. Aridatece la vecchia Lady Hummel, ve prego! #SaveKurtHummel
Toccante una sola scena: il tatuaggio di Rachel, Finn, something “that I would, like, love enough that I would want to get on my body for the next 50 years.”
Insomma, un episodio che ha giocato molto sul fattore ormonale, svelando il contenuto del Vaso di Pandora rimasto celato agli occhi dei fan per cinque anni e utilizzando ad ogni piè sospinto il lato B di uno degli attori, che ha la fortuna di avere quella parte del corpo fatta dalla mano di un artista. Non che la cosa ci dispiaccia, ma, sai com’è, gradiremmo anche qualche storyline più seria, duratura e meglio costruita. If you know what I mean, Ryan!
The Tomorrow People – 1×06 – Sorry For Your Loss
Togliete carta e penna alla Plec. Toglietele tutto. Il computer, l’Ipad, il wifi, la scrivania. Toglietele ogni cosa. E se non dovesse bastare, minacciatela di bandirla da tutti i fast food aperti 24h su 24 d’America. Fate di tutto, qualunque cosa, anche rapirle il cartonato di Stefan grandezza naturale se necessario, ma impeditele di scrivere altri show, per il bene dell’umanità.
Per chi non lo sapesse, la Plac ha le mani in pasta anche su The Tomorrow People e a giudicare dalla vaccata di episodio che è stato quest’ultimo, si vede! Il suo amore per le minchiate è così grande, insormontabile oserei dire, che le deve mettere in ogni telefilm. O magari ce l’ha da contratto. Deve mandare a puttane ogni telefilm dove lavora, altrimenti niente.
Sta di fatto che, non appena mi sono soffermata un attimo sui credits di TTP e ho visto il nome di Julie Plec, tutto mi è stato cristallino, così tanto che ho smesso di sorprendermi (ma non di incazzarmi).
Di quello che succede a Russel non ce ne può fregar di meno, se non per il fatto che in 7 anni l’unica cosa di lui ad essere cambiata è la barba, ma in ogni caso la storia che ci viene raccontata è la sua. Asiatico americano, blablabla, prodigio del piano, blablabla, poteri, blablabla, gioca d’azzardo, blablabla, il padre ci prende una martellata, blablabla, il padre muore.
Visto che i Tomorrow non posso far sapere al mondo che sono vivi, Russel non potrebbe andare al funerale del padre, ma nonostante questo ci va lo stesso, con John. Fanno una serie di pippe infinite per non farsi vedere in superficie (roba che neppure possono andare al supermercato a fare la spesa), però DOPO ESSERSI FINTI MORTI vogliono andare dai rispettivi familiari per dire loro che stanno bene. Queste cose così, molto alla Medium. Ma come diavolo ragionano ‘sti tipi qua? Nella scorsa puntata c’era un rincoglionito uscito da un video degli One Direction che è andato dalla madre a dirle addio (dopo ESSERSI FINTO MORTO), in questa Russel si mette a suonare il piano al funerale del padre… Questa, signore e signori, è la logica della Plec.
A questo proposito mi sorgono spontanee due domande.
1. Ma mi spiegate che straca**o di nome è Tomorrow People? Questi tipi qua hanno il potere della telepatia, del telecinesi, del teletrasporto; hanno una vastissima scelta di nomi ai quali poter attingere, e scelgono di chiamarsi TOMORROW PEOPLE?? SERIOUSLY?? Meritano che gli Ultra (certo, anche loro… che nome da cattivoni… ho i brividi) li lobotomizzino tutti, dal primo all’ultimo!
2. Questi tizi riescono a teletrasportarsi da un posto all’altro, potrebbero vivere ovunque desiderano, nel luogo più bello, soleggiato al mondo e che fanno? Se ne stanno nelle tubature della città. Io non proprio parole. Per non parlare degli Ultra Coglioni, che ce l’hanno sotto al muso e tanto non riescono mai a beccarli.
Intanto, mentre quel figo di proporzioni bibliche di John se ne sta a fare da baby-sitter a Russel (con tanto di scazzottata che mi ha fatto andare in tilt l’ormone), a New York rimangono Cara e Stephen a mandare avanti la baracca. Andiamo bene.
I due, per passare inosservati dagli U.C. (Ultra Coglioni) mentre inseguono un’altra Tomorrow, si slinguazzano. Allora, intanto, come mai queste cose a me non succedono? Anche io voglio scappare da qualcuno e per nascondermi pomicio con primo che capita – possibilmente figo, possibilmente etero e possibilmente che non mi rifiuti. Questa è la scusa per baciarsi più patetica mai vista nella storia del mondo. Una trashata disumana perfino per la CW. E il bello è che gli U.C. se la bevono. Vi prego, strappatemi gli occhi piuttosto che farmi vedere delle cose simili.
Da qui, partono una serie di battute tra Stiven e Scoria che mi hanno fatto accapponare la pelle. Tutti riferimenti al fatto che i nomi che iniziano per C sono da spogliarelliste, con tanto di squallidissimo riferimento a Cara. Ecco, ora potete anche strapparmi le orecchie, perché sentire queste cose mi fa stare fisicamente male.
Stephen è un TELEVERGINE (aiutooooooooo! Ma cos’è questo concentrato di trash?? Vi prego, regolatevi!!) mentre Cara è una teletroia e quindi ci danno giù come se non ti fosse un domani, facendomi saltare completamente i nervi. Già Stephen mi stava potentemente sulle palle senza bisogno di fare una cosa del genere, adesso ho voglia di legarlo ad un missile e spararlo contro l’Everest.
Cara, invece, va asfaltata sulle rotaie e l’unica cosa che dobbiamo fare è aspettare con i pop corn che passi il treno. Cara è forse uno dei personaggi che più odio in questo momento, secondo (o per meglio dire, quarto) soltanto a tutti i personaggi interpretati da Nina Dobrev.
Partendo dal presupposto che John è troppo figo e tutto quello che fa per me va bene, W Jedikiah (no ok, questi qua hanno seri problemi con i nomi) che se la fa con il nemico.
In conclusione, ho odiato questa puntata.
Ricordatevi di passare sulla pagina di The Tomorrow People Italia!
Cara è una teletroia
ahahahahahahahahahahahahahahahahaha I LOVE YOU