Ok al decreto Franceschini. Da accogliere o temere?

Leggiamo da ieri la notizia dell’approvazione del decreto Franceschini, che vorrebbe più serie e film italiani in prima serata e sulle piattaforme Netflix e Amazon.
Il decreto, come è possibile leggere online, è un’appendice della Legge Cinema e aggiungerebbe forti restrizioni e obblighi alle reti italiane. Con esso sarebbero quindi costrette, pena pesanti somme (si parla di un limite di 5milioni o del 3% del fatturato per chi fattura più di 5milioni), a trasmettere almeno un film e una serie in una prima serata, ad eccezione della Rai, che deve trasmetterne in due. “Si prevedono, a partire dal 2019, nuove quote per le Tv – anche quelle on demand – di programmazione giornaliera di film, fiction e programmi di produzione europea: si salirà dall’attuale 50% del palinsesto al 55% del 2019 per arrivare al 60% del 2020“.
Inoltre, come è possibile leggere sul sito del Ministero dei beni culturali, viene creato un “fondo autonomo per il sostegno dell’industria cinematografica e audiovisiva e pone fine alla discrezionalità nell’attribuzione dei fondi“. In altre parole, le reti sarebbero obbligate a finanziare produzioni indipendenti nostrane.

Online e offline, il pubblico è diviso tra giudizi positivi e negativi. Ci sono ovviamente registi e produttori a favore. Non c’è dubbio che il decreto porterà ad avere più fondi e visibilità, che fino ad ora erano scarsi. La categoria a sfavore invece è, come potevamo aspettarci, quella delle reti televisive, che si concentrano sui costi troppo elevati che la nuova riforma porterà. Le reti sono schierate in totale sfavore, scrivendo due lettere dirette al Ministro Franceschini, in cui fanno notare, oltre al problema economico, anche quanto la riforma vada a creare un forte dislivello con le produzioni fuori dall’UE. In sostanza, quello che evinciamo dalla nuova riforma è: meno serie e film americani.

Ma cosa ne pensiamo noi di Serial Crush?
Ho tentanto, per quanto ho potuto, di essere il più imparziale possibile. Di fornirvi informazioni ricercate in siti ufficiali, ma è inevitabile (essendo parte di una pagina che si occupa di questo), avere una propria opinione ed esprimerla anche con chi ci segue. Chissà che non si crei una discussione costruttiva come quella che abbiamo avuto noi dello staff, e che si  conclude con la quasi totalità di pareri negativi.
Personalmente credo fermamente che decreti come questo siano utili con un certo limite. Mi sembra una vera e propria presa di posizione, inutile, da parte dello Stato. Sono fermamente convinta che non sia questa la priorità di cui gli italiani hanno bisogno. Non è forse per noi che vengono fatte queste norme? Aggiungo inoltre che amo quella parte del cinema italiano di spessore. Abbiamo vinto un Oscar tre anni fa, e Gomorra ha avuto un successo internazionale. Qualcosa si sta muovendo e sono convinta che servano fondi e visibilità. Ma a parer mio non è questo il modo. 60% di quote significa che saremo costretti a vedere fiction e film che abbiamo tentato di evitare, non faccio nomi (o titoli), sappiamo tutti quali serie italiane o europee siano “evitabili”.

Detto questo, non manca molto prima che il decreto diventi legge. Sono poche le speranze ormai che venga dimenticato. Quello in cui possiamo sperare è che venga modificato. Magari aggiungendo un: “si vietano in prima serata cinepanettoni e serie che degradino il popolo italiano”. Uno può sempre sognare, no?

About MissEmi

Amante di serie dai tempi in cui guardavo ER con mia madre. Avevo 7 anni. Le serie sono il mio pane quotidiano. Scrivere fa semplicemente parte di me.

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