E infine, un po’ in ritardo per gli schifosi problemi di linea che la sottoscritta ha avuto, eccoci per la recap delle ultime due puntate di Once Upon a Time.
Se le avete viste entrambe, capirete bene perché farò un exploit molto rapido della 3×10 per concentrarmi sulla dolorosissima 3×11.
Finalmente abbiamo lasciato la cupa –e diciamocelo, ormai noiosa- Neverland, per tornare alla cara vecchia Storybrooke (inizio già a piangere). Ariel ed Eric si sono ritrovati, lui ovviamente pescivendolo perché gli autori di OUAT sono crudeli e geniali, e l’allegra gang del bosco ha fatto ritorno a casa.
Ritorno Rumbelle da strapparsi il cuore dal petto e poi veniamo di nuovo catapultati in un flashback che, uhm… al momento ho ancora da capire la sua utilità. Insomma, a che pro inserire un personaggio mitologico ed ostico come Medusa per poi ucciderlo nello stesso episodio? Non potevano tenerlo per situazioni più… piccanti? Ma okay.
Andiamo avanti veloce in una puntata in cui Emma capisce che c’è qualcosa che non va in Henry e lo dice a Regina che, ovviamente, non le crede, dato che il figlio per la prima volta sembra volerle bene. La Fata Turchina sembra morire dopo che l’Ombra la assale. (In mezzo a tutto questo caos abbiamo una battuta degna di nota di un personaggio che mi diverte sempre di più: Charming).
Ovviamente poi Pan viene rivelato, l’inganno svelato, ma è tardi: Peter Pan riesce ad appropriarsi dell’antica maledizione di Regina e a metterla in atto, in una sua contorta e maligna variante.
Ed è infatti da qui che riprende la puntata della Midseason Finale, con Pan che attiva la maledizione: l’unica differenza è che, questa volta, non ci potrà essere nessuno in grado di spezzarla. Tutti rimarrebbero con le loro false memorie.
In un summit informativo, Rumpel spiega velocemente come fermare la maledizione: l’unica che può farlo è Regina, rompendo la pergamena stessa. E per recuperarla devono recuperare Pan: serve quindi scambiare nuovamente i corpi, e Rumpel riesce a farlo tramite la bacchetta magica della Fata Nera (qualcuno sospetta che sia un personaggio che sarà presto sugli schermi di OUAT) che la Fata Turchina teneva custodita.
Nel corso della puntata abbiamo numerosi flashback non legati uno con l’altro, e tra essi compare un interessante incontro Hook/Tink avvenuto a Neverland molto tempo prima e una conversazione tra Henry e Mary Margaret durante la quale lei gli dona il famoso libro di storie.
In ogni caso Tink, credendo in se stessa, riesce a catturare e distruggere l’Ombra di Pan, facendo rivivere la Fata Turchina che consegna loro la bacchetta.
Rumpel scambia i corpi e la gang parte alla ricerca di Henry, guidati da Granny (?) che annusa il suo odore: andata Ruby il mestiere di lupo passa alla Nonna? MAH.
Fatto sta che riescono a trovare Henry che consegna a Regina il rotolo con la maledizione: non appena lo tocca, però, la donna sviene.
Quando rinviene –gente, il mio cuore Swanqueen ha cantato– rivela di sapere cosa deve fare.
Nel negozio di Gold, Pan si sveglia e conferma a Rumpel di non averlo mai amato e di averlo odiato per avergli troncato i sogni di una vita migliore. Peter intrappola Rumpel, togliendogli la magia tramite il bracciale che Pan stesso ha creato. A quel punto se ne va, minacciando l’Oscuro di uccidere Neal e Belle, dato che per lui significato così tanto.
L’unica cosa che Rumpel può fare per togliersi il bracciale è tagliarsi il braccio, ma non ne ha il coraggio.
Sotto la torre dell’orologio, dove il gruppo si è fermato, Pan ruba la maledizione a Regina, bloccando tutti i presenti con un incantesimo. Sta per uccidere Neal, quando arriva Rumpel.
L’uomo è finalmente consapevole di ciò che deve fare e del sacrificio che deve compiere: il pugnale dell’Oscuro gli viene consegnato dalla sua stessa Ombra, e con esso Rumpel pugnala suo padre.
I due vengono avvolti da una luce potentissima e scompaiono: Peter Pan è morto, ma Rumpel è scomparso con lui.
Non vi dico la sofferenza immane del vedere Belle accasciarsi per terra in singhiozzi, non ve la dico proprio perché è inesprimibile.
Ora, arriviamo a uno dei momenti più difficili della puntata. Difficili nel senso che ho iniziato qui a versare lacrime.
Regina confida che l’unico modo per spezzare la maledizione è far sì che lei rinunci per sempre al suo Happy Ending: Henry. Quando la maledizione si spezza, con essa si spezza tutto ciò che essa ha creato, inclusa Storybrooke.
L’unica che può sfuggirvi è Emma, dato che è stata creata per spezzare quella stessa maledizione.
Sul confine della città, pronta a partire con Henry, Emma saluta tutti –Hook in poche parole supera il romanticismo inespresso di Neal- ma Regina la ferma per dirle l’ultimo, scottante dettaglio.
Giusto per la cronaca, ho pianto da qui fino alla fine dell’episodio.
Regina rivela a Emma che, una volta oltrepassato il confine e spezzata la maledizione, lei e Henry dimenticheranno tutto ciò che è successo, dimenticheranno Storybrooke e chi vi ha abitato, dimenticheranno la loro famiglia. Dimenticheranno tutto.
L’unica cosa che Regina può fare è regalare dei falsi ricordi ad entrambi, dei ricordi di una vita passata insieme: è ormai headcanon che Regina abbia regalato i suoi stessi ricordi dell’infanzia del bambino a Emma. Immaginatevi il mio stato mentale.
Perciò Emma e Henry salgono sul maggiolino e si allontanano, mentre Regina spezza la maledizione e rispedisce se stessa e tutti i personaggi delle favole nella Foresta Incantata.
L’epilogo dolce e amaro della puntata prende luogo in un appartamentino –immenso- dove Emma e Henry vivono pacifici. I due stanno facendo colazione come tutte le mattine da un anno a quella parte, quando qualcuno bussa alla porta.
E il nostro caro vecchio pirata fa la sua comparsa, terrorizzando Emma e dicendole che la sua famiglia è in pericolo. E baciandola. Il che gli fa guadagnare una ginocchiata ai gioielli di famiglia e tanti saluti a Hook.
Ovviamente la puntata si chiude con questo cliffhanger PAZZESCO, lasciandoci con uno hiatus di tre mesi. Tre. Mesi. TRE MESI.
Non so voi, ma io già dondolo nell’angolino con del gelato al cioccolato in attesa che arrivi marzo.
Voto complessivo: 10 e lode (per le lacrime)
Miglior Scena: Che dire, la penultima scena è da strapparsi cuore, polmoni e condotti lacrimali insieme. È stata davvero ben costruita, ogni parola messa al posto giusto, e Regina ha dimostrato in tutto e per tutto l’evoluzione del suo personaggio.
Peggior Scena: Non so se ce n’è una, ma forse mi azzardo a dire quella iniziale, dove il povero Jared si è nuovamente ritrovato a dover interpretare Pan; si è perso tutto il pathos della scena.
Miglior Interpretazione: qui gli Oscar si sprecano. Tra Robbie Kay, Robert Carlyle e Lana Parrilla non saprei a chi dare il trofeo. Io direi un bel pari merito a tutti.
Peggior Interpretazione: Jared, appunto. Mi spiace, ma il ragazzino non sa proprio recitare. Fortunatamente ha sempre meno battute, perché se no è il dramma.
E anche qui è tutto, Oncers.
Vi ricordo di passare dalle pagina Welcome to Storybrooke e Fantasy is better than Reality e vi lascio con il promo della prossima puntata e… Ci si legge tra tre mesi!