Di ritorno dalla consueta pausa invernale, Once Upon a Time ci regala l’ennesimo episodio sul delicatissimo – quanto difficile – rapporto madre – figlia.
Quante volte, nel corso delle varie stagioni, questo tema è stato trattato? Parecchie, ma a quanto pare è uno dei pochi che continua a fornire materiale di sopravvivenza per quel poco che resta da vivere a questo show.
Come penso tutti ormai saprete, OUAT giunge – finalmente – al suo capolinea; cosa che sarebbe dovuta già avvenire con il finale della sesta stagione, ma meglio tardi che mai. Dunque, non ci resta che scoprire come i due showrunners hanno deciso di allungare il brodo fino a dare una “degna” conclusione a questa sorta di spin-off-non-spin-off.
La puntata, come vi dicevo prima, si concentra sulle madri e i figli dello show: perciò vediamo quanto sia stato difficile per Zelena crescere da sola Robin; quanto faccia male a Regina stare accanto ad Henry senza potergli raccontare la verità; quanta fatica impieghi Victoria Belfrey per riprendersi la sua adorata Anastasia e quanto dolore vi sia in Ivy, la figlia mai apprezzata; e sì, non sono mancati i momenti di disperazione per Jacinda ed Henry che attendono ancora il risveglio di Lucy.
Ciascuno di loro è disposto a tentare il tutto per tutto per salvare la vita alla propria figlia, come ci mostrano prima Zelena e, alla fine, Victoria, rammentandoci che il concetto di “one true love” non è passato di moda nel mondo di OUAT. Anzi, è più attuale che mai e non disdegna il suo utilizzo anche all’infuori delle romance (che, per la cronaca, scarseggiano), per trovare una degna applicazione in quello che dovrebbe essere il rapporto più bello del mondo.
Ogni madre desidera una figlia, così come ogni figlia desidera una madre che sia orgogliosa di lei e che l’appoggi nelle proprie scelte di vita.
E qui possiamo soffermarci sulle due figure più giovani che abbiamo visto in netta contrapposizione: Robin ed Ivy. La prima, figlia di Zelena e Robin Hood, tenta la fuga per assaporare una libertà da cui la madre prova a proteggerla da tutta la vita. Nessuno meglio della Wicked Witch sa quanti problemi possa portare la magia, soprattutto se non bene utilizzata, ma ciò significa tappare le ali alla diciottenne Robin che, per tutta risposta, trova terreno fertile in Madre Gothel.
Lei sarà una costante per il resto della stagione, ormai abbiamo capito che la vera villain da sconfiggere è lei, e se Zelena e Robin sono riuscite a salvarsi a vicenda, ripristinando le crepe del loro rapporto, lo stesso non si può affermare di Victoria ed Ivy.
La Belfrey ha come unica priorità quella di recuperare Anastasia, senza rendersi conto che Gothel è stata liberata principalmente per colpa sua. Abbiamo capito ormai che la strega fa leva proprio su giovani ed insicure ragazze, sfruttando il loro pessimo rapporto con le madri così da sostituirsi ad esse e fungere da fallace guida nel mondo della magia. Ciò che nessuna di esse può capire, però, è che sia Ivy che Anastasia valgono meno di niente – affettivamente parlando – per una donna spietata come Gothel. Entrambe sono merce di scambio, sacrifici da compiere per ottenere qualcosa di più grande in futuro.
Ed è così che Victoria può riscattare la sua immagine agli occhi della figlia maggiore: salvando Ivy ha, infatti, posto una pezza a quello che è stato il suo atteggiamento nei suoi confronti finora, lasciando un vuoto che per noi fan non sarà di certo incolmabile.
Un sacrificio che, personalmente, mi ha lasciata indifferente tanto quanto il risveglio di Lucy alla fine dell’episodio, bypassando l’happy moment tra Zelena e Regina nel recuperare l’amuleto della resurrezione.
Alla fin fine, chi regge il gioco all’interno di questi ultimi stralci di stagione, sono proprio quelli della vecchia guardia.
Mi piace, come sempre, il rapporto e la chimica che hanno la Evil e la Wicked; nonostante le varie incomprensioni e le lotte di potere, Regina e Zelena sono una bella squadra e dimostrano di saper lavorare bene in team, sebbene il loro ruolo sia stato piuttosto marginale. Dopo aver recuperato l’amuleto, poi consegnato a Victoria, non hanno fatto molto altro, ma non possiamo di certo lamentarci. Già il solo vederle sullo schermo è una gioia per gli occhi per i nostalgici del vecchio OUAT.
Altra coppia che funziona, a momenti alterni, è quella formata da Hook e Rumple.
I due detective faticano a cooperare nella medesima direzione e qui vediamo come Rumple, armatosi di sacrosanta pazienza, provi a portare Hook sulla giusta strada senza forzargli la mano. Lascia, infatti, che sia l’ex pirata a comprendere la portata di determinate sfide e minacce che dovranno affrontare da lì in poi, compresa quella costituita da Eloise/Gothel e dalla sua setta. In più, io personalmente, mi aspetto di vedere una reunion tra Hook e la figlia, giusto per capire come il loro rapporto possa giovare alle sorti del finale dello show.
Lo stesso vale per la mission di Rumple: i Rumbelle non possono morire così!
Resta comunque il problema principale costituito dall’assenza di carisma da parte della happy family Henry-Lucy-Jacinda. Se non altro, adesso abbiamo la conferma assoluta che Henry sia il padre della bambina, dato il match genetico riscontrato dalla dottoressa di Lucy. Mi chiederete: e avevi qualche dubbio?
Sì, assolutamente, soprattutto vedendo la poca chimica che c’è sempre stata tra Henry e la sua Cenerentola. Eppure, i test parlano chiaro e qualcuno ha voluto mettere a tacere la dottoressa prima che potesse divulgare la notizia.
Chi sarà stato? E perché lo avrà fatto?
Se queste domande bastano a nutrire la vostra curiosità nei confronti dello show, io vi do appuntamento qui, tra una settimana, per una nuova puntata di Once Upon a Time.
Nel frattempo commentiamo insieme questa 7×11 e non dimenticate di passare sulla nostra pagina Facebook per restare sempre aggiornati sul mondo delle serie TV.
Alla prossima!