Stiamo per giungere alla conclusione della stagione. La seconda parte della serie ha quasi il sapore dell’addio. Chi non ha pensato questo vedendo l’aria da lieto fine in stile Disney? Tutti i cattivi vanno verso la redenzione, verso l’abbandono del limbo e il raggiungimento del paradiso. Questo episodio se non fosse per quel mito che è l’Oscuro, Cruella e la copia rimbambita e cattiva di Charming, James, sarebbe potuta essere una puntata da far venire il diabete.
Ci mancava solo che iniziavano a cantare e avrei preso a sassate lo schermo pensando di vedere Galavant. Per fortuna la straripante dolcezza è stata mitigata dai cattivi (subito santi), quelli incalliti e irrecuperabili. Ma andiamo per ordine.
Se c’è una cosa nella quale gli showrunner della serie sono maestri, è sicuramente il flashback. Come flashbackano loro pochi al mondo. Ti riescono a infilare vicende passate della vita dei nostri eroi e le asservono spudoratamente alla storia principale. Avendo esaurito, perché davvero poco credibili, i flashback dei protagonisti da adulti, adesso sfruttano il passato meno conosciuto, cioè quello dell’adolescenza.
Serve che Zelena e Regina si fossero conosciute prima della questione Oz, Mammete e via dicendo? Niente di più semplice: Infiliamo nel passato di Regina da ragazzina, un episodio nel quale le due si incontrano, si piacciono addirittura e che la cattiva Cora gli rifili la solita fialetta “scordatutto” e il gioco è fatto. Mi resta da capire come la nostra cara mammina non ne abbia mai f atto cenno negli episodi o nelle stagioni precedenti, ma vabbeh.
Il nodo centrale è dimostrare che Zelena sta commettendo uno sbaglio a fidarsi di Ade, ma questo a mio avviso solo in apparenza. Nella realtà il nodo vero, il legame da sciogliere è più legato alle cose lasciate in sospeso da Cora, la donna crudele e spietata che ha vissuto pericolosamente e che ora vorrebbe almeno riparare ai torti fatti alle figlie. Strano che non ci sia un accenno alla morte del giovane del quale Regina era innamorata (almeno a me è sfuggito) per non parlare di tutto il resto.
Ma con una gigantesca spugna e in nome del lieto fine sempre e comunque, ecco che ogni peccato viene mondato e le 3 si ritrovano nella stanzetta di casa Zelena a piagnucolare pentite di essersi odiate finora per colpa di quella famosa fialetta di cui abbiamo già accennato. Dunque, quintalate di zucchero sparse per l’episodio insieme alle lacrime.
Anche l’incontro fra Ade e Zelena stessa è un tripudio di miele. Mi sta anche bene che i cattivi possano perseguire il lieto fine, un finale positivo non si nega a nessuno nel mondo Disney ci mancherebbe, ma ho il timore che con questa filosofia non so quanto potremo andare lontano con Once upon a time. Insomma, l’essere malvagi non significa cattiveria assoluta, ma semplicemente opporsi alle mire dei buoni perché contrarie agli interessi propri. Così alla fine, come unico faro della cattiveria a tutto tondo non resta che affidarsi a Tremotino e al suo essere sempre e comunque presente a se stesso.
Lui se ne frega del bacio del vero amore, del cuore che palpita e persino quando ama Belle preferisce farlo a modo suo e senza rinunciare a ciò che è: un uomo destinato dalla fiaba, dalle vicende a fare il cattivo, l’oscuro, di sfruttare a suo vantaggio le debolezze umane, a fare accordi per salvarli o condannarli, l’unico in fondo che resta fedele alla massima: “La magia ha il suo prezzo” e non possiamo certo dire che Tremotino il prezzo per la sua magia non l’abbia pagato.
Dunque a noi spettatori affezionati cosa rimane di questo episodio? A me resta un po’ di confusione di ruoli. Nessuno paga davvero per il male arrecato e tutti, chi più chi meno trovano un modo per redimersi. Cora non merita di certo il paradiso solo per aver fatto capire alle due sorelle che al posto dell’odio prima c’era amore. Mi ha un po’ infastidito anche la volontà di ridurre la contrapposizione di Ade a una semplice ricerca di felicità e di amore da dividere con Zelena.
I cattivi che sono quasi più buoni, i buoni che sembrano quasi cattivi, tutti alla ricerca spasmodica della loro fetta di lieto fine a ogni costo. Allora proviamo a sognare, proviamo a vivere gli episodi di questa stagione con la leggerezza di una fiaba nella quale l’obiettivo di tutti è proprio quello di conquistare il paradiso o il ritorno alla vita vera e chi se ne frega se Cora ha più crimini di Tremotino da farsi perdonare, se Ade ha costretto i nostri eroi a restare nel limbo incidendo i loro nomi nelle lapidi, anche loro possono aspirare comunque al perdono e all’amore.
I malvagi col paraocchi, che rasentano quasi la stupidità e il ridicolo come Cruella e James meritano solo una menzione in quanto non aggiungonoo o tolgono nulla all’economia e al senso della serie. Un piacevole intermezzo fra i temi principali della stagione li chiamo io.
Quindi dopo gli asciugoni “Regina” (passatemi la battutaccia) usati per asciugare le lacrime dell’allegra famigliola di streghe pentite, possiamo affrontare con qualche conferma in più sulle intenzioni degli autori dello show che vogliono chiudere un po’ di situazioni lasciate sospese durante le stagioni precedenti con la speranza che tutto questo porti a un ripensamento o un restart di questa serie che altrimenti rischia di restare impantanata e iniziare a girare a vuoto.
Passo e chiudo.