Mettiamoci il cuore in pace. Once upon a time cambierà orario e collocazione. Dopo l’episodio andato in onda, penso che la miglior collocazione che ABC potrebbe trovare per questa settima stagione sia Disney Junior.
Fatta per i bambini.
La serie che per tante stagioni ha rivoltato la prospettiva delle fiabe, l’ha riscritta, ha riscritto personaggi in modo memorabile, come Pinocchio, Hook e altri, ora è una serie più sdolcinata e melensa di un episodio di Dottoressa Peluche, che tra l’altro ha più mordente e pathos.
Io capisco la politica buonista della rete ammiraglia di Disney, che produce e delega a Netflix la trasmissione di serie Marvel troppo adulte e non in linea con l’ideale ABC, ma non si può, e lo dico davvero sinceramente, presentare a un pubblico adulto un episodio simile.
Parliamo di Henry.
Henry adulto è più idiota di Henry bambino. Partiamo da questo ragionamento: il bambino Henry capisce che vive nel mondo delle fiabe e che per sbloccarle ha bisogno di ritrovare la madre che rappresenta l’unica salvatrice per tutti. Da adulto, Horowitz e Kitsis ci fanno credere che è così babbeo da non vedere oltre il proprio naso. Lucy è lo specchio di Henry e tu, amnesia o meno, il carattere di una persona non si cambia ed Henry, a meno che non gli sia stato fatto il lavaggio del cervello, non può non capire che Lucy forse ha ragione.
Altro aspetto interessante è il libro scritto da Henry e che Uncino Sfoglia indicando Emma. Quindi sai che hai scritto un libro, ma se amnesia c’è, non ti ricordi nemmeno come hai fatto a scriverlo? Io da scrittore, di fronte a questo vuoto la prima domanda che mi faccio è: dove ho trovato ispirazione per il libro, i personaggi, le situazioni? Se non me le ricordo vado dal medico e faccio una TAC oppure credo, per quanto sia assurdo, a Lucy.
Molti di voi potranno non essere d’accordo con questo mio ragionamento, ma io in Henry vedo una forzatura creativa spinta al massimo per far combaciare lui alla madre, legato allo stesso destino. Peccato che la cosa risulti assolutamente credibile per Emma, che davvero era lontano da questo mondo delle fiabe, molto meno per Henry che sembra lobotomizzato e che non riesca perlomeno a farsi le giuste domande.
I cattivi chi li ha visti?
Altra cosa che l’episodio ha evidenziato è la totale mancanza di villain. Come dite? La Belfrey dove la metto? Ovunque tranne che nella casella delle cattive. La scena finale con la tomba di Anastasia e la strega incatenata è più che un incontro fra presunti villain, una veglia funebre. Poi questa cosa delle catene l’ho trovata di un ridicolo unico. L’unica cosa che si comprende è che Belfrey fa tutto questo per riportare in vita l’amata Anastasia.
Non infierisco ulteriormente sull’episodio evitando di citare l’ennesimo ricorso al cuore rubato perché mi suscita solo insulti pesanti e poco gradevoli per voi lettori.
Weaver/Gold/Tremotino sembra una caricatura di poliziotto cattivo da Scuola di Polizia. Questa voce da duro forzata, questo suo stare fra il buono e il malvagio non aiutano il personaggio. Mettere insieme invece Hook e il Coccodrillo è stata una trovata geniale. Carlyle dovrebbe illuminare la scena con la sua bravura, ma questo personaggio non mi piace, non lo trovo funzionale alla storia e per ora la mia è una bocciatura.
Quindi, in attesa si vedere in azione questa famosa e misteriosa Witch, la sostanza è che la presunta cattiva è così perché vorrebbe fare qualcosa di buono (una novità in Once upon a time…mai successo), la vera cattiva assoluta che dovrebbe spaccare il C**o a tutti con i suoi megapoteri, viene tenuta alla catena e basta. Fa piangere già così la situazione e non calcherò ulteriormente sulla situazione villain di Once Upon a Time.
Per fortuna c’è Regina.
In tutto questo brulicare di scontatezze e insulsi personaggi, ci salva solo Regina. Sia nella parte Fiaba che nella parte Hyperion, Regina è coerente a se stessa, sa rendere il personaggio della barista, l’unico carattere davvero ben contornato. Lei alla fine è il collante del gruppo che si sta formando per fermare Belfrey, così come lo è nel mondo delle fiabe. Ogni episodio visto finora mi conferma che in questo momento Regina Mills corre e gli altri arrancano come personaggi.
Conclusioni episodio Once upon a time.
La puntata di Once upon a time è stata scontata, ma alla fine gradevole per chi non soffre di diabete. Più o meno è stato come vedere un enorme bignè colmo di crema schifosamente dolce, leggermente sfiorato da una punta di amaro talmente diluito da non sentirsi. Jacinda che brucia la raccolta firme solo sulla base delle promesse della matrigna, conoscendo di cosa è capace, è la punta massima della stupidità dell’episodio e del personaggio di Jacinda.
Bruci senza pensarci due volte le firme perché Belfrey ti prospetta un condominio tutto per te, dopo che nelle puntate precedenti ti ha tolto la bambina? Ma sei idiota del tutto figlia mia.
Troppe forzature per incastrare i nuovi personaggi e la solita straziante storia che la cattiva fa la cattiva per uno scopo quasi nobile, assioma molto disneiano ma che sinceramente un po’ ha rotto le scatole. Se villain deve essere, che lo sia. Invece di trovarci davanti una vera rivoluzione, promessa per migliorare questa serie, ci troviamo davanti a una riproposizione della vicenda della prima stagione con qualche cambio di personaggio.
Peccato che Henry adulto abbia l’1% del carisma di Emma, che Jacinda sarebbe una madre da disprezzare e non da aiutare, Weaver è la cosa peggior che si potesse far interpretare a un grande attore come Carlyle, che alla fine salva questo personaggio solo per la sua abilità di consumato attore. Do la sufficienza a Rogers/Hook e a Lucy, l’uno perché mi incuriosisce come personaggio e l’altra perché rivedo barlumi di Henry, barlumi di una prima stagione di Once upon a time che ci manca tanto e che questa stagione sta definitivamente massacrando.
Passo e chiudo.