SPOILER ALERT. Avvisiamo che la seguente intervista copre la seconda stagione di Orange is the New Black.
Non è facile essere la nuova ragazza al Litchfield Penitentiary, soprattutto se ti chiami Brook Soso (sapete, come Brooke Shields, però senza la e). Durante la seconda stagione di Orange is the New Black, la detenuta più piccola di Litchfield ha sofferto ogni sorta di offesa, dall’essere forzata a lavarsi contro la sua volontà ad essere quasi barattata per una coperta. Ma mentre tutti i suoi discorsi sul WWOOF in una fattoria di noci a Xenia possono essere piuttosto insopportabili, è difficile non immedesimarsi in Brook, che finisce per canalizzare i suoi ideali giovanili in un’audace, seppur futile, protesta contro le condizioni inumane in prigione. Anna Silman di Volture ha parlato con la nuova arrivata Kimiko Glenn sull’essere una delle poche detenute asiatico-americane dello show, le docce ustionanti della prigione ed i particolari riguardo la scena di sesso con Natasha Lyonne.
Il passato di Brook è ancora un mistero. Sappiamo solo che è in prigione per attivismo politico. Immaginavi una storia più dettagliata per lei?
Vengo da un background teatrale, quindi di solito, all’inizio, sai cosa succede, che direzione prende il personaggio e tutto il resto. Ma con la TV è davvero imprevedibile, così come lo sono gli autori. Ricevo il copione di settimana in settimana e rimango sempre a bocca aperta “Oh mio Dio, questo non è quello che pensavo che il mio personaggio avesse fatto o detto”. Quindi, ad un certo punto, ci ho rinunciato a cercare di costruire una sorta di passato per lei, perché in realtà non era tanto d’aiuto, dato che non mi ci avvicinavo per niente.
È difficile stabilire se la protesta di Brook sia uno schema per attirare attenzione o qualcosa a cui lei tiene davvero in maniera profonda. Credi che le sue inclinazioni da attivista hanno una base veritiera?
Credo onestamente di sì. Le persone potrebbero non essere d’accordo con me, ma penso che venga davvero dal suo cuore e che lei ci tenga a queste cose. Solo che forse non è brava a scegliere le cose che la gente non vuole sentire, ed in un certo modo è socialmente incapace. A volte non si accorge degli indizi sociali, non sa qual è il suo posto nella prigione e non si rende conto che il più delle volte la gente non vuole sentire quello che dice. E credo che in questo modo lei ne esca molto infastidita, ma sta anche cercando disperatamente di aggrapparsi a colei che era prima di entrare in prigione. Potrebbe sembrare una cosa un po’ narcisistica o eccessiva, ma credo che sia così solo perché non ha nessun altro che davvero si relazioni con lei.
Le divisioni razziali giocano un ruolo significativo nell’organizzazione sociale della prigione, ma Brook, come una delle poche detenute asiatico-americane, non rientra in nessuno di quei clan.
Sì, questa è una delle cose che ho detto ad uno degli autori prima che venisse scritto il finale: è come se Brook non avesse amici. A questo punto non credo se ne faccia perché non piace a nessuno. E alla fine è stato così, ma spero sul serio che possa trovare qualcuno che la sopporti.
Forse la prossima stagione?
Forse la prossima stagione, vedremo. Cerco di spingere gli autori in quella direzione, dicendo “Date a Brook un’amica, per favore!” È davvero sola.
In passato hai parlato della tua esperienza di attrice asiatico-americana all’interno dell’industria cinematografica, dove ci sono relativamente poche rappresentanze asiatico-americane. Com’è stata per te l’esperienza?
È piuttosto interessante perché, come adulta, ricevo molto materiale stereotipato, come ruoli secondari, o la spalla simpatica, o la persona intelligente, quel tipo di cose. O un sacco di prostitute asiatiche, o cose del genere, ed è sempre molto divertente, ma se ci ripenso, non ho mai davvero avuto modelli da ammirare per quanto riguarda attrici asiatiche. Così, ogni volta che vedo un’attrice asiatica sullo schermo, vedo un ruolo marginale, ed è così che mi sono sempre vista all’interno del mondo, come marginale. È per questo che la diversità è così importante ed è oltremodo importante essere rappresentati e raccontare le storia di questa gente rappresentandole al pari delle ragazze e dei ragazzi caucasici. Siamo in America. Quindi penso che la presenza di così tanti tipi diversi di donna è una di quelle cose che apprezzo davvero in Orange, che ho notato e tenuto subito stretta.
Credo che Brook sia qualcuno che i giovani spettatori possono capire, essendo uno dei personaggi più giovani nello show, ed alcuni dei suoi interessi – come quando parla di WWOOF e Bonnaroo – sono così stereotipicamente millenari.
Sì, e lei è come se fosse l’ultima persona probabile che potesse finire in prigione! Cioè, almeno all’inizio, non si sa cos’ha fatto, ma sembra la persona più improbabile. Ed è questo un altro aspetto interessante di lei, tutti possono finire dov’è finita lei.
Ha più o meno occupato lo stesso ruolo che Piper aveva nella prima stagione, in cui era molto ingenua ed una sorta di target e veniva esclusa.
Totalmente, tranne per il fatto che forse lei è non così dura o veloce ad imparare come Piper. È un po’ più ingenua.
La scena in cui Brook è trascinata sotto la doccia è stata piuttosto sconvolgente. Com’è stata registrarla?
Beh, prima di tutto c’è voluto un po’. Ed in realtà era un’intera scena che però poi hanno tagliato, quindi è stato davvero difficile rimanere in quello stato emotivo per tutto il giorno. Ma è stato difficile perché mi sentivo male per Brook. Ora vi racconto una storia divertente: è stato difficile perché quando sono entrata in doccia, mi hanno detto di girare la manopola cosicché l’acqua non fosse così ghiacciata quando sarei entrata. Quindi, come un’idiota, sono fondamentalmente entrata nella doccia e ho girato tutta la manopola, così l’acqua che mi cadeva addosso era caldissima, qualcosa tipo 200 gradi. Come a dire “Oh mio Dio, la mia pelle sta bruciando, oh mio Dio”. E naturalmente loro dicevano “Ok, abbiamo una prima scena, ma dobbiamo rifarla in un’unica volta perché i capelli ti si bagneranno”. Ed io continuavo a dire “Oh mio Dio, oh mio Dio” perché era come se stessi bruciando viva. Ad un certo punto mi sono girata ed ho chiuso l’acqua e quando sono uscita ho chiesto se fosse andata bene e loro “Fantastica”, ed io “Sicuri? Perché non so neanche cosa stessi facendo perché era caldissima”.
Sono state tagliate altre cose dalla scena della doccia?
Sì, c’erano delle cose riguardo le misere condizioni in cui eravamo. Principalmente entravo e iniziavo a soffocare perché puzzava come merda, davvero, perché veniva fuori dalle tubature.
Hai anche dovuto girare una scena di sesso con Natasha Lyonne, che deve avere un bel po’ di esperienza in quel campo, a questo punto. Ti ha fatto sentire a tuo agio?
Beh, in realtà l’ho conosciuta proprio quel giorno, durante il tragitto in macchina verso il set. Lei mi parlava della scena ed io le facevo domande. Non ero nervosa perché eravamo nude, ero più nervosa del sesso davanti ad una telecamera perché non avevo mai avuto modo di girare una scena del genere, soprattutto una in cui dovevo parlare nel mentre. E lei disse “Beh, in realtà è la cosa meno sexy di sempre”. Sai, pensi a tante cose, alle cose tecniche che devi eseguire per poter fare bene la scena, e nessuno vuole che tu ti senta incomoda, ma che la scena venga fatta e basta. E, può sembrare bizzarro, ma dopo aver visto quella scena di sesso dissi “È stata una pazzia, è stata davvero intenso”. È molto sensuale inserita nello show! Ma allora non mi era sembrata né estremamente imbarazzante, né sensuale. Era una delle tante cose che stavi girando, cercando di farlo bene.
Sappiamo che hai lavorato sia con Jack Antonoff (chitarrista dei Fun) che con Lena Dunham. Qual è stata la tua esperienza nel lavorare con entrambi?
È stato forse uno dei giorni più divertenti che abbia mai avuto su un set. Prima di tutto, quando sono arrivata in sala trucco, ho visto Lena che parlava con altre persone, mi ha dato un’occhiata ed è tipo corsa via da quel gruppo, mi ha abbracciato e mi ha detto “Kimiko! È fantastico vederti!” L’intera esperienza di ripresa è stata molto simile a quando sei a scuola e fai un video divertente con gli amici, c’era pochissima pressione. Lei è stata molto generosa ed una persona molto confortevole da avere intorno. Quindi ci ha dato spazio per giocare e divertirci, e Jack è semplicemente un ragazzo dolcissimo e carinissimo. Sono la coppia più carina del mondo. Non posso dire abbastanza cose carine su di loro.
C’è qualche possibilità che possiamo vederti nella prossima stagione di Girls?
Oh, spero di sì! Non so se ci sarà una parte per me, ma lo spero. È così divertente lavorare con lei.
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