Sarò di parte ma Outcast è semplicemente magnifico, e migliora di puntata in puntata. Sono stati molto bravi nel ricreare le ambientazioni della scena del penitenziario che vediamo nel fumetto, comprese le sensazioni che provoca. La parte recitativa è stata assolutamente perfetta, nel corso degli episodi c’è stato un crescendo della caratterizzazione dei personaggi, cominciamo pian piano a scoprire le loro paure, i dubbi, le incertezze, i ricordi, e questo non fa altro che infittire il mistero. Ad essere più importanti, però, sono i loro scopi, che sono dettati da questo bagaglio emozionale che si portano dietro. Ma anche se ognuno di loro persegue uno scopo diverso, alla fine vogliono tutti la stessa cosa, essere felici.
Kyle vuole riavere indietro la sua famiglia a tutti i costi, e lo dice chiaro e tondo. Quello che lui cerca disperatamente sono delle risposte, soprattutto una, se la sua famiglia è al sicuro insieme a lui. Questa sua assennatezza lo rende una preda facile per il demone, anche se a quanto pare a loro non piace essere definiti così, che ha preso possesso del corpo di Blake (interpretato magnificamente da Lee Tergesen), a cui basta un attimo per capire il punto debole di Kyle e sfruttarlo a suo beneficio. Blake, in quanto demone, si diverte a provocarli e Kyle non ci mette molto a fare il suo gioco e a passare alle maniere forti. Come abbiamo visto, la violenza fisica fa parte dell’esorcismo, tanto che non risparmia nemmeno i bambini. Ma verso Blake, Kyle ci mette qualcosa di più. Essere vicini a una risposta e sentire che ti sta sfuggendo dalle mani, può essere molto frustrante, e forse è per questo che tira fuori una rabbia profonda, che ancora non avevamo visto completamente. L’esorcismo non riesce, il sangue di Kyle sembra non sortire l’effetto sperato, e non gli rimane che andarsene con tutte le sue domande.
Anderson, che per esperienza sa benissimo come si comportano i demoni, cerca in tutti i modi di avvertire Kyle, ma non ci riesce. In parte perché contemporaneamente lui sta combattendo contro i suoi demoni personali, perdere la foto del figlio lo rigetta in quel vortice di emozioni che lo legano alla famiglia alla quale ha rinunciato, anche Blake lo intuisce e questo non fa altro che destabilizzarlo, costringerlo a interrogarsi sulla sua fede. Lui cerca la conferma che la scelta fatta sia la cosa giusta, per questo è così ansioso di eseguire l’esorcismo. Ma la ferita è ancora aperta e quindi disperato va a cercare la foto perduta del figlio, che solo uno scherzo del destino non gli fa trovare.
Lo scherzo il destino lo fa anche a Megan. Mentre si reca a lavoro vede una persona, che poi scopriamo essere Donald Hamel (Scott Porter), che improvvisamente riporta a galla ricordi orribili. La paura che si impossessa di lei è talmente tanta che sembra vederlo dappertutto, ma lei, che è un tipino alquanto tosto, decide di affrontarla e riesce ad intercettarlo in un motel. Nella sua camera scopre che Donald la controlla tramite internet, e questo la terrorizza ancora di più tanto che non riesce a toglierselo dalla testa nemmeno nel talamo nuziale. Chi sia costui non si sa, ma cosa le abbia fatto è alquanto intuibile. Megan, madre, moglie e sorella perfetta, carismatica e intelligente nasconde un passato di violenze, che sembra ancora non aver superato.
Le ombre e il mistero che avvolgono Rome sembrano espandersi. Se prima pensavamo che fosse la presenza di Kyle, e anche lui la pensava così, ad attirare i demoni per chissà quale motivo, ora questa ipotesi decade. I demoni non ci sono solo a Rome. Che ci sia più di un Outcast in giro per il mondo? A detta di Blake, l’Outcast non è altro che una persona che viene tagliata fuori a livello sociale, e il mondo ne è pieno, ma non è chiaro cosa le renda effettivamente degli Outcast, cioè avere il potere di cacciare i demoni, almeno sembra, ma anche, da quanto abbiamo capito, di attrarli. Forse Kyle ha acquisito questo potere abitando per tanto tempo con un demone o forse è solo un prescelto, fatto sta che il ragazzo è più confuso di noi in materia, complici anche i demoni che vogliono a tutti i costi che lui sappia poco.
Che ci siano delle risposte o no, poco importa. Outcast, in pieno stile Kirkman, non è in realtà una serie sulle possessioni, ma sulle ombre dell’animo umano delle quali i demoni si nutrono.
Vi do appuntamento alla prossima settimana e vi invito a passare alla pagina Outcast – Italia.