E anche questa è andata. Il finale della prima stagione di questo show sulle possessioni, che ci ha tenuto compagnia in quest’estate di olimpiadi e colpi di stato, è stato mandato in onda. Sinceramente devo dire che mi aspettavo qualcosa di più, non è successo nulla di eclatante, le grandi domande continuano ad avere risposte da un milione di dollari e gli abitanti della cittadina di Rome continuano ad essere inquietanti. Anche se devo ammettere che la puntata, girata da Loni Peristere (Banshee e American Horror Story), è effettivamente in linea con il resto della stagione, cioè non vuol dire che Kirkman non potesse darci qualche soddisfazione in più, non pretendevo certo un finale come quello della sesta stagione di The Walking Dead, ma nemmeno questo. A parte la scoperta che Amber Barnes (Madeleine McGraw) ha ereditato (quelli che sembrano) i poteri di del padre, ma questo era abbastanza intuibile anche se non scontato, l’episodio è stato decisamente scarno di colpi di scena.
Nessun cliffhanger, nessun sconvolgimento della trama, nessun filone narrativo interrotto all’improvviso, niente di niente. Tutto è andato come doveva andare, in modo un po’ noioso e banale. Ma la serie rimane, a mio parere, una delle migliori rivelazioni dell’estate, seconda solo a Stranger Things. Una sola puntata non può certo inficiare un’intera stagione, che comunque è stata ricca di episodi bellissimi, ma in qualche modo è come se la prima stagione abbia perso il suo charme con un finale del genere. Un po’ come quando il mio maestro di danza dice “potete fare anche tremila giri, ma se finite male avrete rovinato tutta la performance“, questo è quello che ho provato guardando la puntata.
Ma cosa abbiamo imparato/scoperto da questa prima stagione? Prima cosa che in qualsiasi serie scritta da Kirkman c’è una ragazzino brutto e stupido che peggiora solo la situazione, secondo poi… no scherzo, anche se è vero. Sappiamo che nessuno è immune a queste possessioni, tranne Amber e il padre (almeno credo), che queste entità, perché ormai è svanita anche la certezza che siano demoni, appartengono a un altro mondo (a detta di Sidney, uno dalla quale proviene anche Kyle) e che vengono attirate nella nostra dimensione proprio da Kyle, come se fosse una piccola luce nell’oscurità (la This Little Light del titolo, anche se credo si riferisca più ad Amber), che viene anche definito Outcast. Perché venga chiamato proprio così è una delle grandi mancanti risposte, non si sa se è perché è l’unica cosa che queste entità riconoscono o perché ha realmente vissuto come un’emarginato, fatto sta, che almeno a livello nominale, è famoso nel loro mondo.
Abbiamo scoperto che solo Kyle è in grado di eseguire l’esorcismo e che le tecniche del Reverendo non funzionano. A seconda poi della durata della possessione, l’esorcismo ha degli effetti collaterali. Infatti, dato che queste entità con il tempo si fondono con l’essenza dalla persona posseduta, quando si pratica l’esorcismo, insieme all’entità, si strappa via anche quella parta con cui si era fusa, risultando poi nel coma della persona, e ancora non è chiaro che fine facciano una volta cacciate da un corpo. Ci sono anche casi in cui la possessione dura da talmente tanto tempo che è impossibile praticare l’esorcismo.
Con queste premesse, cosa dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione? Sinceramente non lo so. La scena di chiusura in cui Amber e il padre vengono accerchiati da quelle che sembrano persone possedute, lascia spazio a ben poche congetture. Sicuramente ritroveremo una Megan a pezzi, e un Reverendo che sta anche peggio, ma gli altri personaggi sono avvolti dalla nebbia in Val Padana. Non so cosa Kirkman abbia voluto intendere con quel fotogramma finale. Forse che Amber e Kyle sono in pericolo? Ma questo lo erano anche prima. Forse che sta per iniziare il fantomatico The Merge (altra grande domanda rimasta senza risposta)? Potrebbe essere. Ma la verità è che ci tocca aspettare la seconda stagione, o qualche spoiler invernale.
Nel complesso ritengo che l’adattamento televisivo del fumetto di Outcast (Kirkman e Azaceta) rispecchi in pieno, a volte va anche oltre, la storia cartacea. L’attenzione ai minimi dettagli inquietanti e la bravura recitativa del cast, hanno avuto come effetto una prima stagione ricca ed entusiasmante.
Vi saluto e come sempre vi invito ad esprimere i vostri pensieri a riguardo, e a passare alla pagina Outcast – Italia.