“The Garrison Commander” ha segnato un trionfo per Tobias Menzies, acclamato dalla critica e dal pubblico per la sua stupefacente interpretazione di Black Jack Randall. È stato anche il primo episodio veramente violento della serie tv, almeno fino ad ora. Anche i più scettici ormai devono essersi ricreduti, Outlander non è solo la storia di una donna moderna che viaggia indietro nel tempo e incontra un highlander irresistibile di cui non può fare a meno di innamorarsi. La Scozia del XVIII secolo è un posto che può essere anche molto pericoloso, specialmente con tipi come il capitano Randall in circolazione.
All’inizio però il subdolo team di autori della serie ci ha fatto sentire al sicuro, quando Claire (Caitriona Balfe) viene bene accolta dalla guarnigione inglese e il loro colonnello si beve ogni parola che esce dalla bocca della sua ospite. Inverness a questo punto è così vicina che possiamo quasi assaporare il senso di soddisfazione e di vittoria che si emana da Claire. E poi ecco che fa il suo ingresso sulla scena il protagonista indiscusso di questo episodio, il capitano Randall, il quale, nonostante sia inviso ai suoi superiori, è un eccellente manipolatore e le speranze di Claire vengono distrutte una ad una: prima perde il favore del colonnello per delle parole troppo avventate pronunciate nella foga del momento e che sono una diretta conseguenza del suo odio per l’antenato del marito. Una volta sola con Jack Randall conosciamo fino in fondo la misura della sua depravazione quando racconta dei suoi trascorsi con Jamie (Sam Heughan).
Ma Claire non si arrende, il racconto è terrificante, ma lei non può fare a meno di cercare qualcosa del suo amato Frank in Randall, un lato umano. Un’umanità che sembra quasi toccare e portare a galla, nonostante l’evidente soddisfazione che prova quest’uomo di fronte alla sofferenza altrui, specialmente se causata da lui stesso. Ma le sorprese non finiscono qui, in un’epoca in cui la cavalleria e il senso dell’onore rappresentano le due caratteristiche più importanti per un uomo che possa definirsi tale, Randall fa l’impensabile: colpisce Claire in pieno stomaco con un pugno bene assestato che farebbe barcollare anche un uomo ben piantato.
E poi, quando Claire rifiuta di dargli le risposte che cerca, non esita a comandare ad un suo subordinato di prenderla a calci. Una violenza inaudita. A questo punto sia noi spettatori sia Claire siamo sicuri che non c’è più alcuna possibilità di salvezza per l’anima di Randall. Per fortuna, quando le cose si mettono veramente male e Randall è intenzionato ad iniziare sul serio a interrogare Claire, Dougal (Graham MacTavish) interviene e si porta via la nostra protagonista distrutta fisicamente ed emotivamente. Fino ad ora lo zio di Jamie è stato un personaggio ambiguo, chiaramente sospettoso della sua ospite, la cui debole storia per giustificare la sua presenza in Scozia fa acqua da tutte le parti, ma dopo una visita alla fonte di San Nian e grazie alla superstizione, Dougal è finalmente persuaso che Claire non sia una spia inglese, suppongo che anche il fatto di essere torturata in quel modo da Black Jack abbia contribuito non poco.
La risposta a tutti i problemi di Claire e Dougal è un matrimonio che renda Claire scozzese e per questo intoccabile dalla guarnigione inglese, a meno di avere prove concrete che la legge sia stata infranta. Il prescelto per essere il marito in questa felice occasione è Jamie. E qui si interrompe la puntata, lasciando tutte le fangirl del mondo in trepidante attesa della prossima settimana.
Bellissimo episodio. Innanzitutto non si può non lodare Tobias Menzies per la sua bravura nel doppio ruolo di Frank e Black Jack. Frank è un personaggio che non si riesce ad amare perché è il rivale di Jamie nel cuore di Claire, ma non si può nemmeno odiare perché è un uomo buono e giusto che ama sinceramente sua moglie e sarà rimasto devastato dalla sua scomparsa, in un certo senso è un uomo da compatire per il destino avverso. Mentre Black Jack è un personaggio che si può solo odiare, un sadico che non fa mistero di trarre un piacere smisurato nel torturare gli altri. È chiaro dall’espressione di Claire quando scopre fino a che punto è stata ingannata da Black Jack, che lei è confusa da quanto i due uomini siano uguali esteriormente e diversi dentro. Forse mi sarebbe piaciuto vedere un paragone maggiore tra i ricordi di Frank e la realtà di Jack penso che sarebbe stato interessante anche per capire fino a che punto sia doloroso per questa donna vedere un volto tanto amato in un uomo che fa di tutto per essere odiato.
Si è visto poco di Jamie, ma quello che si è visto è stato superlativo. Il modo in cui affronta il suo avversario è motivo di ammirazione anche per lo stesso Randall. Il coraggio, il dolore e il disgusto erano chiaramente visibili in ogni fotogramma. Certo però quello che è più rimasto impresso nella mente di tutti e magari anche scioccato quelli di voi che non hanno letto i libri è la dichiarazione di verginità di Jamie, cosa che ha sconvolto non poco anche la stessa Claire.
Negli anni, questa dichiarazione di purezza ha diviso i fan dei libri (il primo libro è stato pubblicato in Italia nel 2003, immaginatevi le polemiche che possono aver avuto luogo in dieci anni…). Alcuni lettori pensavano che fosse poco credibile trovare un Highlander vergine alla “veneranda” età di 24 anni, io invece l’ho sempre trovata un’idea originale e assolutamente in linea con il personaggio. Anche se fino ad ora è stato quasi un personaggio marginale nella storia, si è potuto notare fin da subito come il ragazzo sia intelligente e leale, coraggioso e abituato al dolore. Pur essendo giovane sappiamo che è finito in prigione per proteggere la sorella dalla violenza ed ha già una taglia sulla testa. Dopo tutto questo non è impensabile che lui, nonostante l’apparenza scanzonata, sia un ragazzo intelligente che non ha avuto tempo o opportunità per andare in giro a “divertirsi”, inoltre il suo senso dell’onore gli avrebbe impedito di approfittarsi di qualche ragazza.
Claire, invece, è molto frastornata dall’idea di questo matrimonio, dibattuta tra la fedeltà verso un marito non ancora nato e la paura di finire nuovamente tra le grinfie di Randall, una scelta non facile. Il rigirare e toccare continuamente la sua fede, mentre legge il contratto di matrimonio tra lei e Jamie è un chiaro segno del tormento interiore che sta affrontando. Claire è una donna molto leale, ma anche pratica, cosa che le ha permesso di adattarsi alle Highland meglio di altri, quindi, sentendo di non avere altra scelta, si prepara al suo secondo matrimonio con l’aiuto di un goccetto di whisky.
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So che siete tutti ansiosi di vedere il prossimo attesissimo episodio e quindi non mi rimane altro che darvi appuntamento alla prossima settimana con il promo di “The Wedding”:
L’angolo del lettore
Come sempre, fate attenzione ai possibili spoiler se non avete letto almeno il primo libro della saga di Diana Gabaldon.
Quante cose da dire su questo episodio! Innanzitutto stupendo. La scena della flagellazione è stata dura da guardare, tanto quanto da leggere. Mi è piaciuto molto che abbiano cambiato il narratore della storia, nel libro se ricordate è Dougal a raccontarla a Claire, mentre farla rivivere da Randall ha aggiunto molto più pathos e ha permesso di rendere il personaggio veramente odioso. Visivamente è stata una scelta molto più azzeccata. Solo una cosa mi è dispiaciuto non vedere, perché nella mia mente ho immaginato la scena più volte, quando durante la prima serie di frustate Jamie piega con cura la camicia tutta sporca e logora, come se fosse quella più pregiata, e l’appoggia per terra per poi dirigersi deciso verso il palo. Capisco la necessità di dover condensare la scena, oggettivamente non potevano fare un’ora di episodio in cui si vedeva solo Jamie che viene frustato, però avrebbero potuto unire le due cose, invece di fargliela piegare normalmente. Credo che avrebbe reso ancora meglio il carattere orgoglioso e testardo del nostro eroe. Inoltre è mancato anche il rispetto che i soldati provano per il coraggio dimostrato da Jamie durante la prima serie di frustate, forse facendo vedere anche quello sarebbe stato più chiaro anche l’accanirsi di Randall contro Jamie, perché sia così ossessionato da lui anche andando avanti nella serie. Cosa lo avesse tanto impressionato di questo prigioniero.
Sono onestamente anche colpita dal ritmo dell’episodio, che questa volta mi è sembrato molto più incalzante e veloce di quello a cui siamo stati abituati nelle precedenti puntate e ormai credo che non possa fare altro che aumentare, considerando il fatto che siamo quasi a metà prima stagione, ma non siamo ancora vicini a metà libro. E dal matrimonio in poi è un susseguirsi di eventi: imboscate, fughe, streghe, intrighi politici, Lallybroch, la prigionia e la Francia. È impensabile che abbiano potuto tralasciare anche solo uno di questi avvenimenti, quindi non posso fare a meno di pensare che da qui in poi Outlander si dimostrerà un’avventura ancora più straordinaria di quanto non sia stata finora.