Questo undicesimo episodio mi è piaciuto molto, forse è quello che ho preferito fin’ora dell’intera stagione. Ha molti punti di forza che vanno dalle ambientazioni tropicali all’avventura, momenti che ti fanno sorridere e altri molto dolci ma non stucchevoli. Insomma, non riesco a trovare un qualcosa da ridire su questo episodio che ho visto davvero con piacere, senza momenti di noia come mi era capitato talvolta con le scorse puntate. Un piacevole miscuglio di Outlander con film quali Laguna Blu e Pirati dei Caraibi, gli elementi ci sono tutti e si combinano in maniera perfetta ed impeccabile.
Il personaggio di Claire mi ha lasciato piacevolmente sorpresa per come si è mossa. E’ in generale una donna che apprezzo ma che in alcuni momenti ha detto e fatto cose che mi hanno lasciata perplessa. In questo episodio no, l’ho apprezzata dall’inizio alla fine. Mi è piaciuto il sangue freddo e la forza (unita alla disperazione), della prima parte dove si è trovata ad affrontare un’isola caldissima e deserta, da sola, senza mezzi o aiuti a sua disposizione. E’ una donna del ventesimo secolo, non dimentichiamolo, abituata a pensare ai tropici come a una meta di vacanze e non come a un luogo selvaggio e potenzialmente letale e lei ha saputo muoversi benissimo in questo ambiente pieno di insidie. Ha acceso un fuoco da sola, ha trovato la poca acqua disponibile dove c’era, ha avuto un notevolissimo sangue freddo mentre il serpente le strisciava addosso (ciaone, io sarei morta). In extremis ha avuto la fortuna di essere salvata da un eccentrico e strambo tizio, che vive con la suocera nella foresta tropicale, padre Fogden. Le loro scene mi hanno strappato più di un sorriso. Abbiamo davanti un uomo fondamentalmente buono, un po’ bacato nel cervello ma dal cuore d’oro. Un bel personaggio che mi ha fatto pure tenerezza quando nel finale piange la sua capretta in quel modo tanto buffo.
Ho apprezzato molto pure Jamie. La cosa che gli rimprovero è il suo essere a volte troppo melenso e stucchevole ma in questo episodio è stato perfetto: coraggioso, sensibile, dolce, ma anche molto ironico. Lasciati da parte i discorsi romantici che per carità, fan piacere ma dopo un po’ stufano quando diventano troppi, il bello di un amore sta negli sguardi, nella convivialità, nella complementarietà e anche nel cameratismo. E l’abbraccio fra Jamie e Claire quando si ritrovano e tutto ciò che segue dopo, racchiude tutto ciò. Amore nel ritrovarsi, ma anche le battutine, profonda confidenza, lo scherzare su quel letale strumento di tortura che è una siringa con l’antibiotico. Questo fa un amore un qualcosa di palpabile e vero, più che mille frasi sdolcinate. Anche la passione che scaturisce fra loro nasce da una profonda intimità e conoscenza l’uno dell’altra e quasi per gioco, per scherzo dopo l’iniezione fatta a Claire per la febbre. Queste, personalmente, sono le scene d’amore che mi scaldano il cuore.
Molto belli anche i loro sguardi a Fergus e Marsali mentre si stanno sposando. A parte la scena carinissima e davvero ironica in alcuni frangenti, erano due genitori orgogliosi che vedevano dei figli sposarsi. Bellissimo il momento in cui Jamie da il suo cognome a Fergus e trovo che anche il personaggio di Marsali stia uscendo molto bene.
Per concludere, un gran bell’episodio, uno dei migliori a mio avviso fin’ora. La fine della stagione si avvicina e mi auguro che si manterrà agli stessi livelli raggiunti in questa puntata pressoché perfetta.
Come al solito, saluto con piacere le pagine La Gazzetta di Outlander Il Mondo di Jamie & Claire – The Italian Fangroup Blends of Scotland, Ireland, UK: Ladies’ perfect tea Caitriona Balfe Italian Fans