Serial Crush Innamorati delle serie tv!
Per la prima volta, oggi, in Serial Crush abbiamo deciso di dedicare un po’ di spazio ad un gangster drama inglese molto bello e meritevole: Peaky Blinders. In uno dei momenti più importanti dell’anno scorso eravamo rimasti a chiederci chi avrebbe sposato il pericoloso Tommy Shelby e proprio come ci aveva promesso Steven Knight, il creatore dello show, questa terza stagione si apre con la risposta questa domanda. La fortunata è… [RULLO DI TAMBURI]…
Grace Burgess, l’ex agente del governo.
Ammettetelo, voi come me, ci siete rimasti male. Personalmente avrei preferito l’altra pretendente al titolo: la vivace allevatrice di cavalli, May Carleton. Invece ci dobbiamo tenere quella pigna in culo di Grace anche per quest’anno.
Ormai sembra diventato canonico il salto temporale di due anni a inizio di ogni stagione e quindi eccoci catapultati nel 1924, nel giorno del matrimonio tra Tommy e Grace, lei rigorosamente vestita di viola e con il velo nero di rito visto che i due hanno già un figlio bello grandicello di quasi due anni. Non posso dire di essere completamente sorpresa dalla scelta di sposare Grace, d’altronde lei era incinta di suo figlio e credo sia naturale voler dare al bambino un padre e una madre, questo tuttavia non mi impedisce di rimpiangere un po’ May. Le cose sembrano andare bene per Tommy, visto che il ricevimento di nozze viene tenuto nella nuova villa di campagna degli sposini, [#DueCuoriEUnaCapanna insomma] con tanto di dipinto di Tommy e il suo cavallo al centro del salone principale [#KitschIsTheNewMafiaStyle].
Non potrebbe essere Peaky Blinders, tuttavia, se tutto filasse liscio come l’olio e quindi, nonostante i monologhi intimidatori verso i membri della sua famiglia/banda criminale, gli avvertimenti, le minacce, i problemi iniziano praticamente già dal primo momento. Grace si dimostra la solita rompiballe e 30 secondi dopo essersi sposata comincia a fare la paternale a Tommy su quanto vorrebbe che lui portasse i “propri affari” verso la legalità. Inoltre i Peaky Blinders sono quello che sono e non fingono di essere diversi, questo li porta a fare una festa di matrimonio in grande stile, lo stile degli Shelby.
La parte più interessante riguarda sicuramente una delle ultime frasi del finale dell’anno scorso: “Mr Churchill has a job for you“, quale sarà mai il lavoro che Winston Churchill ha affidato ad un uomo come Tommy Shelby? E perché soprattutto gli serviva un uomo così quando aveva un intero dipartimento di servizi segreti a disposizione? Gli intrighi politici sono sempre stati parte integrante di Peaky Blinders, visto che gli Shelby sono da sempre coinvolti con i Fenian (i nazionalisti irlandesi), ora invece Churchill ha ordinato loro di vendere armi ai realisti Russi per lanciare un contrattacco contro i Bolscevichi rossi. Un bel intrigo! E anche se questa nuova operazione lo disturba nel giorno del suo matrimonio, quando arrivano i russi, la famiglia Shelby guadagna anche la bellezza di 10000 sterline per il disturbo, direi che tutto sommato è stata una giornata proficua. E quando, negli istanti finali, vediamo la ricchezza accumulata, possiamo solo dire che questa giornata proficua è stata solo l’ultima di moltissime altre. L’intrigo politico, però, non si trova solo al di fuori della famiglia Shelby, infatti abbiamo sempre saputo che il cugino Michael fosse un tipo ambizioso, ma ora ha aggiunto a questa ambizione anche una sorta di atteggiamento e un tono che alla lunga potrebbero essere problematici per la leadership di Tommy. Riusciranno a mantenere l’equilibrio in cui si stanno giostrando o c’è una faida familiare nel futuro dello show?
E infine, commentando uno show come Peaky Blinders, non posso non parlare di uno degli aspetti che lo hanno reso così famoso: il perfetto connubio tra lo show e la sua colonna sonora anacronistica, ma sempre perfetta. Come sempre c’è la bellissima intro Red Right Hand by Nick Cave & The Bad Seeds che era accompagnata in questo episodio dalla romantica Breathless nel montaggio del matrimonio, un po’ di Arctic Monkeys non fa mai male e non è passata inosservata nemmeno You & Whose Army dei Radiohead.
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