Peaky Blinders continua a dare un meraviglioso spettacolo, con un secondo episodio che mantiene la linea introdotta nella premiere di stagione. Signore e signori, che la guerra a Birmingham abbia inizio.
Il ritorno degli Shelby a Small Heath ha fatto un gran bene alla serie TV. Ritorniamo in ambienti meno lustri ma che conservano la vera essenza di Peaky Blinders. Incontriamo di nuovo e con grande piacere le persone che gravitavano intorno agli Shelby nelle prime due stagioni e, finalmente, vediamo anche Finn prendere posto al tavolo delle decisioni.
Questo episodio si incentra principalmente sugli effetti della sparatoria dello scorso episodio, che è costata la vita a John e che lascia Michael gravemente ferito. Tra questi effetti figura sicuramente un’alleanza improbabile che segna l’ingresso in scena dell’attesissimo Aidan Gillen nel ruolo di Aberama Gold, sicario irlandese ingaggiato da Tommy nella lotta contro la mafia italiana. Gillen fa sempre la sua porca figura in ruoli di questo genere e, sin da subito, ci affascina anche nei panni di Aberama. “We don’t need good men, we need bad men”, è con queste parole che Tommy presenta il personaggio e Aberama non vuole venire meno alla reputazione che lo precede. Gli Shelby e i Gold hanno dei trascorsi che Aberama non ha dimenticato – queste famiglie tendono a portare rancore molto a lungo – ma questi screzi del passato sembrano momentaneamente messi da parte.
Aberama appare per la prima volta in relazione al funerale di Johnny Boy. Tommy, che come sempre si dimostra essere abbastanza multitasking, utilizza il funerale del fratello per tendere una trappola ai suoi nemici. Nel farlo, però, allestisce un funerale gitano in piena regola, bruciando il fratello insieme alle carovane, rendendolo cenere proprio come lui voleva. Avvolti tra i fumi del falò, Tommy dà il suo saluto finale al fratello, condividendo la storia che sta dietro alle parole che sentiamo ripetere dalla prima puntata di stagione.
La scena migliore di questa puntata di Peaky Blinders, però, ce la regalano sicuramente Tommy e Luca. Il confronto tra i due arriva molto prima di quanto immaginassimo e, ad essere onesti, non è nemmeno dei toni che sospettavamo. Tale incontro dà il via ufficiale alle vendetta che da entrambe le parti sentono di dover ottenere e ne stabiliscono anche le regole: niente civili e bambini e niente polizia. Luca Changretta dimostra tutta la superiorità della sua organizzazione rispetto a quella dei Peaky Blinders. Riesce ad entrare nella fabbrica di Tommy, riesce a privarlo dei proiettili della sua pistola ed il tutto senza che lui se ne accorgesse. I Peaky Blinders non hanno mai affrontato dei nemici del genere e Tommy se ne sta rendendo conto. Cillian Murphy e Adrien Brody sono magnifici nei loro ruoli e, ancora una volta, mi ritrovo a sbavare per l’elegantissima strafottenza che Adrien attribuisce al suo personaggio. Luca ci tiene a precisare che avrebbe potuto uccidere Tommy nel sonno senza che lui se ne rendesse conto, ma non è così che funziona la vendetta. Tommy deve sapere chi lo sta uccidendo, deve sapere che prima di lui perderanno la vita tutte le persone che più ama e che, solo a quel punto, sarà il suo turno, solo a quel punto la vendetta si sarà consumata.
La guerra è quindi iniziata e per riuscire a vincerla Tommy ha dovuto fare pace – o, quantomeno, raggiungere una tregua – con la sua famiglia. Michael sembra riuscire a dare il giusto scossone che serviva a Polly per tornare in sé e, nonostante la strada del perdono sarà molto lunga e forse non verrà mai percorsa fino in fondo, il fatto che sia disposta a collaborare con Tommy farà sicuramente la differenza all’interno di questa guerra. Da subito la sua risolutezza e intuitività dà i buoni frutti.
Peaky Blinders è incominciato con il botto e sta continuando sulla stessa strada. Nonostante “Heathens” non abbia un cliffhanger dello stesso impatto di “The Noose”, l’episodio ha il medesimo impatto; questo è quello che succede quando una serie TV non ha bisogno di grandi colpi di scena continui per mantenere il pubblico incollato allo schermo.
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