Peaky Blinders – Recensione 4×03 – Blackbird

Peaky Blinders arriva a metà strada nella corsa verso la fine della stagione e lo fa con un’ora di televisione intrisa di tristezza, fantasmi del passato e inaspettati tradimenti.

I fantasmi del passato continuano ad attanagliare molti dei personaggi di Peaky Blinders, rendendo il loro percorso sempre più tortuoso e, essenzialmente, difficile.
Scopriamo qualcosa di più su Tommy e sul “dolce ragazzo” che era prima di andare in guerra, sul suo primo amore e sull’idealismo che lo spingeva a volere un mondo migliore. Un Tommy decisamente diverso rispetto a quello che vediamo adesso. La Grande Guerra combattuta sul fronte francese e le continue guerre che combatte quotidianamente a Birmingham, lo hanno reso un uomo disilluso, pragmatico e, come si definisce lui stesso, un uomo di affari. Insomma, lo rendono qualcuno che non ha spazio dentro di sé per gli idealismi della giovinezza.
Ciò nonostante la conversazione avuta con Jessie Eden e questo tuffo in un passato lontano lo scuotono a tal punto da portarlo a rivangare promesse perdute di una Birmingham più vivibile – il tutto, poco dopo aver illuso se stesso e Lizzie che tutto ciò che è avvenuto in quel luogo di ricordi non riguarda interamente il suo passato.
In Blackbird Tommy si è occupato molto più del passato che del presente, ma la cosa sembrava essere nell’aria già dallo scorso episodio. Gli eventi della Grande Guerra ed il modo in cui hanno influenzato la vita di coloro che vi hanno preso parte tornano a diventare una tematica importante in Peaky Blinders, vuoi per ricordare delle promesse fatte in punto di morte (come ci viene detto durante il funerale di John), vuoi per simboleggiare il punto di rottura con un passato davvero molto remoto.

Anche Michael si ritrova a fare i conti con il suo passato e, anche nel suo caso, si tratta di un passato che lo vedeva molto diverso da come è adesso. Sua madre adottiva va a fargli visita, portandosi con sé la prospettiva di una vita più semplice e genuina (simboleggiata dalla mela del frutteto), il caro ricordo del fratello che sente la sua mancanza e la notizia della morte del padre. Anche in questo caso Michael si scopre scosso dalla visita, al punto tale da chiamare “Pol” l’altra madre. Che stia pensando di abbandonare la vita di adesso? Insomma, al posto suo chi non lo farebbe?!
Sicuramente la madre adottiva ha ogni diritto di preoccuparsi per il figlio che ha cresciuto e ricordargli di avere sempre un’alternativa alla vita pericolosa che sta conducendo, ma conoscendo Polly dubito fortemente che sia disposta a dividere il figlio con un’altra figura materna.

I demoni di Arthur, invece, hanno carattere più recente e, alcuni, hanno anche la tridimensionalità di un corpo in carne ed ossa. Essere il maggiore dei fratelli nonché colui che ha ucciso Changretta Senior lo investe di una responsabilità che lo schiaccia e lo devasta. Il suo bisogno di vendicare la morte di John ed essere la mano che premerà il grilletto che metterà fine alla vita di Luca serve anche come mezzo per alleviare la sua coscienza dal peso della responsabilità. Il conflitto interiore di Arthur, lo stesso che acquietava sotto fiumi di alcool e chili di droga, adesso si fa ingestibile e lo porta ad un vero e proprio crollo. Crollo gestito in maniera egregia da Linda, che ancora si conferma essere la vera colonna sulla quale Arthur può appoggiarsi. Ci soffermiamo sempre a parlare della bravura recitativa di Murphy o di Brody ma, come già è successo molte volte in passato, questo episodio mette in luce le immense doti recitative di Paul Anderson. Ha il dono di rendere il suo personaggio in molteplici sfaccettature, rendendo ogni sua performance ricca di sfumature in grado di spiegare la psiche del suo personaggio. L’ho adorato in questo episodio.


Proprio in relazione ad Arthur assistiamo al primo tradimento della puntata, quello di Tommy ai suoi danni. Appoggiando la possibilità che sia Aberama ad uccidere Changretta, Tommy volta a tutti gli effetti le spalle al fratello, privandolo dell’unica cosa che possa dargli un minimo di sollievo. Ma il tradimento più grande, che fa impallidire il gesto di Tommy, è quello di Polly, che baratta con Luca la vita di Tommy in cambio di quella di Michael, Finn e Arthur. Si tratta di un rischio calcolato oppure no? Se tal cosa fosse accaduta in qualunque altra circostanza avrei creduto fino in fondo che questo non poteva essere altro che un piano architettato da Polly e Tommy, ma a luce degli ultimi eventi mi risulta abbastanza difficile non prendere almeno in considerazione la possibilità che Polly voglia davvero tradire Tommy. Proprio in questo episodio di Peaky Blinder si fa luce su una grande verità riguardo tutti loro e cioè che quando odiano lo fanno per sempre. E Polly rappresenta così bene questa affermazione che saremmo degli stolti e non dare il giusto credito alla possibilità che voglia davvero vedere Tommy morto.
Inoltre, lasciatemelo dire, nel vederla nella scena finale insieme a Luca, il suo proposito iniziale di andare a letto con qualcuno di molto poco raccomandabile assume delle sfumature concrete (si usa l’espressione “andare a letto con il nemico” per metaforizzare il tradimento).

Considerazioni sparse

  • Il fascino di Adrien Brody continua a non avere rivali in Peaky Blinders (ma per poco ancora, visto che nel prossimo episodio tornerà anche Tom Hardy). Ammetto di aver sentito fino allo sfinimento le sue battute in siciliano. Lo amo.
  • Il povero Finn incarna alla perfezione ciò che sono gli Shelby prima che la corruzione e la delinquenza entri a far parte del loro mondo. Soffro nel vedere tanta purezza fare la fine dei suoi fratelli.
  • Lizzy e Tommy? Per favore, no. No. Abbiamo già percorso questa strada, basta.

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About Jeda

Top 5 : Banshee, Twin Peaks, Son of Anarchy, Homeland, Downton Abbey. Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv - che, in età infantile, erano cartoni animati. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio e i risultati si vedono: fuoricorso da circa mille anni, la sua preoccupazione principale è quella di riuscire ad essere in paro con i recuperi, almeno una volta nella vita. Le piace leggere, scrivere ed ha una passione quasi ingestibile per le cose oscene.

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