Person of Interest – Recensione 3×01 – Liberty

A settembre, si sa, ritornano tutti. Torna anche Person of Interest e lo fa con una buona première.

Dov’eravamo rimasti? Nel finale della scorsa stagione era successo un po’ di tutto: protagonista indiscussa era stata sicuramente la Mascìn e la sua “liberazione”. La Macchina è ora libera e autonoma, nascosta chissà dove. Come lasciava presagire sempre lo scorso finale, continua a fornire numeri sia al Governo – quelli cosiddetti rilevanti – sia a Reese e Finch, il team di quelli irrilevanti. La novità è il suo rapporto con Root. Avevamo lasciato la nostra psicopatica preferita in un istituto psichiatrico e la ritroviamo proprio lì, alle prese con improbabili sedute terapeutiche. Il personaggio, interpretato da una sempre bravissima Amy Acker, è la vera mina vagante della serie e nel finale d’episodio ci regala la scena migliore di questa première, con un discorso da brividi.

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Cosa voglia la Mascìn da Root è, per ora, il grande punto interrogativo di questo inizio di stagione.

Per un villain rinchiuso, un altro libero. Elias, salvato da Carter, è ora libero – sebbene nascosto in un magazzino – non solo di bere il suo Barolo, ma di fregare un po’ tutti e tornare ad essere l’unico boss di NYC. La scena in cui Scarface, fischiettando sulle note di Nina Simone, recupera i diamanti, lascia intendere proprio questo. Elias è il mio villain preferito, estremamente intelligente, gentile prima con Reese e Finch, ora con Carter, ma anche terribilmente crudele, ed il bel faccione di Colantoni è perfetto per la parte. Sono comunque molto curiosa di vedere come reagiranno Reese&Finch non appena sapranno che il boss è tornato e che soprattutto è stata Carter a salvarlo.

Carter, appunto. È quella che dal finale della scorsa stagione forse ne esce più devastata e che ora sta messa peggio di tutti: incastrata dall’HR, è retrocessa al ruolo di agente, ma continua, in silenzio, ad indagare sull’organizzazione mafiosa, in cerca di vendetta. Per quel che vale, la sua nuova divisa sembra avere un certo ascendente su Reese.

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Una delle novità di questa terza stagione è la preannunciata promozione a regular non solo di Amy Acker, ma anche di Sarah Shahi: la cazzutissima Shaw fa ormai parte della squadra, ma sebbene in questa première ci abbia regalato scene esilaranti e le battute più divertenti, rimango un po’ combattuta rispetto a questa scelta degli autori. Shaw è, appunto, cazzutissima, degna compare di Reese, affascinante sulla carozza e grezzissima mentre mangia la bistecca, ma dovranno essere bravi a non esagerare con le scene d’azione che da badass a ridicola il passo è breve.

A sottolineare la caratteristica comica della serie, oltre Shaw, ci pensa anche il nostro adorato Fusco: vederlo vestito da cocchiere (o folletto?) è valso l’intero episodio!

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Se vogliamo dirla tutta, è proprio lui a disinnescare la bomba e a salvare la giornata… insomma, noi Lionel lo esigiamo ad ogni puntata.

Il caso settimanale, quello del povero marinaio Jack Salazar, è stato ben costruito, interessante soprattutto per come si è incrociato con le storie dei protagonisti: le già citate scene di Scarface e Shaw, ma specialmente il parallelo con Reese, che come già visto in diversi episodi delle passate stagioni, si rivela alle “person of interest” non solo come un eroe, ma anche come un saggio consigliere.

È stata una première tranquilla (inizio a pensare che tutte quelle in cui si vede poco Emerson lo siano) forse prevedibilmente, visto il finale eccezionale della seconda stagione. Una puntata che apparentemente si ferma un attimo per mettere ordine e fare il punto della situazione, ma che in realtà tesse le fila per una stagione che, sono sicura, sarà spettacolare.

E noi non vediamo l’ora di gustarcela.

About msfrancesca

Classe 1988. Napoletana ma sogna di andare a vivere in Cornovaglia. Studia Lingue e Letterature Europee, quando non è impegnata a guardare serie TV. Odia descriversi.

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2 comments

  1. crepi il lupo!

  2. Puntata che doveva riannodare tanti fili, e forse per questo un po’ “spezzettata”, in alcuni frangenti. Però, sempre un gran bel vedere…
    Concordo con le perplessità su Reese&Shaw: se già prima lavoravano in maniera eccellente da soli, insieme rischiano di essere invincibili… E, non so, ma la Shahi mi sembra troppo carina per risultare credibile fino in fondo (sarò tacciato di “barillismo”, ora?).
    Sempre più folle e inquietante la povera Root…
    E sempre più mitico Fusco: la versione da cocchiere è stata geniale, così come tutte le scene e le battute che lo riguardano.
    Bentornato, PoI… e in bocca al lupo a voi 😉

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