Dubbi e misteri si alimentano nella mente dello spettatore di fronte ad una puntata come Q&A che, in linea con tutta la parte di stagione alle sue spalle, continua a mostrare gli stessi pregi e difetti (più o meno pesanti), portandoci con non poche perplessità verso la parte finale di stagione e sul come gli autori stanno decidendo di sviluppare il tutto.
Q&A, dopo la tetralogia e dopo un filler vecchio stampo, riporta Person of Interest sui suoi equilibri più consueti, presentandoci una parte di puntata più propriamente filler e una parte di puntata che sembrerebbe andare a sviluppare la trama principale, ecco il primo dubbio: il filler di fine puntata sembra essere molto legato alla storia principale e forse trasmettere un impulso, rispetto a quanto faccia in realtà la parte con la trama principale.
La storia non riserva in fondo grandi scossoni, forse nessuno, continua più che altro il lavoro di sistemazione di tutti i pezzi del puzzle che ormai va avanti da inizio stagione e che si sperava essere terminato una volta dato inizio alla trilogy.
La sorpresa più piacevole dell’episodio è come si decida di riconcentrare, dopo un solo filler, la lente di ingrandimento sulla storia principale: il ritorno di Claire Mahoney.
La giovane che avevamo incontrato nella seconda puntata di questa stagione chiede aiuto a Finch facendo ritrovare un nuovo volantino riguardante il gioco del Nautilus, gli operativi di Samaritan (Decima? Non si sa che fine abbia fatto la società di Greer e per quale motivo si sia sciolta, nominata una sola volta nella première) le danno la caccia.
Le parti del confronto fra Finch e Claire sono di buon livello sicuramente, ma alcun guizzo è presente né nella scrittura, né in particolar modo nella puntata, da chiave di volta della stagione quale poteva essere a bella puntata ma nel complesso piuttosto sciapa.
Se la svolta nella storyline della “guerra” fra la due macchine fosse stata rappresentata dal ritorno in scena di Claire Mahoney, sarebbe risultato a dir poco geniale e avrebbe dato molto più senso al lunghissimo tempo dedicato alle sezioni fra lei e Finch.
Ancora una volta però gli autori decidono di riposarsi sugli allori e di ripetersi svelando che Claire in realtà è diventata a tutti gli effetti un operativo di Samaritan, con l’obiettivo di rubare il portatile di Finch e anche (forse per sua stessa iniziativa, non possiamo saperlo) provare ad arruolarlo nelle schiere di Samaritan (davvero pensava che ci sarebbe in qualche modo riuscita?).
La scelta non risulta vincente, il primo motivo è quello sopra esplicato, l’altro è che a distanza di due puntate gli autori usano di nuovo lo stesso stratagemma come per Shaw: si pensava che fosse viva, poi morta, ma si scopre che è viva; Claire inizialmente si pensa che sia una vittima, poi Finch intuisce il fatto che possa essere un’agente, poi di nuovo si pensa che sia una vittima ed infine si scopre essere un’agente.
Bello è il fatto che la lotta contro Samaritan, in particolare, contro questo episodio, si intuisce quanto sia dovuta per lo più al tentativo di difendere il libero arbitrio di ogni singolo uomo, così ad una vista incantata di Claire di fronte ad una scuola che ha come didatta per la generazione da allevare Samaritan, abbiamo gli occhi pietrificati di Finch.
La parentesi finale dell’episodio, che collega la società del numero del giorno Anna, poteva anche essere tranquillamente glissata, ma gli autori hanno voluto puntualizzare.
Il personaggio del giorno di questo episodio è l’ennesima donna, dopo la scomparsa di Shaw in un modo o nell’altro l’episodio si è concentrato su una donna forte Controllo, Dani Silva (esperimento per un ulteriore ritorno in futuro?), Zoe Morgan, e oggi Anna; certo in questo caso è un semplice numero, ma le ultime tre presentano in fin dei conti diverse sfaccettature decisamente simili fra di loro e simili alle caratteristiche di Shaw.
La parte filler risulta anch’essa non entusiasmante, ma comunque valida.
Puntata dunque buona, ma che delude per quello che sarebbe potuto essere, ossia la chiave di volta per una storyline ormai pesante ed eccessivamente tirata per le lunghe come quella di Samaritan (sorge il dubbio che gli autori stiano andando addirittura un pochino alla cieca in questa stagione).
La preghiera è che per il finale di quest’anno si arrivi ad una resa dei conti, anche perché Nolan, essendo dalla prossima stagione televisiva impegnato con una nuova serie per HBO e con un film (il primo da regista), non è detto che possa dedicare più molto tempo alla sua creatura.
Per il resto, Amen, godiamoci le puntate se saranno di buon livello (come questa) e non pensiamo più di tanto alla storia e a dove andrà a parare.
Vi ricordo infine di visitare la pagina Person Of Interest ≈Italia Fans≈