Pilot Review – Beowulf: Return to the Shieldlands

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Beowulf: Return to the Shieldlands
è diventato uno degli show più costosi mai prodotti dal canale inglese ITV, ben 17 milioni di sterline per 12 (13? ancora non si è capito bene quanti, visto che alcune fonti dicono un numero, altre un altro…) episodi basati su una delle saghe letterarie inglesi più amate dal pubblico. Allo stesso modo del suo corrispettivo letterario questa è la classica storia del bene contro il male, con eroi e cattivi, combattimenti mozzafiato e incredibili inseguimenti, strane tribù e ancor più strane creature, battaglie sanguinose e il famoso – almeno per chi ha familiarità con il mito – mostro Grendl.

Come si intuisce dal titolo, lo show è ambientato nelle Shieldlands, un territorio paludoso e montuoso, e l’eroe nominale della storia è interpretato da un convincente Kieran Bew, già visto in Da Vinci’s Demons, assieme a lui troviamo il vincitore dell’Oscar William Hurt, Joan Whalley di Wolf Hall ed Ed Speleers, meglio conosciuto come il cameriere Jimmy in Downton Abbey. Un cast di tutto rispetto per questa imponente produzione inglese.

Beowulf3Beowulf è un uomo che è costretto a tornare nelle Shieldlands per rendere onore al suo padre adottivo morente dopo esserne stato cacciato, per motivi che vengono spiegati nel corso di questa prima ora. Ma le Shieldlands sono una terra dura e difficile in cui vivere, popolata non solo da uomini ma anche da leggendarie creature che non sono troppo amichevoli. Ma i problemi non si fermano qui. Anche la sua famiglia adottiva, specialmente la sua matrigna e il suo fratellastro, non vede di buon occhio il ritorno di Beowulf e fanno di tutto per mandarlo via al più presto, anche attentare alla sua vita.

La storia mostra tantissimo potenziale per tutti gli appassionati fantasy e anche per chi è digiuno di questi scenari, tuttavia una pecca di questo pilot (ma anche di molti altri) è che si perde nel presentare vari personaggi e situazioni senza introdurre veramente il fulcro della storia. Siamo talmente impegnati a conoscere i vari protagonisti e i vari mostri che occupano le Shieldlands che non capiamo veramente dove il tutto voglia andare a parare. Comunque non è una situazione irreparabile, direi anzi che potrebbe essere risolvibile già dal prossimo episodio, visto che ormai abbiamo acquisito la familiarità necessaria per portare avanti la storia senza intoppi. Inoltre, per quanto impressionanti, le scene dei combattimenti mancano di fluidità, nel senso che, secondo il mio parere, si vede la coreografia all’interno di esse. Ciò non credo sia dovuto ad una mancanza di bravura negli attori – che come abbiamo detto sono di primo ordine – soprattutto considerando che il protagonista, Kieran Bew, a 14 anni era nella nazionale inglese di scherma. Ritengo che la colpa di questa impressione sia della regia, non proprio bellissima in questo pilot e del montaggio di alcune scene di combattimento che vengono tagliate in modo anomalo.
Quello che invece funziona è il cast, bravissimo, e le ambientazioni, gli scenari, davvero belli, suggestivi e selvaggi. Devo dire che sono fatti benissimo i titoli di testa dello show: intriganti e adatti al mito che vanno a presentare.

Quindi Beowulf: Return to the Shieldlands vale la pena guardarlo? Chiaramente dipende dal vostro gusto personale, non è un prodotto particolarmente impegnato né impegnativo, almeno a giudicare dal primo episodio possiamo dire che è perfetto come passatempo, buoni anche gli effetti di computer grafica che rendono il tutto molto godibile. Probabilmente non sarà il prossimo capolavoro inglese, ma un’occhiata vale la pena dargliela, in fondo nemmeno la prima puntata di Game of Thrones era memorabile…

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