Siamo arrivati al giro di boa della terza stagione di Poldark e lo facciamo con un episodio pregno di forti emozioni. Nonostante Poldark si ripeta nella storyline di background (quando è la miniera, quando il contrabbando, quando la povertà, quando tutte queste cose insieme, tali sono tematiche già affrontate dalla serie), le conseguenze di queste vicende sono sempre diverse, così come lo è il sentimento comunque che aleggia nell’episodio. In questo caso, più che vedere la disperazione della Cornovaglia e vedere Ross e Demelza lavorare l’uno alle spalle dell’altro per trovare la soluzione migliore, possiamo assistere ad una bellissima collaborazione di tutti i personaggi, che alla fine porta ad un risultato più che positivo. Demelza e Ross danno il meglio di loro stessi quando uniscono le forze ed era ora che lo capissero. Nella mia scorsa recensione ho parlato di come Ross e Demelza mi piacessero sempre di meno insieme a causa delle continue disavventure che li vedono come protagonisti e che li allontanano mettendo alla luce le rispettive mancanze verso l’altro, ma in questo episodio è stato davvero piacevole vedere l’esatto opposto: le diversità dei due, giocano a favore di un obiettivo comune. Sono questi i Romelza che ho amato e che voglio continuare a vedere, sono questi i Romelza che voglio shippare.
Chiaramente la povertà della Cornovaglia è una conseguenza della guerra che vede l’Inghilterra in prima linea contro la Francia, ma è anche una conseguenza dell’orgoglio di Ross: sapevamo che, nel momento in cui George aveva preso il suo posto come giudice ne avrebbe approfittato nel peggiore dei modi, ma adesso ne abbiamo l’assoluta e triste certezza. Da arrivista quale è, sfrutta la sua influenza per i suoi infimi comodi, usando il pugno di ferro contro i poveracci che non hanno di che vivere ed usando l’indulgenza contro i nobili che tanto ambisce ad eguagliare. Un comportamento del genere è totalmente conforme alla personalità di Warlagghen e ciò non ci sorprende, ciò che forse può sorprenderci è l’influenza che ha su Elizabeth.
È da due stagione che Elizabeth si guadagna l’antipatia dei fan per le più disparate ragioni, ma in questa stagione sta sicuramente superando se stessa. La sua frustrazione è più che evidente e non tanto dalle gocce che si concede sempre più spesso, ma dai suoi comportamenti verso Valentine in primis e, più in generale, verso chiunque voglia provare ad essere felice. In questo episodio, però, la sua cattiveria è stata appena mitigata da dei sussurri di coscienza che la spingono a correre ai ripari alle ingiustizie che lei stessa compie. Il tema dell’amore è sempre un tema molto scottante per lei e nel momento in cui Morwenna lo tira fuori, in lei emerge tutto il livore contro George.Il dualismo e l’insoddisfazione di Elizabeth iniziano a farsi sempre più preponderante e questo le conferisce una nota di interesse maggiore ai miei occhi.
Conosciamo uno dei personaggi più attesi della terza stagione, Osborne Whitworth. Il viscido Reverendo ha messo gli occhi sulla dolce Morwenna e, in combutta con George, si accorda per le nozze. Per quanto il personaggio sia odioso, il suo interprete ha compiuto un lavoro encomiabile, arrivando ad ingrassare più di dieci chili di sua spontanea volontà solo per rendere in maniera ancora più accurata l’idea che si era fatta del personaggio nel leggere di lui. Questo, forse, può farci apprezzare un poco di più un personaggio che arriverà a farci riconsiderare il termine “subdolo”.
Come se le emozioni non fossero abbastanza, in questo episodio possiamo finalmente assistere al bacio di Drake e Morwenna, reso ancora più desiderato da tutta la situazione che gira loro intorno. L’impossibilità della loro storia, non fa altro che renderla più bella e dolce. La freschezza del primo amore e la leggerezza che si porta dietro, è qualcosa di cui si sentiva la mancanza in Poldark, che fino ad ora ha portato avanti storie d’amore molto travagliate.
E che continua a farlo con Caroline e Enys, ancora lontani ed impossibilitati a viversi la loro storia d’amore. Quanto ancora dovremo aspettare? Non molto, ve lo posso assicurare, sebbene mi risulta un po’ difficile immaginare come possano liberare Enys (e con lui anche Armitage) dalla prigionia francese. In questo quarto episodio Enys si è fatto portavoce di scene molto struggenti e assistere al suo crollo emotivo di fronte all’ingiusta fucilazione di un suo paziente, è stato il picco massimo di dolore in questo episodio dagli sbalzi emotivi così altalenanti.
Ottimo quarto episodio per Poldark, il migliore di questa quarta stagione che, a questo punto, sembra destinata a migliorarsi ogni episodio di piùVi invito a passare dalle splendide pagine di Poldark Italia, Gabriella Wilde Italia, Eleanor Tomlinson Daily e Ross e Demelza Poldark Italia