Serial Crush Innamorati delle serie tv!
Finish the Song segna il nono episodio della prima stagione di Preacher, il che vuol dire che ne manca solamente uno alla fine e rivedremo Jesse Custer nel 2017, con una seconda stagione però più lunga, come annunciato dalla AMC.
Avendo raggiunto un certo livello di familiarità con la storia, credo che ormai possa essere posta con certezza quasi matematica una premessa: i personaggi di Preacher sono paradossali, esagerati, non conoscono mezze misure – anzi, forse non conoscono misura alcuna. Per tal motivo, è pressoché inutile e insensato cercare di ravvisare un senso logico e razionale nelle loro azioni, perché sono sempre il frutto di comportamenti e personalità estreme, fatte per impressionare. E stavolta direi che ci siamo riusciti!
Finalmente si concretizza quanto avevamo sospettato in El Valero, cioè scopriamo che Cassidy è vivo e che della sua ripresa se ne sta occupando Tulip, la quale, intenzionata a chiudere completamente col predicatore, si reca poi da sola ad Albuquerque per la resa dei conti col famigerato Carlos. Il ruolo di infermiera passa allora ad un’inconsapevole Emily, costretta ad accettare velocemente l’identità vampiresca dell’Irlandese e a nutrirlo a suo rischio e pericolo. Proprio al suo personaggio, il cui essere così sciapo è non poche volte immensa fonte di fastidio per me, è connesso uno degli estremi maggiori dell’episodio: forse a causa del discorso sentito in tv sull’essere metaforicamente intrappolati, decide di salvare i porcellini d’India e dare in pasto a Cassidy il sindaco, che la ama disperatamente e perdutamente da anni. Per quanto il suo comportamento sia ben in linea con lo stile di Preacher, lo è con quello del suo personaggio? Non sono sicura che la risposta sia sì, perlomeno non per come ci hanno abituati a vederla finora: forse c’è una metamorfosi in atto e l’innocente e scialba credente innamorata del predicatore sta reagendo così alla vicinanza di Tulip.
Dall’altro lato, DeBlanc e Fiore scoprono di essere impossibilitati a contattare il Paradiso perché il fantomatico telefono è sparito (ah, Jesse, finalmente ti sei dato una mossa). L’unica soluzione al problema è allora avvalersi di una forza meno benevola e più infernale: finalmente scopriamo qualcosa in più sul cowboy dei flashback, che da ora in poi chiameremo il macellaio di Gettysburg, il quale sembra a tutti gli effetti bloccato in un suo Inferno personale che lo costringe spasmodicamente a rivivere le stragi da lui compiute e la perdita di moglie e figlia. Sebbene sia positivo che si sia addivenuti ad avere una risposta al grosso interrogativo rappresentato da questo personaggio, ancora una volta le scene che l’hanno visto come protagonista sono state un po’ troppo confusionarie, come sfogliare a velocità estrema le pagine del fumetto e rileggere sempre le stesse vignette; tuttavia, il problema verrà probabilmente ridimensionato ora che lo vedremo nella realtà presente a caccia di Jesse.
Infine, un altro grosso interrogativo: qual è il piano del giovane Custer? Con un cambiamento improvviso e sconvolgente, la sua telefonata a Tulip era volta ad un riavvicinamento che fino a poco fa pareva improbabile e mirava a far leva sul loro passato assieme per spingerla a perdonarlo. Che sia sincero o meno, io, cara, non gliela perdonerei così in fretta!
Anche il suo improvviso accettare Cassidy per quello che è appare un po’ troppo improvviso, ma è l’unica carta in mano agli autori per dare alla storia uno sprint che doveva arrivare già da tempo. Abbiamo tutto quello che serve: il trio, il telefono e una macchina. Il Paradiso non è mai stato così vicino, quindi è tempo che la ricerca di Dio (e di qualche risposta) abbia inizio. Peccato che, col poco tempo rimastoci, dovremo aspettare il 2017 per vederne di più.
E voi cosa ne avete pensato di questo episodio? Ditemelo in un commento e passate dalla pagina affiliata Preacher AMC – Italia!
