Glossario Quantico: MKTOPAZ=Preparazione di documenti e identità false da parte della CIA.
Davvero un gran peccato che questo cambio di rotta di Quantico sia avvenuto a ridosso della fine della stagione. Avessero dedicato meno tempo alle manfrine del flashback e avessero lavorato meglio su questa parte di stagione, probabilmente adesso non si parlerebbe con tanta insistenza di serie a rischio.
Non che ci sia stata chissà quale evoluzione nei personaggi, ma di certo vivere il tempo presente e seguire lo svolgersi delle vicende senza avere questa bilocazione temporale, offre agli spettatori quello che mancava finora: le emozioni, il legame con i protagonisti, l’incertezza derivata non dal sapere come un fatto accaduto nella farm si sarebbe poi sviluppato nel presente, ma vera e propria sorpresa che spinge a ipotizzare e di conseguenza ad appassionarsi.
Troviamo così che Owen Hall deve dividersi fra i suoi doveri di incaricato dal governo a fare da chioccia ai nostri eroi e quelli di padre che ha la possibilità di vedere sua figlia Lydia. Da notare che la confidenza fra Owen e Alex sta aumentando. Malgrado le divisioni, quei due stanno facendo amicizia e come detto in altre occasioni, io ci vedo bene una storia fra loro due, non fosse altro per il fatto che nel frattempo Ryan “Marpione” Booth già se la intende con la Barinov.
Booth, che evidentemente ha letto il vademecum sul perché le donne dell’est sono meglio di altre, si è fatto trascinare e coinvolgere in qualcosa che ha ancora i confini molto oscuri, ma che probabilmente fa parte di qualche gioco molto più grande nel quale la Barinov è più di quello che dice (poi magari ci sbagliamo, ma io ho questa sensazione).
Alex Parrish viene in qualche modo psicanalizzata sia da Owen che dalla vittima di puntata Rebecca, con la quale Alex lega molto. Questo ci consente di apprezzare le buone doti di Pryanka che a volte non riesce a esprimersi al meglio ma che qui, come in altri episodi della season 1, ha tirato fuori, non so da dove, quella capacità di farci entrare nella sofferenza e nei dubbi del suo personaggio e rendercene partecipi.
Clay e fidanzata Maxine invece sono alle prese con le questioni relative alla fiducia e manco a dirlo ad andare in soccorso del figlio sano degli Haas chi arriva? Ma Shelby Wyatt in persona che ormai distribuisce consigli e saggi discorsi quasi fosse un monaco tibetano di 800 anni. Fatto è che lei di certo sa come convincere una donna delusa a rivedere certe posizioni, lei che malgrado tutto vuol cercare di mantenere rapporti con chi ha tentato di imbrogliarla, scucendogli dollaroni a gogo.
Nel frattempo segnalo ai distratti dal decolletè di Alex Parrish, che la vicenda di Leon Velez sta prendendo sempre più piede e che ora vede coinvolti come vittime anche Raina, che viene rapita e Dumbo “Doyle”. Cosa ci porterà questo filone è presto dirlo, ma di certo qualcosa di inaspettato che si sbroglierà solo negli episodi finali e che penso avrà conseguenze cruciali nel team voluto dalla presidente Haas.
Un episodio che come gli altri ha tenuto in considerazione sia l’aspetto drammatico, lo sviluppo degli eventi e gli aspetti psicologici dei protagonisti, fornendo un mix che alla fine ci soddisfa molto più di quanto non facesse prima lo show. Lentamente stanno spuntando come funghetti i protagonisti della prima parte e anche questa volta il gioco delle parti, il rovesciamento dei ruoli e l’incertezza fra chi è nel bene e chi nel male la fa da padrone.
Sebastian versione cecchino, dopo essere stato cattolico e timorato di Dio (ma dove avrà imparato dai Frati a sparare?), che costringe Doyle a dire una bugia alla Parrish ci fa pensare che lo sviluppo degli eventi sarà ancora una volta a doppia percorrenza ma stavolta senza salti temporali.
Ultima parola: Ridatemi subito Dayana Mampasi nella serie e nessuno si farà male.
Passo e chiudo.