Glossario Quantico: Globalreach=Criptonimo CIA per indicare gli strumenti di analisi per la gestione dei metadati a disposizione dell’NSA e dei suoi partners.
Come abbiamo visto nello scorso episodio, Quantico convince poco dal punto di vista dell’organizzazione della storyline principale che ho trovato ancora una volta confusa e poco lineare, ma vince alla grande nella parte di analisi e sviluppo del lato umano dei suoi personaggi che diventa così un tema dominante e persino ben esposto.
Ci importa di più di vivere lo stato d’animo di Alex Parrish che per portare avanti la sua missione da infiltrata è costretta a far male alle persone che l’hanno aiutata e stimata e si ritrova a essere inconsapevole vittima di un piano ben organizzato per danneggiare ulteriormente la presidente Haas. La Parrish può sopportare tutto, a volte è un po’ tontolona perché si butta a testa basse dentro le cose senza far tesoro delle esperienze passate, è disastrosa nel campo dei sentimenti, ma non si può negare che sia un personaggio che vive per cercare di fare sempre la cosa giusta.
Quindi immaginatevi una donna come lei, costretta a sbadilare m..da in faccia a chi la portava in palmo di mano. Logico che alla fine si crolla emotivamente e si pianga come bambine fra le braccia di Owen. Alex si sente sporca, si sente usata e se potesse fuggirebbe lontano miglia da tutto questo o forse no. Forse il senso del dovere la terrebbe lì, soffrendo come un cane per il male che fa alle persone a cui vuol bene, ma nella convinzione assoluta di fare ciò che va fatto.
Shelby Wyatt malgrado la sceneggiata con Caleb, non riesce a star lontano da Clay e lui stesso confessa che lei gli piace e molto, ma visto che va a letto con Caleb, la cosa è stata sopita in qualche modo e inoltre la povera eterna fidanzata non la vedrebbe di buon occhio tutta la situazione. Shelby lo sappiamo è fragile solo all’apparenza e sappiamo anche che volontariamente non ferirebbe i sentimenti di nessuno. L’unico problema è che quando la passione prende il sopravvento, lei non sa gestirlo, cede al cuore e abbiamo visto le conseguenze in casa Haas di tutto questo. Clay poi non è papà o Caleb, non sembra nemmeno appartenere alla famiglia Haas, lui così freddo, preciso e poco emozionale almeno esteriormente. Forse Shelby ha trovato l’uomo giusto dopo troppi fallimenti e non ha il coraggio di altre volte per affondare il colpo preferendo non soffrire e non far soffrire.
Dal punto di vista della storia, posso dire che le dimissioni della presidente Haas innescheranno una serie di reazioni a catena che dovrebbero portare allo scoppiettante finale di stagione. Ho molte riserve su questo sviluppo della vicenda perché come detto trovo il tutto molto confuso e poco chiaro. Va detto che per quanto riguarda le vicende parlamentari americane, alcuni aspetti ci sfuggono in senso tecnico, come per esempio capire se un’accusa di impeachment possa davvero iniziare e terminare in così breve tempo, ma soprattutto se il presidente può dimettersi senza prima passare a rendere conto in parlamento delle sue azioni, ma con un breve comunicato alla nazione.
Ryan Booth e Raina si sono visti coinvolti nella trama per troppo poco tempo e Ryan soprattutto ha fatto ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, la figura del montanaro sceso a valle con la piena. Non è mai efficace, non troverebbe un calzino sotto il suo letto però in 10 minuti trova Alex alla sede FBI, non certo per agevolarla ma per danneggiarla e vi assicuro che quando gli ha dato quello sganassone ho applaudito.
Più logica e in linea con il personaggio, l’atteggiamento di Raina, che cerca disperatamente notizie su Nimah e quindi preserva la sua unica speranza di sapere dove è rinchiusa, almeno per fornirle un minimo di supporto legale e umano.
La situazione fra Owen e Alex sembra in stallo o tendente più al rapporto padre e figlia, ma noi fautori della ship a tutti i costi fra questi due non demordiamo e aspettiamo sviluppi significativi nelle prossime puntate, mentre continua la mia personale ricerca di Dayana Mampasi…aridatecela!!!
Passo e chiudo.