Molti di voi probabilmente non conoscono questa serie tv del canale Sundance, ma questa non è una scusa per non guardare una delle più accattivanti e toccanti serie tv del momento. La prima stagione è di soli 6 episodi quindi potete recuperarla in breve tempo e vi assicuro che ne varrà la pena!
Una magistrale meditazione sul dubbio, la perdita e il cambiamento, Rectify parla di Daniel Holden (Aden Young), un uomo che è stato inaspettatamente rilasciato dal carcere dopo aver passato 19 anni nel braccio della morte. Holden era stato condannato per lo stupro e l’omicidio della sua fidanzata al liceo e la sua scarcerazione riapre vecchie ferite nella piccola città della Georgia dove vive ancora la sua famiglia. Mentre le forze dell’ordine lavorano per costruire un nuovo caso, molti dei residenti mancano della pazienza di aspettare che la legge faccia il suo corso.
“Dovrò davvero riconsiderare la mia visione del mondo,” questo è quello che dice Daniel al suo rientro nella società. La prima stagione gira intorno al mistero se Daniel sia davvero colpevole di aver ucciso Hannah Dean.
La serie si muove ad un ritmo volutamente molto lento, mentre astutamente e in maniera ipnotica scava a fondo nelle profondità emotive di Daniel e dei suoi familiari che cercano di adattarsi al suo ritorno e di entrare in sintonia con lui. Ma nonostante il ritmo lento, Rectify non è mai noiosa o indulgente con se stessa. Daniel descrive i suoi anni in prigione come “il tempo tra i secondi,” e questo è esattamente quello che ci fa sentire Rectify. Lo show respira in un modo che fa sembrare Mad Men affrettato, e il suo apatico eroe offre un diversivo da tutti i Don Draper e i Walter White che popolano la tv di oggi. Naturalmente, alcuni telespettatori potrebbero lamentarsi della quantità di tempo che Daniel passa a fissare il paesaggio che lo circonda, ma è davvero un’esperienza profonda, vedere il mondo attraverso gli occhi di Daniel, dove gli aspetti più ordinari della vita di tutti i giorni improvvisamente diventano monumentali.
Comunque, anche se Daniel trova conforto nella semplicità del nostro mondo, gli anni passati in isolamento lo hanno lasciato paralizzato di fronte all’immenso numero di variabili. “Ora che sono in questo mondo, dove tutto è scandito da ore, date o eventi, mi trovo in uno stato di costante trepidazione. Non sono sempre sicuro per cosa sia in trepidazione, ne è necessariamente un sentimento piacevole,” spiega Daniel.
Il mondo in cui torna Daniel è drasticamente diverso da quello che si era lasciato alle spalle. Sua madre si è risposata, espandendo la famiglia con un fratellastro, un padre e un altro fratello acquisiti, persino una cognata, e gli sono estranei così come i Wi-Fi, i DVD e gli innumerevoli lussi che noi diamo per scontato ogni giorno. Anche la maturità di Daniel e il suo approccio sociale è rimasto fermo mentre era in isolamento, la sua sorellina Amantha (Abigail Spencer) è cresciuta, diventando un’adulta, testarda e molto protettiva la cui intera vita, e persino le sue relazioni, girano attorno al fratello.
Young è un attore fantastico che dà una performance piena di sentimento come un uomo senza legami che vacilla tra il ragazzino che era prima della sua incarcerazione e il distaccato e contemplativo uomo che è diventato dietro le sbarre. Ci sono anche dei flashback sul tempo passato da Daniel in prigione che dà delle informazioni vitali sulla sua trasformazione, e la sua amicizia con il suo vicino di cella Kerwin (Johnny Ray Gill) dimostra che per quanto Daniel cerchi di rinchiudersi nel suo purgatorio senza finestre, non è comunque mai stato capace di chiudere il mondo e la sua bellezza completamente fuori.
Nonostante i toni gravi di Rectify, lo show è anche pieno di humor, molto del quale viene proprio da Daniel. Lo stupore da pesce fuor d’acqua che prova di fronte al mondo potrebbe facilmente scivolare verso degli scadenti cliché, tuttavia il creatore dello show Ray McKinnon riesce a trasformare un viaggio al Wallmart come un momento dolcissimo nel quale il protagonista può legare con la madre.
Arrivati al season finale né il protagonista né gli altri personaggi sembrano sapere chi Daniel sia realmente. Questa ambiguità sembra allo spettatore sia irrilevante sia incredibilmente profonda. Daniel non è un personaggio che conoscerete, è un personaggio che sentirete. E chiunque egli possa essere non può essere ridotto al semplice innocente o colpevole.
Quando Daniel perde tutto quello che aveva accettato come essere vero della sua vita – come il fatto che sarebbe morto in prigione – ed è costretto a tornare in società dove cercano di farlo a pezzi, Daniel deve imparare di nuovo cosa significa essere umano. E questo, scopre, significa accettare l’inaspettato.
La seconda stagione di Rectify partirà il 19 giugno e sarà composta 10 episodi, quindi avete tutto il tempo di recuperarla prima della prossima settimana. Vi lascio col trailer della prima stagione per convincervi a vederlo!