Resurrection – Recensione 1×06 e 1×07 – Home/Schemes of the Devil
Siamo dunque giunti quasi alla fine di questa prima stagione di Resurrection, a questo punto sarebbe quasi il caso di iniziare a tirare qualche somma. Come detto già nelle precedenti recensioni, allo show dell’ABC non mancano certo i numeri, visti gli incredibili ascolti riscontrati, infatti nelle prossime settimane vedremo già approdare L’agente Bellamy e compagnia su Rai Due in prima serata. Per quanto riguarda la trama e la gestione dei personaggi e delle loro relazioni, non credo che ci sia bisogno di fare un discorso diverso. Mi è piaciuto quasi ogni aspetto della serie e come già ho detto l’unica cosa che può rovinare questi sette episodi è un finale stupido o scontato, ma mi auguro che gli sceneggiatori piazzino una fantastica ciliegina su questa piacevole sorpresa che è stata Resurrection.
Il sesto episodio, ovvero “Home”, ha avuto ovviamente i suoi alti e i suoi bassi, ma come sempre nel finale mi ha soddisfatto. Trovo che la scelta dei titoli delle puntate non solo sia sempre azzeccata, ma che siano scelti con un’arte più che sopraffina, infatti è una delle cose che più mi piace di tutto lo show. Home ci immerge ancora di più nella vita di tutti i protagonisti, in quello spazio intimo che però può essere violato da agenti esterni, quell’intimità sempre a rischio, di cui però ognuno di noi ha un folle bisogno. Home è anche il posto dove tutti credono di essere al sicuro, dove trovare riparo, ma spesso per alcune persone non è sempre così. Spesso la propria vita, le proprie abitudini, possono essere proprio un luogo da cui voler fuggire, da cui stare alla larga. Certe volte invece, come per Rachel, “Home” può essere tutte queste cose insieme. Un luogo sicuro, da dove purtroppo bisogna anche scappare, un posto che nonostante tutto non si vuole abbandonare, ma che talvolta abbandoniamo, magari costretti da qualcosa o qualcuno.
Ho trovato un po’ tamarra la scena della chiesa, pareva di guardare Amici di Maria De Filippi, anche se la donna del ghetto marcava molto ad Oprha, fondamentalmente però non è stata né pesante né tanto meno scontata, dunque non mi sento di condannarla tutto sommato.
Dopo sei puntate hanno finalmente capito di affidarsi a qualcuno che ne capisce un po’ di più, quindi spunta fuori questo amico di Maggie, ovvero lo scienziato Eric. Il tipo inizia a fare teorie assurde sulle apparizioni che nemmeno io, durante gli enigmi proposti da un dungeon master fallito, riuscivo a partorire.
Il settimo appuntamento con i morti risorti (ben diversi da quelli viventi) invece si apre con un inquietantissimo Jacob a testa in giù che fa il gradasso con una dolce bambina al cioccolato. Non vi nascondo che ho riso un po’ ed ho smesso solo quando mi sono accorto di quanto poteva essere inquietante anche lei. Dio li resuscita e poi li accoppia.
L’episodio, in fin dei conti, è l’estenuante ricerca da parte di Tom e Marty della povera Rachel, capitata nelle mani del cugino del tizio ucciso da Caleb. Ora, la mia è una scelta artistica, chiunque di voi sia davvero in grado di ricordare il nome della vittima e del suo schizzato cugino (Gary, questo è facile perché è il fulcro della puntata) senza fare appello a google è invitato a commentare, fate finta che sia un esperimento antropologico! Quando poi pensi di aver visto tutto, Resurrection si supera e a questo punto supera anche Beautiful facendo morire, resuscitare, morire e resuscitare lo stesso personaggio nella stessa stagione. Il finale di puntata è un delirio, gente che resuscita a destra e a manca, un sovraffollamento da fare invidia alla Cina. Ovviamente lo sceriffo decide di sbrogliare una situazione che va avanti dalla seconda puntata (a mio modo di vedere una chiusura un po’ scontata ma perfetta per tutta la storia). Finalmente sta benedetta Barbara si fa “viva” nel modo in cui tutti ci aspettavamo. Non poteva chiudersi meglio un episodio che sinceramente mi è piaciuto davvero molto, ma che sicuramente non getta le basi per un finale di stagione conclusivo. Troppe domande a cui so che si troveranno davvero troppo poche risposte, certo non predico il futuro, quindi vi rimando al final season e vi lascio con il promo, non dimenticate però di passare prima per Resurrection Italia.
About Renephian
Renato, 22 anni (non è vero, tra un po' sarò ventiduenne ma mi scoccio di cambiare tra pochi giorni). Non sì può definire il più grande appassionato di serie TV di tutti i tempi, anche perché il suo amore per loro non è sbocciato poi tanto presto. La sua carriera telefilmistica è iniziata con Friends, forse IL telefilm, ed è proseguita con teen drama su teen drama, uno su tutti The O.C.. Nell'ultimo periodo il suo amore per le serie TV è cresciuto anche grazie all'avvento dei TV Comics che hanno praticamente invaso i network americani. Patito di quasi tutti i fumetti marvel e DC (anche e soprattutto di Acquaman, non date ascolto agli sceneggiatori di TBBT), è anche un assiduo giocatore di giochi di ruolo, infatti il suo sport preferito è provarli e accantonarli in un tempo pari a quello che Flash impiega per girare l'intero pianeta, però magari un giorno riuscirà a provarli tutti.