Siamo arrivati a questo attesissimo final season di Resurrection. So che in queste settimane ho detto di essere molto preoccupato per il finale, di aspettarmi qualcosa di scontato o banale, addirittura stupido, anche perché capisco bene quanto possa essere difficile risultare innovativi in qualcosa di già visto come in questo caso, ma sinceramente non mi interessa più di tanto. Lo show mi è piaciuto, non ho mai pensato di volerlo abbandonare, non mi sono neanche mai sentito scocciato dal dover guardare un episodio e di questi tempi sinceramente è un ottimo risultato.
L’episodio riparte da Racheal e dalla sua formidabile combo breaker di morti e resurrezioni (ci ho pensato parecchio, apprezzate la citazione videoludica). Il tutto viene un po’ abbozzato e lo sceriffo e Tom prendono la loro strada dato lo sgomento in cui è precipitata Arcadia (gente resuscitata un po’ ovunque, insomma il panico).
Poi BAM! Appare Barbara, più bella, giovane e magra della povera Maggie, che così scende addirittura al terzo posto delle belle della serie. A quanto pare la dottoressa Langston non appare stagionata più della madre solo sotto il punto di vista fisico, ma anche per quanto riguarda la maturità caratteriale la storia non sembra cambiare. Barbara mi è sembrata immatura e piuttosto capricciosa e quando Maggie cerca di riportarla al “mondo dei vivi” lei sembra fare spallucce cercando invano un appiglio su specchi evidentemente troppo scivolosi.
Poi gli sceneggiatori ci ricordano quanto siamo deboli innanzi alla morte e a tutto quello che ne scaturisce, ci spingono a immaginare cosa vorrebbe significare poter riabbracciare un nostro caro, quanto manderemmo all’aria tutto quello a cui abbiamo sempre creduto e sostenuto per correre da lui e riabbracciarlo, il tutto con una sola scena, che ho apprezzato veramente tanto.”Eva” forse l’unica battuta non odiosa di questa maledettissima Helen.
Resurrection diventa anche un’opportunità per imparare a questo punto, quindi la abc presenta: “A lezione di autocontrollo con lo Sceriffo Langston!” il nuovo spazio didattico gestito dall’irreprensibile sceriffo di Arcadia. Io al suo posto le avrei sparato non appena si fosse girata. Barbara con tutto il suo discorso, le sue azioni passate e presenti si dimostra ancora più immatura di quanto aveva mostrato in precedenza, certo uno stupido discorsetto misto a quel briciolo di coraggio che le è servito per affrontare il povero sceriffo non faranno di lei una persona migliore.
Continuo con la mia propaganda pro Sceriffo. Mi è piaciuto anche quando ha spiegato al colonnello Stone tutta la situazione. Forse mi sono fatto trasportare anche dalla forza delle sue parole, perché la frase che dice al colonello è un emblema di tutta la situazione ed è inattaccabile: “I propose that we protect the living, instead of the dead.”. Andando avanti però si perde in un bicchiere d’acqua, per carità posso anche capire il suo stato d’animo, ma mettere tutte quelle persone in pericolo solo per Barbara, rinchiudere più di 100 persone in quella palestra per una singola persona significa rendere inutili gli anni passati con il maestro Myagi per controllare la rabbia. Ed è così che il nostro giovane padawan è passato dalla forza al lato oscuro in 10 brevissimi minuti (N.B. Star Wars), licenziando un agente senza alcun motivo e trattando i “returners” come dei prigionieri.
So con tutto il mio cuore che se mi fossi trovato in un cinema a guardare questa ultima puntata di resurrection, sarebbe scattato un applauso dopo lo schiaffo della signora Langston ai danni dello sceriffo e per una volta mi sarei piegato alla pressione sociale.
Tutto bello, tutto divertente, la serie mi piace, sono andato avanti con questa storia per otto articoli e poi? POI IL FINAL SEASON FINISCE COSI. Troppo hype, troppe cose non dette io non posso aspettare una seconda stagione in questo stato.
Per la prima volta devo dichiararmi deluso da Resurrection. In realtà non dovrei neanche, perché diciamolo, ce lo aspettavamo tutti, i final season sono così, non c’è mai stata un’eccezione e a questo punto credo che mai ci sarà.
Cosa ci resta di questo ultimo episodio? Ci restano gli insetti che possono significare duemilaottocento cose diverse (ipotesi più quotate: alieni, piaghe mandate da qualche strana divinità, insetti schifosi random che inizieranno a resuscitare anche loro a sto punto.), Ci resta l’agente Bellamy che mostra questo fantomatico segno sulla spalla che ci può portare a diverse strade, ma la prima cosa che mi viene in mente e che il nostro caro Marty sappia più di quello che dice. Insomma i miei pronostici erano azzeccati, troppe domande nessuna risposta. Non ci resta che aspettare e nel frattempo magari lamentarci tutti assieme appassionatamente su Resurrection Italia.