Revenge – Recensione 3×14 – Payback

Of all the weapons we take into battle
there is none more powerful than the mind.
It holds our instincts and our training.
It allows us to distinguish friend from foe,
love from hate.
But if that weapon is unsound,
it is by no means disarmed.
For the mind is all the more dangerous when damaged
and there’s no guarantee that it won’t choose itself as its next victim.

Tre mesi di hiatus sono davvero tantissimi se avvengono a metà stagione e creano nello spettatore delle aspettative altissime. Inconsciamente arriviamo a pensare che una pausa così lunga sia necessaria per creare qualcosa di magnifico, ci porta a pensare che vogliano sorprenderci con un grandissimo ritorno sullo schermo; il problema sussiste quando le nostre aspettative vengono schiacciate miserabilmente.
È questo il caso?
Penso proprio di sì!
Nel corso di questi mesi mi sarò ripetuta fino allo sfinimento, ma la verità non solo va accettata, va anche diffusa: Revenge sta toccando sempre di più il fondo. E lo dico con le lacrime agli occhi perché questo era un telefilm che a mio avviso aveva delle potenzialità immense; la terza stagione era anche iniziata nel migliore dei modi, ma tempo qualche puntata e subito ha iniziato a degenerare, fino ad arrivare a niente di diverso da una telenovela. Questo significa che non mi piace più? No, significa che mi piace in maniera differente e nutro molte meno aspettative.

Emily

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La puntata si apre con la nostra Emily dal dottore, distesa sul lettino per fare una TAC e riuscire a capire che cosa le sta succedendo. Viene fuori che la ragazza ha un rigonfiamento nella testa, ma solo più avanti con la puntata si scoprirà che non è quello la causa dei suoi blackout; quindi sorge il dubbio che la nostra eroina abbia ereditato la malattia della madre (che qual è, ovviamente, non si sa).
Ma quindi, cosa succede effettivamente ad Emily?
Quando avviene qualcosa che la turba particolarmente scatta in lei qualcosa che la fa agire secondo il suo subconscio: non è più la sua ragione a guidare i suoi movimenti, ma essi vengono guidati dalla sua parte irrazionale.
Durante uno di questi suoi vuoti ha fatto ciò che io avevo teorizzato nella scorsa recensione: ha preso la katana con la quale Aiden aveva ucciso Takeda e l’aveva posta in un luogo dove Niko sarebbe stata in grado di trovarla.
La tredicesima puntata si era chiusa con un presunto colpo di scena che mi aveva mandata in brodo di giuggiole: Emily nella stanza d’albergo di Conrad, distesa sul suo letto, con l’uomo che la salutava complimentandosi per essere “stata fantastica l’altra notte”. Il tutto era fatto per portarci a credere ad un’unione tra i due – io per prima l’avevo fortemente desiderato per quanto l’ho sempre ritenuto altamente improbabile – ma alla fine salta fuori che l’unica cosa che i due hanno fatto è stata ideare un master plan contro Daniel.
In verità Emily, durante questi vuoti di memoria, si crea delle situazioni improbabili che possano spingere le persone che le vogliono bene ad allontanarsi, cosa che vediamo non solo con Aiden ma anche con Nolan, costretto a subire una raffica di insulti da una Emily decisamente fuori di testa. In un primo momento avevo pensato questo fosse un meccanismo innescato dal suo cervello per cercare di difendersi, in verità penso stia cercando di allontanare le persone che ama per difendere loro. Se durante questi blackout è addirittura scesa a patti con il diavolo, è certo che non ci si può aspettare niente di buono.
Questa storyline mi sembra fin troppo campata per aria ed insensata, specialmente se legata ad una malattia ereditata dalla madre. Tuttavia, non tutti i mali vengono per nuocere! Infatti in questo modo possiamo esplorare una vulnerabilità di Emily che in rarissime occasioni eravamo riusciti a scorgere. Per la prima volta non è padrona degli eventi e non sa che cosa le aspetta. Questo potrebbe essere l’unico risvolto positivo, a mio avviso.

Jack

C’è bisogno di aggiungere altro?
Se poteva esistere un modo per rendere ancora più ridicolo tutto ciò che ha a che fare con Jack, l’hanno trovato! Ora mi sembra ovvio che non sono io quella che si accanisce contro il personaggio, ma sono gli sceneggiatori stessi che lo odiano se continuano a rifilargli storie assurde come questa! Adesso salta fuori che l’ex moglie di Conrad è la madre di Jack. Sicuramente si è fatta Jack Porter Senior, ma se per qualche ragione dovesse saltare fuori che Conrad è il vero padre di Jack, significherà che avremo davvero toccato il fondo.
Altra cosa che non mi spiego assolutamente è come fa ad essere sempre in bancarotta ed avere i soldi per comprarsi una casa. Questo è davvero inspiegabile. Ok che le case americane sono fatte con il compensato, ma a questo punto anche io vorrei essere povera come lui!

Victoria & Patrick

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Finalmente possiamo mettere un punto fermo sulla struggente storia del passato di Victoria, quando era semplicemente Vicky Harper. Patrick, degno figlio di sua madre, mette in atto un piano decisamente fuori le righe per poter avere un confronto con l’uomo – del resto, chi non darebbe fuoco al proprio locale per riuscire a vedere il padre?
Ovviamente ogni storia ha due versioni e, nonostante non ne sia consapevole, l’uomo riesce a raccontare la sua malgrado questo non gli basterà per rimanere in vita. Ho trovato il COME si è aperto molto forzato e anche abbastanza irreale, visto che non penso sia possibile liberarsi di un peso del genere con quello che apparentemente è un perfetto sconosciuto, ma almeno qui si tratta di una storyline aperta e chiusa, senza niente lasciato in sospeso. Patrick non mi ha mai fatto impazzire – specialmente quando indossa la maglietta – ma trovo molto bello il rapporto madre-figlio che si è instaurato per i due. Victoria ha un rapporto molto conflittuale con entrambi i figli legittimi, contornato da intrighi e bugie, mentre con Patrick è riuscita a costruire qualcosa di reale e sincero, dimostrazione dell’impegno che impiega la donna nel tenere il figlio lontano dal mondo marcio nel quale vive.

Aiden

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Per poco non ci lasciava le penne!
Non ho mai creduto che potesse succedere realmente, siamo chiari, ma nonostante questo, vederlo legato come un salame mi ha fatto male al cuore. Rapito da Niko dopo che quest’ultima aveva scoperto la verità sull’omicidio del padre, a salvarlo ci penserà Emily. Vediamo le due donne protagonista di una scena di lotta davvero pessima, coreografata in maniera elementare e per niente degna delle due combattenti che ci vogliono far credere di essere. Probabilmente io stessa riuscirei a fare altrettanto. Giusto la settimana scorsa ho assistito ad un corpo a corpo nella puntata di un’altra serie (Sakizuki, Hannibal) e mi è stato impossibile non fare un paragone tra le due scene: una appena passabile, l’altra magistrale.
Il salvataggio di Emily, comunque, non basta a riappacificare i due. Come detto dallo stesso Aiden, a lui non importa delle cose che la ragazza non potrà mai dargli, lui vuole stare insieme a lei ma è Emily stessa a non permetterglielo. Ho il presentimento che stiamo per vedere le ultime scene di Sloane nei panni di Aiden (non è un mistero che l’attore abbandonerà la serie per iniziarne una che lo vedrà protagonista).
Se la storia del padre di Patrick è stata trattata ed archiviata in maniera dignitosa, qui Niko è stata salutata in maniera molto sbrigativa e alla rinfusa: la vediamo uscire di scena (letteralmente) senza il minimo battito di ciglia.

Mimì e Cocò

Per fortuna i due fratelli Grayson si sono visti molto poco, non avrei retto di sopportare le loro lagne un secondo di più. Il fatto che Daniel si ostini a rivolgere ad Emily quelle espressioni da palo nel colon con la convinzione di essere il cattivone dei cattivoni, lo rende soltanto irritante. Dall’altra parte, invece, Charlotte che si convince di essere utile mi fa morire dalle risate.

In definitiva, vivo queste nuove puntate con sentimenti contrastanti. Onestamente sono orrende e la serie ha preso una piega rovinosa, ma tutto ciò smuove il mio smodato amore per il trash rendendomi impossibile non desiderare di averne ancora.

Vi invito a passare nella pagina di Revenge Italia e nella nostra pagina facebook; vi lascio con il promo della prossima puntata!

Ops… ho sbagliato!

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Revenge - Recensione 3x14 - Payback, 9.0 out of 10 based on 2 ratings
Jeda

About Jeda

Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio. Madre di un bellissimo bambino, nella sua vita si districa tra pannolini sporchi, esami all'università e puntate da scaricare. Nonostante il suo cuore appartenga a Game of Thrones e alla famiglia Stark (fatta eccezione per Jon Snow, che ritiene un morto di sonno), la sua ossessione del momento è Banshee: parla solo di Banshee, piange per Banshee, sclera per Banshee e, soprattutto, rimbambisce chiunque con questo telefilm