Riverdale – Perché il nuovo show The CW è una scommessa vinta

A pochi giorni dal season finale della sua prima stagione, è arrivato il momento di fare il punto su Riverdale. Tratto da un celebre fumetto Archie Comics, questo nuovo show The CW si è posto da subito in un certo modo, avendo addirittura l’ardire di paragonarsi a Twin Peaks, seppur in versione teen e moderna. Già dal trailer era possibile cogliere l’anima “diversa” e piacevolmente dark che pervade questo prodotto di Roberto Aguirre-Sacasa e Greg Berlanti.

La serie ruota attorno all’omicidio del ricco Jason Blossom, morte che sconvolge la piccola comunità di Riverdale e che porta ad una forsennata caccia al colpevole e al sospettare di conseguenza praticamente di tutti.
Perché i ricchi Blossom, scopriamo subito, non sono proprio ben visti e simpatici agli altri abitanti di questa piccola comunità sperduta tra i boschi. Anzi! Hanno molti nemici dentro e fuori dalla loro cerchia familiare.
Ma la grossa particolarità di Riverdale – e suo grande pregio oltre all’estetica iperpompata e costantemente compiaciuta – è proprio nei personaggi che vediamo muoversi lievi in questo universo ovattato e quasi irreale, ma dai colori a suo modo brillanti (come avevo già fatto notare nella critica al pilot, questo serial cromaticamente è una vera forza!). Vediamo, infatti, intrecciarsi tra loro le vicissitudini che hanno per protagonisti i teenagers e quelle che riguardano gli adulti: se Archie & Co. sono importantissimi e cuore pulsante dello show, altrettanto lo sono Fred, Hermione e gli altri. Un punto a favore di una serie che, pur essendo trasmessa da un canale giovanile come The CW, vuole dare importanza ad ogni singolo pezzo della storia che racconta.
E, a sorpresa, spunta anche quell’effetto Scooby Gang non facile da creare: man mano che la storia procede, si prova un sentimento sempre più forte verso i nostri giovani protagonisti e il gruppetto che sono riusciti a creare. Perfino Cheryl, dark lady sostanzialmente solitaria e circondata sino all’ultimo da un alone di mistero e ambiguità, finisce a suo modo per essere “parte del branco”. Certo, non tutti gli attori e i personaggi sono all’altezza: grande pecca di questo show è, ahinoi, nel protagonista scialbo e poco carismatico interpretato dal belloccio ma poco convincente K.J. Apa. Archie non solo è una presenza inconsistente e quasi inutile, ma salta fastidiosamente di ragazza in ragazza con un’incostanza sentimentale a dir poco fastidiosa. Una pecca non da poco, ma che viene perdonata grazie alla bravura del resto del cast, in cui spiccano le deliziose Camila Mendes (Veronica Lodge) e Lili Reinhart (Betty Cooper), il tenero outsider Cole Sprouse (Jughead Jones) e l’incantevole Madelaine Petsch (Cheryl Blossom).
Altro punto a favore – e non tutti saranno d’accordo – è il non troppo leggero tocco di trash voluto, che ci ricorda costantemente che Riverdale è un riuscito esercizio di stile e un passatempo che vuole intrattenere senza prendersi troppo sul serio.
Ma veniamo al centro di tutto: la scomparsa e l’uccisione di Jason Blossom, ovvero il motore che fa partire la nostra storia. Riverdale mette sapientemente in scena un crime mystery drama di tutto rispetto, che tiene lo spettatore incollato allo schermo fino all’ultimo e che, anche a colpevole scoperto, non lascia mai che la tensione si allenti. Ogni episodio crea nuovi sospettati e demolisce le teorie precedenti sino ad un epilogo inaspettato (ma neanche tanto) che può dirsi coerente con tutto quanto raccontato sino a quel momento.
Riverdale non è certo un capolavoro, non può di sicuro entrare nell’Olimpo delle serie tv memorabili, ma ha il merito di raccontare una vicenda crime dai risvolti drammatici senza dilungarsi troppo (e 13 episodi si sono rivelati perfetti per farlo!), mantenendo sempre alto l’interesse e facendo uso di notevoli fotografia e regia. Sperando che la seconda stagione si mostri all’altezza di questa prima e che magari introduca il tanto rumoreggiato elemento soprannaturale, non ci resta che attendere pazientemente di rivedere i nostri beniamini.

Vi invito a lasciare qui le vostre opinioni in merito e non dimenticate di passare da Riverdale – Italia per essere sempre aggiornati su questa serie!

About Clizia Germinario

Grande appassionata di cinema, serie tv e cucina, ho iniziato ad avvicinarmi al mondo dei telefilm a fine anni ’90, ma ne sono diventata addicted solo diversi anni dopo. Non ho un genere preferito, pur avendo una spiccata predilezione per gli show (come i film, del resto!) che parlano di vampiri e licantropi o, più in generale, di soprannaturale: non per niente il mio serial preferito è l’ineguagliato “Buffy the Vampire Slayer”.

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