Riverdale – Recensione 2×03 – Chapter Sixteen: The Watcher in the Woods

Il sedicesimo capitolo della storia dei ragazzi di Riverdale si presenta come un episodio di crescita per i personaggi e con ben pochi difetti; e partiamo proprio da quelli.

Il secondo episodio si era concluso con un cliffhanger davvero forte, con altri due ragazzi non strettamente legati presumibilmente morti. Purtroppo Chapter sixteen tratta in maniera un po’ troppo sbrigativa la questione, mostrandoci Moose e Midge vivi, vegeti e nemmeno troppo mal messi. Mi aspettavo qualcosa di più incisivo, piuttosto che un scelòta così arraffona di farli sopravvivere senza alcun danno permanente. Alla fine sembra proprio che ci troviamo ad avere a che fare con un killer che dimentica che, per essere tale, le sue vittime devono morire e non sopraqvvivere. Di quattro tentati omicidi, solo uno è andato a buon fise. Fossi in lui cercherei di capire che cosa farne della mia futura carriera da assassino.
A far parte degli aspetti negativi della puntata c’è, ancora, Hermione Lodge. Il suo comportamento è incomprensibile e il suo astio verso la sua stessa figlia – quando nella prima stagione sembrava di vedere una versione mistery di Gilmore Girls – mi lascia totalmente basita: è privo di spiegazione ed è un cambiamento così radicale ed insensato che mi mi viene naturale domandarmi se, alla base, non ci sia solamente incompetenza da parte degli scrittori nel riuscire a dare una spiegazione alle azioni di Hermione.

Ma fatta eccezione per queste due problematiche, il resto dell’episodio è davvero molto interessante.

Kevin è sicuramente il personaggio che esce meglio dall’episodio e, finalmente, lo vediamo in aspetti ben più interessanti che passeggiare per i corridoi. Altamente bistrattato nella scorsa stagione e tirato fuori solo quando ce ne era strettamente bisogno, adesso diventa personaggio centrale e acquista anche lui lo spessore che gli mancava per diventare più incisivo. Le passeggiate di notte che lo vedevano incappare in situazioni inquietanti, adesso hanno una spiegazione. E, ovviamente, Betty non poteva mancare di fare moralismi ed è forse proprio in relazione alla discussione avuta con lei che Kevin tira fuori il meglio di sé, mettendo l’amica di fronte alla grande differenza che c’è tra di loro. Non si separano bene e, nonostante l’intromissione di Betty abbia portato Kevin ad avvicinarsi al padre, il ragazzo non sembra ancora disposto a perdonarla.

Jughead, dal canto suo, affronta il suo primo giorno di scuola nella nuova scuola, trovandosi immediatamente al centro della malavita adolescenziale di Riverdale. Sappiamo già che, alla fine, quando arriverà il momento di schierarzi si schiererà dalla parte del “bene”, ma essere un serpent per discenza lo rende sicuramente un soggetto molto appetibile per le bande di delinquenti. Trovarsi in una nuova scuola, lontano dagli amici con i quali è cresciuto e molto di più a stretto contatto con un altro aspetto della sua vita, lo porteranno a compiere un viaggio interiore per capire chi è veramente; e se adesso gli risulta naturale decidere di aprire il giornale della scuola e sventare i traffici illeciti che girano intorno ad essa, non è detto che in futuro la strada che seguirà sia così netta. Sarà interessante vedere come l’ambiente che lo circonda influirà sulle sue scelte. Per ora è sempre il solito Jughead.

Infine, capiamo il movente dell’uomo incappucciato: ripulire la città da chi non merita di vivere. Ripulirla dai peccatori che, noi lo sappiamo bene, sembrano pullulare in Riverdale. Questo mette in molti sull’attenti, spaventandoli. E chissà che anche Veronica, con la decisione di essere più nel dentro delle Lodge Industries, non diventi anche lei una vittima designata dell’assassino.

Nel darvi appuntamento alla settimana prossima, vi invito a passare nella pagina di Lili Reinhart Italia, Riverdale – Italia e KJ Apa & Cole Sprouse Online.

About Jeda

Top 5 : Banshee, Twin Peaks, Son of Anarchy, Homeland, Downton Abbey. Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv - che, in età infantile, erano cartoni animati. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio e i risultati si vedono: fuoricorso da circa mille anni, la sua preoccupazione principale è quella di riuscire ad essere in paro con i recuperi, almeno una volta nella vita. Le piace leggere, scrivere ed ha una passione quasi ingestibile per le cose oscene.

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