The Box, ecco cos’era che aveva tenuto il nostro caro Papa Pope sotto scacco. La paura di perdere l’unica cosa che di buono aveva fatto, la paura di vedersi recapitata una scatola con la testa di sua figlia.
Tredicesimo episodio che ha dimostrato tutta la cattiveria e la brama di potere di Peus che, non contento di tutti gli omicidi già realizzati, ha fatto volare 9 droni armati pronti all’attacco. Tutto questo per liberare la sua bionda collaboratrice Samantha, attrice brillante che mancherà decisamente come cattiva senza scrupoli.
Come al solito la scelta più facile sarebbe quella di cedere alle difficoltà. Mellie l’avrebbe fatto, per salvare tutti, avrebbe ceduto e continuato ad essere pedina di uomini senza scrupoli, ma fortunatamente abbiamo la nostra Liv che la riporta sempre sulla strada giusta e le ricorda quale onore e responsabililtà sia essere la prima donna presidente degli Stati Uniti.
Tra raggiri mal riusciti, come quello di Rosen alla bionda, Cyrus che riprende in qualche modo il suo posto alla Casa Bianca e Abbie che perde qualche colpo, alla fine Rowan, il nostro ex antagonista per eccellenza, salva ancora la situazione in una delle sue performances di maggior successo. Finalemente riesce ad avere un confronto con Fitz che è l’unico a capire il turbamento subito. Perché è l’unico a condividere l’amore profondo per Olivia, e la paura di perderla.
Ma sarà davvero finito tutto qui? Morti Peus e Samantha siamo davvero sicuri che l’associazione sia stata eliminata definitivamente? La più spaventosa associazione fino ad ora intervenuta eliminata con apparente facilità? La mia teoria sarà forse un po’ banale, ma non credo che sia tutto qui, credo piuttosto che sia solo la punta dell’iceberg che, ovviamente, dovremmo aspettare la prossima stagione per scoprire tutto. Saranno le prossime due settimane a darci la risposta.
Voi cosa ne avete pensato?