Shadowhunters – Recensione 2×03 – Parabatai Lost

Terzo episodio della seconda stagione di Shadowhunters, Parabatai Lost conferma i piccoli miglioramenti visti dalla première col cambio di showrunner e, come già si deduceva dal titolo, si concentra essenzialmente sul rapporto fra Alec e Jace.
Quest’ultimo, infatti, continua ad essere oggetto di caccia sia per il Conclave che per il branco di Luke e il giovane Lightwood rischia la vita a seguito della cerimonia con l’adamas; grazie a questo espediente ci viene mostrato qualche flashback del loro passato, inclusa la cerimonia che ha suggellato il loro legame da parabatai e il loro primo incontro. Oltre a far notare, ironicamente ma non troppo, che i giovani attori che hanno impersonato i nostri protagonisti in età infantile recitano quasi meglio del cast ufficiale (e, di nuovo, sono ironica ma non troppo), c’è un altro punto che mi preme particolarmente: inizialmente pensavo che semplicemente gli autori non avessero capito il personaggio di Jace o che, pur avendolo fatto, avessero volutamente scelto di presentarlo in maniera diametralmente opposta rispetto a quello del libro, come sarebbe stato lecito fare. Alla visione dei flashback, però, mi sono dovuta ricredere, in quanto vediamo un giovanotto impertinente, sicuro di sé, dalla battuta facile e dal sorriso sardonico. Ma allora dov’è finito questo Jace? Tristemente il personaggio interpretato da Dominic Sherwood manca completamente di carisma e non gli è stata concessa nemmeno una battuta degna di questo nome, nemmeno una scena in cui effettivamente si evinca con chiarezza che sì, è lui il figo del gruppo.


La scelta degli autori sembra quindi quella di voler far procedere lo show in maniera corale, anche se a tratti un po’ sbilanciata verso i Malec, ma allora Clary e Jace dove si collocano in tutto questo? È stata completamente spazzata via la loro relazione, in quanto entrambi sembrano aver accettato di buon grado il fatto di essere fratelli e non c’è stato il minimo cenno di tensione sessuale o emotiva fra i due da quando li abbiamo rivisti.
Tuttavia, lungi da me voler essere troppo critica. Shadowhunters sta comunque dando segni di miglioramento, dato che il cast ha fatto progressi nella recitazione e i dialoghi non sono più imbarazzanti, gli episodi scorrono senza annoiare e non ci sono più momenti in cui viene spontaneo pensare “ma cosa sto vedendo? E, soprattutto, perché?”. Tuttavia, non posso che augurarmi che ci sia la volontà di osare di più e che la collocazione su un canale come Freeform non limiti le storyline, snaturandole: con l’introduzione del personaggio di Sebastian, ormai prossima, i nostri affronteranno dei giorni davvero bui e la tematica dell’incesto, sulla quale per il momento hanno glissato con una nonchalance pazzesca, tornerà più forte che mai.


Per il momento lo show riesce a poggiarsi su pochi punti forti, come il personaggio di Magnus, reso alla perfezione da un Harry Shum Jr. che svetta sugli altri membri del cast con la sua esperienza (anche se ci saremmo potuti davvero risparmiare il momento in cui pensa di poter svegliare Alec con un bacio!), e quello di Simon, la cui storyline si prospetta interessante, soprattutto perché Rosende è più che in grado di renderla al meglio (sia lodato). Un piccolo appunto a tutti coloro che si lamentano del personaggio di Clary, anzi della sua resa ad opera di Katherine McNamara: è vero, nella prima stagione ha fatto un pessimo lavoro, ma è obiettivamente migliorata. Se Clary risulta una lagna o una combinaguai testarda ed impulsiva, mi spiace dirvelo, ma è perché Cassandra Clare l’ha pensata esattamente così: che piaccia o no, è questo il carattere che è stato dato alla protagonista e, da persona che ha odiato l’interpretazione fattane lo scorso anno, trovo che sinceramente questa giovane attrice ADESSO stia davvero mettendo tutta se stessa nel ruolo, riuscendoci.
In sostanza, la qualità del prodotto rimane sulla sufficienza, ma non è più così assurdo sperare di poter ritrovare la magia dello Shadow World anche sul piccolo schermo, oltre che nelle pagine di The Mortal Instruments.
Voi la pensate come me? Vi invito a dirmi la vostra nei commenti e a passare dalle pagine affiliate Shadowhunters Italia e Shadowhunters – Tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me.

About Allegra Germinario

Studentessa di Giurisprudenza, per descrivermi basta dire che il mio modello di donna è da sempre Buffy. Top 5 telefilmica: Buffy l'Ammazzavampiri, Dexter, Justified, Banshee e Sherlock, ma una menzione d'onore va anche a Jessica Jones.

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2 comments

  1. Ciao. Leggo sempre le tue recensioni su Shadowhunters, che trovo lucide e interessanti. Concordo su quasi tutto, soprattutto sulle considerazioni sulla scorsa stagione e sui miglioramenti che rilevi in questa. Mi permetto però di proporti una lettura diversa sul personaggio di Jace. Anche io ritengo che nella scorsa stagione il personaggio fosse totalmente fuori fuoco, spento, noioso, per nulla il Jace del libro. Però il modo in cui è stato rappresentato proprio nel flashback sul primo incontro con Alec mi fa ben sperare. Dimostra, secondo me, che i nuovi autori potrebbero aver deciso finalmente di introdurre quel lato del suo carattere che finora era stato ignorato. Anche perché, nella situazione in cui è stato sciaguratamente lasciato nella prima stagione c’è ben poco su cui fare ironia. Grazie per le tue ottime recensioni che continuerò a seguire.

    • Allegra Germinario

      Grazie per il commento e per i complimenti! Per quanto riguarda Jace, spero di cuore che tu abbia ragione, in quanto lo show potrebbe migliorare parecchio se il protagonista maschile facesse finalmente sentire la sua presenza (proprio come nei flashback): d’altronde, come cerco spesso di ricordare a me stessa, è bene dare il beneficio del dubbio a questi nuovi autori e non partire prevenuti a causa degli errori commessi da altri nella prima stagione. Speriamo bene!

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