A pochi episodi dalla fine della seconda stagione, Shadowhunters smuove un po’ le acque al fine di far progredire la trama.
Nello specifico, “A Dark Reflection” gioca tutto sull’inconsapevolezza di Clary e degli altri di star già avendo a che fare col famigerato Jonathan, celato sotto le sembianze del povero Sebastian Verlac; mostrando per l’ennesima volta di avere almeno una minima cognizione del materiale letterario, gli autori hanno voluto sottolineare il suo disperato bisogno di accettazione ed amore da parte della sorella, culminato nel bacio incestuoso al quale la ragazza si è sottratta. Fortunatamente Will Tudor continua a mostrarsi all’altezza del ruolo, quindi, per quanto concerne la storyline che riguarda lui ed il suo rapporto con Clary, la domanda è solo una: Freeform sarà talmente coraggiosa da voler trasmettere gli aspetti più scabrosi della vicenda, la morbosità con cui il Jonathan dei libri sceglie di relazionarsi a sua sorella? Non ci resta che sperare. Visto il grande cliffhanger del finale, direi che qualche minima risposta la potremo avere già dal prossimo episodio; difatti, se gli autori compiono la scelta coraggiosa di far incontrare al piccolo Max il medesimo destino che ha nei libri, sarà già un segno di intraprendenza.
Dall’altro lato, la chimica fra Clary e Jace – o meglio, fra la McNamara e Sherwood – continua ad essere tristemente assente, il che rende ogni interazione fra i due forzata e vuota. Sebbene i dialoghi siano indubbiamente migliorati rispetto a quelli della prima stagione, i loro scambi mancano di sentimenti e, di conseguenza, la loro coppia non risulta ben affiatata né adeguatamente costruita. Un peccato, se si fa il confronto con il percorso di crescita che affrontano nei sei libri firmati da Cassandra Clare.
Per fortuna, le relazioni degli altri personaggi dello show non sono affette da altrettanta superficialità. Le scene che hanno visto protagonisti Magnus ed Alec o Simon ed Isabelle/Maia hanno convinto abbastanza, sia nell’interpretazione dei membri del cast sia nella tanto ricercata chimica; in particolare, è molto bello il rapporto che si sta sviluppando fra il giovane Lewis e la bella Lightwood, che dovrebbe portare, in futuro, a sviluppi ulteriori. Finalmente gli autori stanno dando al personaggio di Isabelle uno spessore sempre maggiore, anche se, a furia di caratterizzare a dovere tutti tranne i protagonisti, lo show manca comunque di quella forza trainante che dovrebbe essere conferita proprio dai leading characters.
Su di un piano più generale, siamo finalmente arrivati ad un punto abbastanza avanzato della storia ed è chiaro che tutto continua a ruotare attorno agli Strumenti Mortali. Tuttavia, continuo a pensare che la gestione degli eventi, specialmente sul piano delle alleanze, sia stata quantomeno caotica, con espedienti narrativi poco convincenti (il siero controllante di Valentine, la mai spiegata manomissione del Portale ad opera di Duncan, i voltafaccia di Cleophas ecc.). Alla luce di ciò e della complessa mitologia che comunque caratterizza la saga, quanto hanno davvero compreso i non lettori?
Shadowhunters ha compiuto passi da gigante rispetto agli esordi e si conferma uno show non qualitativamente eccelso, ma godibile. Tuttavia, se si riuscissero a risolvere queste due grandi pecche, cioè i due protagonisti poco convincenti e la caotica narrazione degli eventi, potrebbe di certo dare ancora di più.
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